venerdì 13 ottobre 2017
«Cittadinanza subito». Lo chiederanno e spingeranno i parlamentari ad approvare la riforma della legge insegnanti, alunni, genitori e numerose organizzazioni della società civile che oggi scenderanno
Oggi è Cittadinanzaday, in piazza insegnanti, alunni e associazioni
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«Cittadinanza subito». Lo chiederanno e spingeranno i parlamentari ad approvare la riforma della legge insegnanti, alunni, genitori e numerose organizzazioni della società civile che oggi scenderanno in piazza Montecitorio per una manifestazione. A promuoverla #ItalianiSenzaCittadinanza e l’Italia sono anch’io, che, affermano, vogliono così «trasformare Piazza Montecitorio nella Piazza della Cittadinanza».

Nel pomeriggio saranno anche organizzati laboratori creativi, flash mob, mentre la piazza sarà invasa da cori e palloncini tricolore «per ribadire la necessità del voto immediato della Riforma che introduce lo Ius soli temperato e lo Ius culturae». «I rappresentanti di Senato e Governo devono dimostrare senso di responsabilità verso i bambini e le bambine che in Italia crescono, votando immediatamente la Riforma – sottolineano gli organizzatori – Lo stesso premier Paolo Gentiloni ha recentemente definito quella sulla cittadinanza una Riforma di civiltà, impegnandosi ad approvarla entro l’autunno». I promotori del Cittadinanza day non hanno dubbi: «è questo il momento per votare una legge che sancisce il principio che 'chi cresce in Italia è italiano' ».

Riconoscendo in questo modo così «la ricchezza interculturale dell’Italia di oggi, miglior antidoto alle preoccupanti derive razziste e ai discorsi d’odio». Si sta decidendo sul futuro di 800mila bambini, incalza Andrea Iacomini, Portavoce di Unicef Italia, fra le sigle che insieme a insegnanti e istituti scolastici e oltre a Sos Razzismo, Rete Studenti Medi, Unione degli Universitari UDU, Save the children, Mlal, Cispi e Aoi animeranno la manifestazione. «Ben 814.851 alunni di origine straniera frequentano il Sistema scolastico italiano, di questi quasi il 60% è nato in Italia.

Questi ragazzi – sottolinea l’Unicef – siedono nelle stesse classi dei nostri figli, studiano la storia del nostro Paese e progettano un futuro qui, eppure l`Italia stenta a riconoscerli come italiani». Dare la cittadinanza a questi ragazzi, per Iacomini significa integrare realmente le generazioni nate e cresciute in Italia, «significa guardare al futuro e non al passato. È un tema cruciale almeno quanto la legge elettorale». Anche a Bologna i giovani italiani 'senza cittadinanza' sono pronti ad invadere le vie del centro, in concomitanza con la manifestazione a Roma. A organizzarlo è il comitato 'Italiani senza cittadinanza' di Bologna, che alle persone e ai gruppi interessati ad aderire fa un’unica richiesta: no colori politici, partitici o di associazioni, quindi niente bandiere e loghi.

«Il nostro obiettivo – spiegano – è quello di vedere in piazza solo cittadini, che in quanto tali manifestano per la parità di diritti anche per le seconde e terze generazioni di immigrati». Intanto si allunga la lista di chi ha deciso di sostenere lo sciopero della fame 'a staffetta' per l’approvazione della legge. Ieri è arrivata anche l’adesione del sottosegretario al Lavoro, Luigi Bobba. «Non è più tollerabile un rinvio sine die. È tempo che anche l’Italia si doti di una legge che già in molti Paesi europei è in vigore da diversi anni».

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