lunedì 17 dicembre 2018
Slitta a domani l'esame in Commissione Bilancio del Senato, giovedì o venerdì in Aula. Salvini: di numeri ragiona Conte con Juncker. Dalla Ue: analizzeremo le nuove misure
I due vicepremier Salvini e Di Maio con il premier Conte (Ansa)

I due vicepremier Salvini e Di Maio con il premier Conte (Ansa)

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Giornate decisive per la legge di bilancio 2019 con la Commissione Bilancio del Senato che riprenderà l'esame degli emendamenti martedì alle 9.30 e dovrebbe chiedere lo slittamento di qualche giorno dell'Aula, attualmente convocata per martedì alle 17. Il maxiemendamento arriverebbe giovedì o venerdì al Senato. Ma è già conto alla rovescia per il 19 dicembre, mercoledì, quando Bruxelles dovrà prendere una decisione sulla procedura disciplinare nei confronti di Roma.

Al termine del vertice di domenica sera, durato quattro ore, si è trovato un «accordo totale tra Conte, Salvini e Di Maio su numeri e contenuti» della manovra, come riferito da una portavoce della Lega che ha smentito tensioni nel governo anche se alcuni media fanno riferimento alla minaccia di dimissioni da parte di Conte. Negli ultimi giorni non sono mancate nuove tensioni in seno all'esecutivo con Giorgetti che ha espresso la propria contrarietà sul reddito di cittadinanza provocando le ire dei penstastellati.

Salvini: c'è l'accordo, non parlo di cifre

«L'accordo c'è. Anche su ulteriori riduzioni fiscali», ha spiegato il vicepremier Matteo Salvini, che non ha voluto soffermarsi sulle cifre sui saldi della legge di bilancio. «Di quelle ragiona Conte con Juncker», si è limitato a dire smentendo che si debbano ancora trovare tre miliardi per venire incontro alle richieste della Ue. Al vertice M5s e Lega hanno confermato di non voler cambiare rotta su numeri e tempi di attuazione per il reddito di cittadinanza e «quota cento». Una linea che ha alimentato voci di dissapori sulla posizione da tenere con la Commissione europea e tensioni tra il premier e i due vice Salvini e Di Maio. Ma fonti di governo hanno smentito ipotesi di minacce di dimissioni.

Ecotassa solo su auto di lusso, maxi taglio alle pensioni d'oro

Secondo indiscrezioni di stampa, gli ulteriori tagli chiesti da Bruxelles verrebbero da risparmi per alcuni miliardi su reddito di cittadinanza e quota 100. Via inoltre l'ipotesi di ecotasse sulle piccole auto, resta solo su quelle extra-lusso e sui suv. Confermato l'ecobonus fino a seimila euro per auto non inquinanti, ibride ed elettriche. Confermata la richiesta 5 stelle di tagli fino al 40% alle pensioni d'oro, che andranno a finanziare la misura pensionistica "opzione donna".

Bruxelles non si sbilancia: valuteremo le misure

Nel nuovo testo, oltre al rapporto deficit/Pil sceso al 2,04%, verrà ridotta anche la stima di crescita che dovrebbe passare, sempre secondo indiscrezioni di stampa, dall'1,5% all'1%. A scongiurare l'apertura di uno scontro della Ue con l'Italia contribuirebbero le preoccupazioni a Bruxelles per Brexit e per la protesta dei gilet gialli in Francia: nonostante i dubbi sui conti italiani e i timori per l'impatto della manovra sui mercati, Bruxelles preferirebbe evitare un nuovo fronte con Roma.

«Ora dobbiamo analizzare il pacchetto», ha spiegato una fonte Ue. Aldilà della decisione di riportare il deficit nominale dal 2,4% al 2%, la scorsa settimana la Commissione Europea aveva chiesto al governo italiano un miglioramento del deficit strutturale dello 0,1% di Pil.

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