Assemblee «spontanee e generali», quanto inattese, hanno rischiato questa mattina di paralizzare il traffico aereo dei due maggiori aeroporti milanesi, Linate e Malpenasa. A scioperare sono stati i dipendenti delle aziende che si occupano dei servizi di terra e della gestione dei bagagli. Stando a quanto si apprende, i sindacati hanno contestato l'ingresso della cooperativa Alpina, arrivata dopo il ritorno di Ryanair a Malpensa, nei servizi di rampa, oggi serviti da società di capitali. Ed è proprio una delle due società, la Ags, ad aver appaltato alcuni servizi alla cooperativa generando il malcontento degli operai.

Stando a quanto postato dall'accont Twitter ufficiale della società che gestisce i due scali, Milano Airports, la crisi di Linate è rientrata nel giro di qualche ora (ma solo dopo code al chek-in e ritardi), mentre l’assemblea di Malpensa è proseguita fino alle 11 e poi terminata.

Entrambe le assemblee avrebbero dovuto terminare intorno alle sette, ma la situazione di Malpensa è stata a lungo incerta e la rabbia dei passeggeri si è fatta sentire sui social: «Come fai ad accorgerti che sei tornato in Italia? Dopo 30 minuti ancora zero bagagli e tempo truccato sul tabellone», ha scritto uno di loro.

Il presidente della Commissione di Garanzia dell'attuazione della legge sullo sciopero, Giuseppe Santoro Passarelli, ha fatto richiesta alle società aeroportuali di Linate e Malpensa, all'Enac e al prefetto per avere informazioni urgenti in relazione a quanto sta accadendo. Il Garante vuole capire se si sia trattato di un'agitazione spontanea dei lavoratori, di uno sciopero bianco, di una protesta fuori dalle norme: in tal caso, valuterà se vi siano state violazioni alla legge sugli scioperi e conseguentemente se adottare eventuali sanzioni.