venerdì 2 novembre 2012
​Una tra le figure principali nella storia della destra erede del fascismo, si è spento stamani nella sua abitazione romana. Malato da tempo, il 19 novembre avrebbe compiuto 86 anni.
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​È morto a Roma Pino Rauti, ex segretario del Movimento sociale Italiano. Era malato da tempo. Avrebbe compiuto il 19 novembre prossimo 86 anni. Giuseppe Umberto Rauti era nato a Cardinale, il 19 novembre 1926. È stato un politico e giornalista italiano. Di sé diceva: "Non mi sento un neofascista, il fascismo non è più ripetibile. È solo un giacimento della memoria al quale penso che si possa ancora attingere".Ancora ragazzino, a sedici anni, Rauti si arruola nella Repubblica sociale e alla fine del 1946, quasi 20enne, partecipa alla fondazione del Movimento Sociale Italiano, di cui diventerà segretario nel 1990. Nei primi anni Cinquanta contribuisce a dare nuovamente vita all'organizzazione che rispondeva alla sigla Far, Fasci di Azione Rivoluzionaria, con Giorgio Almirante e Julius Evola. Dopo due attentati a Roma, al ministero degli Esteri e all'ambasciata statunitense, nel maggio del '51 vengono condotti numerosi arresti tra i quadri del Far. Lo stesso Rauti finisce in manette, assieme a Fausto Gianfranceschi, Clemente Graziani, Franco Petronio, Franco Dragoni, Flaminio Capotondi e Julius Evola, considerato l'ispiratore del gruppo. Il processo si conclude nel novembre del '51: Graziani, Gianfranceschi e Dragoni vengono condannati a un anno e undici mesi. Altri dieci imputati a pene minori. Tutti gli altri vengono assolti, tra questi Rauti, Evola ed Erra. Con la fine del processo, si conclude definitivamente l'esperienza Far.Nel 1954, dopo la vittoria dei 'fascisti in doppiopetto' e la nomina a segretario di Arturo Michelini, Rauti dà vita al centro studi Ordine Nuovo. Dopo appena due anni, Ordine Nuovo esce dal Msi. Negli anni '60 e '70, il nome di questa organizzazione verrà usato per rivendicare una serie di attentati, ai quali Rauti si dichiarerà sempre estraneo.Con l'arrivo di Giorgio Almirante alla segreteria del Msi, il 'Gramsci nero' rientra nel partito assieme a un gruppo di storici dirigenti. Il 14 dicembre 1987, al XV congresso del MSI a Sorrento, raccoglie quasi la metà dei consensi per l'elezione a segretario, insieme alla corrente di Beppe Niccolai, ma viene battuto da Gianfranco Fini, sostenuto dal segretario uscente e padre nobile del partito Giorgio Almirante, ormai gravemente malato.Nel 1990 Rauti riceve finalmente l'agognata guida del MSI al congresso di Rimini, coalizzandosi con la componente di Domenico Mennitti, e battendo Fini per la segreteria, ma non riesce ad arrestare l'emorragia di voti per la morte di Almirante. Dopo la sconfitta alle amministrative e alle regionali in Sicilia del 1991, il Comitato centrale del partito lo destituisce riconsegnando la carica a Fini. Europarlamentare dal 1994 fino al giugno 1999, Rauti si oppone alla svolta finiana di Fiuggi che sancì la trasformazione del principale partito della destra italiana in Alleanza Nazionale, uscendo sostanzialmente dall'alveo dei partiti anti-sistema tra i quali era stato confinato nella Prima Repubblica.Dopo la svolta di Fiuggi, Rauti fonda insieme ai senatori Giorgio Pisanò e Cesare Biglia e al deputato Tommaso Staiti di Cuddia il Movimento Sociale Fiamma Tricolore, dopo che una sentenza del Tribunale Civile di Roma impedisce ai rautiani di appropriarsi di nome e simbolo storici del MSI-DN, mentre viene velocemente scartata l'ipotesi di chiamare il nuovo sodalizio politico Partito della Rifondazione Missina.Suocero del sindaco di Roma Gianni Alemanno, Rauti, alla guida del MS-FT, è stato anche candidato alla poltrona di primo cittadino capitolino alle amministrative del 1997.
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