sabato 2 aprile 2022
Nei giorni scorsi l'Sos di Alarm Phone per un'imbarcazione con una novantina di persone a bordo, ma non era stata rintracciata. Il rischio che i sopravvissuti siano riportati in Libia
Naufragio al largo della Libia. I 4 superstiti: «Eravamo un centinaio»

Ansa

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Un'altra strage nel Mediterraneo centrale. Oltre 90 persone avrebbero perso la vita in acque internazionali nel naufragio di un barcone sovraffollato partito dalla Libia diversi giorni fa. Solo quattro i sopravvissuti soccorsi stamani dalla petroliera Alegria 1.

Proprio i naufraghi avrebbero raccontato che a bordo del gommone erano circa un centinaio e che sarebbero rimasti in mare per almeno quattro giorni. Nei giorni scorsi proprio Alarm Phone aveva lanciato un Sos per un'imbarcazione con una novantina di persone a bordo, le cui ricerche, però, si erano rivelate vane.

Alegria 1 si sta ora dirigendo verso la Libia, "ignorando non solo le nostre offerte di assistenza medica - denuncia Msf - ma anche l'invito a non riportare queste persone in Libia, dove quasi certamente dovranno affrontare detenzioni, abusi e maltrattamenti".

Dall'ong arriva l'appello ai centri di coordinamento di Roma e Malta ad "assumere il coordinamento di tale operazione e ad assegnare un luogo sicuro per i sopravvissuti prima che sia troppo tardi". "Frontex e le altre agenzie dell'Ue presenti nell'area rivelino i dettagli di questo tragico evento", dicono da Msf.

A esprimere "enorme dolore e rabbia" per l'ennesimo naufragio nel Mediterraneo centrale "ancora una volta di dimensioni catastrofiche" è Sea Watch. "I quattro superstiti ora rischiano i essere respinti illegalmente in Libia - twitta Mediterranea - Alegria 1 deve condurli al porto sicuro più vicino e al più presto".

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