martedì 22 giugno 2021
Salpa il brigrantino più grande del mondo. Per quasi cinque mesi si alterneranno marinai speciali per lanciare un messaggio forte di ripartenza dopo i giorni del Covid
Nave Italia a La Spezia per l'inizio della Campagna di solidarietà 2021

Nave Italia a La Spezia per l'inizio della Campagna di solidarietà 2021 - Foto Marina Militare

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La terapia dell’avventura per superare i venti, le boe e le correnti del mare magnum della vita anche in un anno difficile come quello caratterizzato dalla pandemia. Un impegno che l’equipaggio speciale dell’Associazione Italiana Sindrome di Williams ha portato a bordo di Nave Italia salpata da La Spezia per la Campagna di Solidarietà 2021.

Dal 22 giugno fino all’ultima decade di ottobre il brigantino più grande del mondo solcherà i mari italiani al servizio dei più fragili per promuovere la cultura del mare e della navigazione a vela come strumenti di educazione, di riabilitazione ed inclusione sociale.

A bordo dell’unità della Fondazione Tender To Nave Italia Onlus, fondata da Marina Militare Italiana e dallo Yacht Club Italiano verranno svolti diversi progetti educativi a favore di associazioni no profit, Onlus, scuole, ospedali, servizi sociali, aziende pubbliche e private dedicati ai propri assistiti ed alle loro famiglie per un totale di 14 progetti educativi.

Un momento della cerimonia a La Spezia che ha dato il via alla Campagna di solidarietà 2021 di Nave Italia

Un momento della cerimonia a La Spezia che ha dato il via alla Campagna di solidarietà 2021 di Nave Italia - Foto Marina Militare

I giovani marinai speciali, provenienti da tutta Italia, impareranno a vivere il mare grazie alla competenza e all’esperienza degli uomini e delle donne della Marina Militare che compongono l’equipaggio di Nave Italia comandata dal capitano di fregata Giovanni Francesco Neri. Attività marinaresche, laboratori educativi, salita a riva, e lezioni di vela, accompagneranno la vita di tutti i giorni di ragazze e ragazzi da poppa a prua, da dritta a sinistra, sopra e sotto coperta rafforzando la consapevolezza delle proprie possibilità derivante dal superare le sfide, grandi o piccole, della vita di bordo.

“La pandemia che ha severamente influenzato le nostre vite nell’ultimo anno ha ovviamente influito anche sul lavoro di Nave Italia, che tuttavia non ha mai smesso di operare nella sua straordinaria missione neanche durante il picco dell’emergenza sanitaria lo scorso anno – ha spiegato l’ammiraglio di divisione Giorgio Lazio, Presidente della Fondazione Tender To Nave Italia e Comandante Marittimo Nord -. Per la Campagna 2020 avevamo messo a punto un minuzioso protocollo sanitario che ha dimostrato tutta la sua efficacia e che abbiamo riproposto per questa Campagna, aggiornandolo in seguito agli sviluppi degli ultimi mesi, in particolare per tenere conto del progresso della campagna vaccinale in corso, e che continueremo a monitorare e adattare alle nuove condizioni mano a mano che si prospetteranno. Da quest’anno – ha aggiunto l’ammiraglio Lazio - abbiamo arricchito la proposta della terapia dell’avventura, come amiamo definire l’offerta formativa di Nave Italia, con l’opportunità di sbarco sull’isola del Tino per i gruppi che orbiteranno non lontano dal Golfo della Spezia”. Condizioni meteo permettendo, “sarete il primo gruppo ad essere abilitato come marinai speciali anche alla funzione anfibia!” ha aggiunto simpaticamente l’ammiraglio ricordando come sempre il comandante e l’equipaggio di Nave Italia, quest’anno è “più motivato ed entusiasta che mai, insieme agli accompagnatori della Fondazione e delle Associazioni”.

L'ammiraglio di Divisione Giorgio Lazio, Comandante Marittimo Nord

L'ammiraglio di Divisione Giorgio Lazio, Comandante Marittimo Nord - Foto Marina Militare

Dal 2007 ad oggi Nave Italia ha percorso 39.425 miglia per realizzare oltre 250 progetti a favore di 5000 ragazzi con l’ausilio di quasi 1500 tra professionisti e volontari. Il brigantino-goletta costruito nei Cantieri Navali di Danzica nel 1993 è stata battezzata “Swan Fan Makkum”, ossia il “cigno della città di Makkum”. Ha veleggiato per tredici anni per le Antille, attraversando diciotto volte l’Oceano Atlantico col suo primo armatore, Willelm Sligting. Il 9 ottobre 2006 “Swan fan Makkum” arrivò a Genova per ormeggiare di fronte allo Yacht Club Italiano. Si realizzò così l’ambizioso progetto di un veliero dedicato a persone con disabilità nel segno di quel “nessun indietro” che la Marina italiana ha fatto proprio fin dalla nascita delle “Navi asilo” proprio il 21 giugno 1914, un mese prima dello scoppio della Grande Guerra (28 luglio 1914) con il cosiddetto “Ente morale Opera nazionale di patronato per le navi asilo Caracciolo e Scilla”, con sede a Roma presso il Ministero della Marina, a garanzia e a vigilanza sulla prosecuzione dell’esperienza delle navi-asilo.

Marinaretti a bordo della Scilla, una delle Navi Asilo della Regia Marina per recuperare e dare istruzione ai bambini abbandonati

Marinaretti a bordo della Scilla, una delle Navi Asilo della Regia Marina per recuperare e dare istruzione ai bambini abbandonati - Foto Ufficio Storico della Marina Militare

A bordo di Nave “Scilla” a Venezia grazie all’insegnante Levi Morenos, di nave “Eridano” a Bari e di Nave “Caracciolo” a Napoli i marinaretti, furono recuperati da quelle periferie urbane ed esistenziali e accolti grazie ai “montessori del mare” come Giulia Civita Franceschi che con amore e impegno educò e fece imparare un mestiere a tanti “caracciolini”. Tanto da attirare l’attenzione di una grande giornalista Matilde Serao che proprio a lei e ai “caracciolini” dedicò loro un lungo reportage, poi pubblicato sulla Rivista Marittima nel maggio del 1913. Una missione, quella di questi “eroi del quotidiano” che fecero prendere il largo nel mare della vita a tanti giovani con dignità e lontano dalla delinquenza.

Oltre cento anni dopo dall’epopea delle “Navi asilo” la Marina Militare è di nuovo in mare accanto a ragazzi speciali per lanciare un messaggio forte di speranza e di ripartenza proprio nei giorni in cui l’Italia sembra uscire dal tunnel dell’emergenza sanitaria.

Era il 10 gennaio 2007 quando proprio a bordo del brigantino venne costituita la Fondazione Tender To Nave Italia Onlus e nominato il primo Consiglio di Amministrazione. Nel febbraio del 2007 la Fondazione venne presentata alle autorità civili e militari, alla stampa a Roma in Campidoglio. Il primo marzo 2007 la goletta ricevette la benedizione dall’allora arcivescovo di Genova, cardinale Angelo Bagnasco mentre il 19 marzo fu siglato a Roma il contratto che affidava alla Marina Militare la conduzione del veliero. Così l’unità venne iscritta nel quadro del naviglio militare dello Stato e fu issato il tricolore con l’inconfondibile stemma delle quattro repubbliche marinare sormontato dalla corona turrita e "rostrata". Il 6 aprile 2007 la nave avviò la propria missione, imbarcando il primo progetto riabilitativo.

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