mercoledì 22 aprile 2020
Gli eroi civili: una delle più giovani ha donato i suoi capelli per farne parrucche per i coetanei malati di tumore, l'altra ha girato un video contro le barriere architettoniche. I nomi
Il presidente Mattarella alla cerimonia per gli Alfieri della Repubblica del marzo 2019

Il presidente Mattarella alla cerimonia per gli Alfieri della Repubblica del marzo 2019 - Ansa / Ufficio stampa del Quirinale

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Giovani esempi, alcuni giovanissimi: «Costruttori di comunità attraverso la loro testimonianza, il loro impegno, le loro azioni coraggiose e solidali», li descrive il Quirinale. Rappresentano "modelli positivi di cittadinanza". Sono i venticinque "Alfieri della Repubblica" nominati ieri dal capo dello Stato. Come Mavi, che ha donato i suoi capelli lunghi perché ne facessero parrucche per i malati oncologici. O come Elena, che ha scosso la sua cittadina, Nola, chiedendo con un video che venissero tolte le barriere architettoniche. Hanno nove anni entrambe e sono le "Alfiere" più piccole. La cerimonia per la consegna degli attestati non è stata ancora fissata, si terrà però a fine pandemia, ma poi tutti e venticinque andranno al Quirinale per riceverli dalle mani di Sergio Mattarella.

La sua prima uscita in sedia a rotelle le sembrò un gioco, «correvo velocissima», ricorda proprio Elena. Poi si rese conto che non era affatto così: «Anche una semplice passeggiata con mamma o papà diventava qualcosa di difficile – racconta –, sempre marciapiedi occupati e mille ostacoli». Quando le hanno telefonato per dirle ch’era diventata Alfiere della Repubblica è finita («contenta ed emozionata») in un gran bel subbuglio, quasi non lo credeva. Adesso spera «d’incontrare presto il presidente Mattarella per ringraziarlo e abbracciarlo». Intanto, è sicura che ci aspetta un futuro migliore del passato: «Dopo questo periodo difficilissimo che stiamo vivendo, la gente sarà migliore, più altruista, userà più il cervello e il cuore nei confronti di chi è stato meno fortunato».

Impossibile raccontarli tutti questi Alfieri. C’è Lorenzo Caprotti, quindicenne, che ha affrontato «con coraggio il difficile impegno» d’organizzare lo "Winners Cup", un campionato di calcio tra ragazzi europei malati oncologici. C’è Maria Zagaria, quindici anni anche lei, che ha realizzato il suo progetto di aprire una biblioteca a Casal di Principe coinvolgendo la cittadina e il mondo della cultura. C’è Sofia, sedicenne scout, che ha promosso «la conoscenza della montagna e il rispetto della natura» e lavorato con l’Agesci «al ripristino dei sentieri montani danneggiati dalla tempesta Vaia». Oppure, ad esempio, c’è Cosmas Joel Wallbrecher, diciannovenne, scelto come Alfiere «per il percorso della memoria promosso insieme alla sua famiglia, coinvolgendo altri giovani, per l’impegno attivo a prevenire e contrastare forme di odio, di razzismo, di antisemitismo che possono riprodursi nella società».
«È un grande onore che non mi aspettavo, sono stato colto di sorpresa», spiega il quindicenne Mirco, che si è distinto - si legge nella motivazione ufficiale - "per la passione educativa e la capacità di mettersi in gioco, organizzando sport e laboratori per i più piccoli e divenendo un modello positivo per i coetanei".

Poi c’è Alice, diciott’anni, che si è impegnata nel soccorso durante l’acqua alta a Venezia lo scorso inverno, Maria Gabriella che testimonia l’impegno per la ricostruzione dopo il terremoto a Camerino, Virginia che si impegna in difesa dei bambini migranti. Ci sono due giovanissimi inventori: Diego che ha creato un gelato per chi è affetto dal morbo di Crohn e Loris che ha ideato una cintura a sensori che aiuta i movimenti dei non vedenti.

Oltre agli Alfieri, riceveranno tre targhe anche due intere classi e un’associazione di volontariato, per il loro impegno "ispirato a valori di altruismo e al senso di responsabilità verso il bene comune". Una classe del Maiorana di Roccella Ionica ha aiutato un compagno di classe affetto da autismo, una quarta elementare di Milano, insieme all’Anpi, ha scritto un libro di riflessioni sulla Costituzione e sui valori fondanti di giustizia, eguaglianza e libertà, i giovani dell’associazione "Futuro aretino" si sono impegnati

Ed ecco i premiati, con le motivazioni

Yuliya Amosava, 17 anni, residente a Roma - Per la capacità dimostrata nel trasformare dolorose esperienze personali in un
percorso di crescita individuale, di solidarietà e di piena integrazione.
Alice Andreanelli, 18 anni, residente a Venezia - Per la sua opera di volontaria - insieme a tanti altri giovani - nelle
operazioni di soccorso a Venezia durante l'emergenza provocata dall'alta marea dello scorso novembre.
Virginia Barchiesi, 17 anni, residente ad Ancona - Per l'impegno profuso in difesa dei diritti dei bambini migranti e dei giovani
rifugiati. Per la ricerca e la promozione di un linguaggio che cancelli i pregiudizi e aiuti l'inclusione.
Pietro Bartoloni, 14 anni, di Roma - Per la costanza con cui ha seguito la nonna malata, trasferendo su di lei le
conoscenze acquisite a scuola e divenendo di fatto suo "insegnante". Così l'affetto del nipote è diventato anche cura
proficua per la nonna.
Mavì Borrelli, 9 anni, di Crevalcore (BO) - Per la solidarietà mostrata ai ragazzi e alle persone con malattia oncologica, rinunciando ai suoi lunghi capelli per confezionare parrucche e donarle a chi è reso calvo dalle terapie.
Lorenzo Caprotti, 15 anni, di Vimercate (MB) - Per il coraggio mostrato nell'affrontare il difficile percorso di cura e per l'impegno nell'organizzazione di Winner Cup, speciale campionato di calcio tra ragazzi europei malati oncologici.
Diego Costi, 15 anni, residente a Genova - Per aver inventato un gelato che, grazie ai suoi ingredienti e alle sue caratteristiche, può essere mangiato da chi è affetto dal morbo di Crohn.
Loris Esposito, 14 anni, residente a Leno (BS) - Per aver realizzato una cintura che aiuta le persone non vedenti a orientarsi nel movimento grazie a un sistema di sensori a ultrasuoni.
David Fabbri, 16 anni, residente a Scarperia (FI) - Per l'impegno contro il bullismo, per essere riuscito a trasformare la violenza subita in uno sforzo creativo, di denuncia e sensibilizzazione. Il suo cortometraggio sulla violenza nel mondo giovanile ha vinto un concorso scolastico e ora è diventato anche un libro.
Sofia Ferrarese, 16 anni, residente a Veneo Brugine (PD) - Per aver promosso la conoscenza della montagna e il rispetto della natura, per la passione e l'impegno con cui lavora al ripristino dei sentieri montani danneggiati dalla tempesta Vaia nell'ottobre 2018.
Mirco Frattura, 15 anni, residente a L'Aquila - Per la passione educativa e la capacità di mettersi in gioco, organizzando sport e laboratori per i più piccoli e divenendo un modello positivo per i coetanei.
Sebastiano Maria Indorato, 16 anni, di Sommatino (CL) - Per la dedizione con la quale si impegna ad affrontare le invalidanti difficoltà familiari di salute, e in particolare la cura del fratello, per il quale ha saputo, tra l'altro, ideare preziose modifiche al dispositivo medico che rende possibile il suo trasporto.
Maria Gabriella Lucarini, 11 anni, residente a Camerino (MC) - Per l'attaccamento dimostrato a Camerino, città nella quale è cresciuta e di cui è diventata, dopo il terremoto, testimone della volontà di ricostruzione.
Tommaso Miglietta, 11 anni, residente a Lizzanello (LE) - Per le sue qualità di tamburellista e percussionista, coltivate sin dalla più tenera età, che lo hanno portato a essere un interprete apprezzato di musica popolare.
Carlo Mischiatti, 16 anni, residente a Grugliasco (TO) - Per la sua forza di volontà e il suo senso di solidarietà, che lo hanno portato a superare le difficoltà personali, a diventare uno sportivo e quindi a dedicarsi come istruttore alla crescita di altri ragazzi.
Manuela Moscarelli, 16 anni, residente a Potenza - Per la capacità di reazione dimostrata di fronte alle difficoltà e per essere diventata nel suo ambiente sociale un motore dI iniziativa e di solidarietà.
Francesca Nardangeli, 18 anni, residente a Castelli (TE) - Per il generoso impegno in favore della sua comunità, per il contributo alla resilienza dopo gli eventi sismici del 2016 e 2017 e alla costruzione di reti di solidarietà in favore delle persone più fragili.
Great Nnachi, 15 anni, residente a Torino - Per le sue qualità di atleta, affinate pur tra difficoltà, e per la disponibilità che mostra nell'aiutare i compagni e nel collaborare alla formazione e all'allenamento dei più piccoli.
Maria Lucrezia Rallo, 17 anni, residente a Marineo (PA) - Per il talento mostrato nella scrittura e nella poesia, talento che è riuscita ad unire a un impegno di cittadinanza attiva e ad azioni concrete di volontariato e di solidarietà.
Nicola Salis, 18 anni, residente a Macomer (NU) - Per l'impegno con il quale ha promosso e organizzato allenamenti e gare di football integrato, attività nella quale possono giocare insieme, conoscersi e confrontarsi giovani con livelli di abilità diverse.
Elena Salvatore, 9 anni, residente a Nola (NA) - Per aver richiamato con forza ed efficacia, attraverso un video, la sua città e la società intera al rispetto di chi ogni giorno è chiamato a superare gli ostacoli posti da barriere architettoniche, e non di rado dall'incuria di concittadini maleducati.
Matteo Scalinci, 14 anni, residente San Pancrazio Salentino (BR) - Per l'impegno di volontario, pronto ad ascoltare e aiutare le persone più fragili. Per la passione e la competenza con cui diffonde preso i coetanei la cultura di protezione civile.
Cosmas Joel Wallbrecher, 19 anni, residente a Roma - Per il percorso della memoria che ha promosso insieme alla sua famiglia, coinvolgendo altri giovani. Per l'impegno attivo a prevenire e contrastare forme di odio, di razzismo, di antisemitismo che possono riprodursi nella società.
Maria Zagaria, 15 anni, residente a Casal di Principe (CE) - Per l'impegno e la tenacia con i quali ha sostenuto il suo progetto di realizzare una biblioteca a Casal di Principe: obiettivo raggiunto grazie a una mobilitazione che ha coinvolto la città e il mondo della cultura.
Pietro Zuccotti, 18 anni, residente a Peschiera del Garda (VR) - Per il talento e la dedizione offerta alla sua comunità al fine di promuovere il territorio, di rispettare l'ambiente, di far crescere il senso civico tra i giovani. (AGI)Ted (Segue)

TARGHE COLLETTIVE
Classe III A dell'Istituto tecnico industriale Ettore Maiorana di Roccella Ionica (RC) - Un gruppo di 11 ragazzi si è reso
protagonista di una particolare esperienza di solidarietà e Inclusione. Un compagno di classe aveva i problemi di relazione
di chi è affetto da sindrome di autismo. Ma l'amicizia e l'impegno della classe hanno reso possibile un originale percorso di integrazione. Ognuno dei ragazzi ha messo a disposizione le proprie qualità migliori, riuscendo a entrare nel mondo dell'amico, a conquistare la sua fiducia, a renderlo uno studente coinvolto e disponibile a esplorare ambienti nuovi. Al tempo stesso, il legame creato ha consentito ai ragazzi di conoscere meglio se stessi: così l'inclusione si è trasformata per tutti in un percorso di condivisione e di crescita collettiva.
Classe IV C della Scuola primaria "Gherardini" di Milano - Un gruppo di bambini ha intrapreso, in collaborazione con l'ANPI,
un percorso di riflessione sulla cittadinanza e di approfondimento sulla Costituzione italiana. Gli incontri con i partigiani hanno portato i ragazzi a interrogarsi sui valori di giustizia, di eguaglianza, di libertà. I racconti si sono alternati a giochi, e dal progetto è nato anche un libro con le impressioni dei bambini, i quali sono ora divenuti essi stessi piccoli testimoni, consapevoli della nostra storia.
Gli "Under 16" dell'Associazione Futuro Aretino di Arezzo - I giovanissimi dell'associazione Futuro Aretino, gli 'Under 16',
sono stati promotori di diverse iniziative per contrastare la cultura dello sballo. La loro azione di volontariato si è
orientata a sensibilizzare i coetanei sui danni prodotti dall'abuso di alcool, di droghe, di comportamenti nocivi per la
salute propria e per quella degli altri. Sono state realizzate, con successo, tre feste a tema all'insegna del divertimento
"pulito": il fatto che l'organizzazione fosse nelle mani di coetanei ha dato una forte spinta per la messa al bando di
comportamenti devianti.


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