sabato 28 agosto 2021
Il vecchio peschereccio che ospitava l'attività è affondato per una falla. Gara di solidarietà per rilanciare il progetto della cooperativa Parco del Mulino e dall’associazione italiana persone Down
Il vecchio peschereccio del Ca' Moro semiaffondato a Livorno. Davanti tre dipendenti del ristorante

Il vecchio peschereccio del Ca' Moro semiaffondato a Livorno. Davanti tre dipendenti del ristorante - Dal profilo Facebook del Ca' Moro

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A volte bastano un vecchio peschereccio, un pezzetto di mare e tanta volontà per trasformare la vita. È la storia del Ca’ Moro, ristorante realizzato su una nave da pesca ancorata nella darsena vecchia del porto di Livorno, di fronte alla statua dei quattro mori, simbolo della città. Un luogo accogliente che oltre a far mangiare bene i clienti ha aiutato ragazzi diversamente abili a inserirsi nel mondo del lavoro. Servendo ai tavoli con sorrisi sinceri, tra una battuta toscana e lo scorcio marino mozzafiato, hanno preso seriamente il loro impiego negli anni.

Poi, qualche giorno fa, si è aperta improvvisamente una falla nel peschereccio e una parte è affondata. Neanche gli interventi di vigili del fuoco e guardia costiera hanno potuto evitarne l’abissamento. Il progetto ’Ca’ Moro’ è portato avanti dalla cooperativa Parco del Mulino e dall’associazione italiana persone Down di Livorno.

A dare l’allarme sono stati gli occupanti del peschereccio quando si sono accorti che stava imbarcando acqua. Il direttore Daniele Tornar è preoccupato: «La situazione è complicata, la falla è grossa. La guardia costiera ci ha consigliato di metterla subito in sicurezza. Ci proviamo, ma da soli non possiamo farcela: mi appello a chi ci può aiutare. Rischiamo di chiudere la nostra esperienza. Cuoca, aiuto-cuoca e i due camerieri non potranno lavorare e nemmeno i due ragazzi retribuiti che ci danno una mano. È un dramma, speriamo che si risolva bene». Ci sono campionati da vincere, palchi e set da dominare. Ma quando ci sono ragazzi come questi a chiedere aiuto il cuore si stringe, il senso di appartenenza rende impulsivi e in un istante si creano situazioni che diventano un ideale salvagente arancione, utile a non far naufragare i sogni di questi ragazzi. Io il Ca’ Moro lo conosco bene, ci ho fatto più volte concerti benefici. Una volta ho duettato in un insolito “Nessun dorma” con David Tornar, uno dei ragazzi che ci lavora. Ho dato subito la mia disponibilità per qualsiasi iniziativa e nel giro di poche ore il concerto era confezionato.

Nei giorni scorsi in scena, all’ex ippodromo Caprilli di Livorno, c’erano il cantautore Enrico Nigiotti, Bobo Rondelli, i Sinfonico Honolulu, Leonardo Fiaschi e molti altri artisti. Il comico Paolo Ruffini, l’atleta Irene Vecchi, l’ex calciatore Igor hanno inviato videomessaggi di solidarietà, mentre altri vip livornesi come Giorgio Chiellini e mister Massimiliano Allegri sono stati contattati.

I ragazzi hanno scritto allo chef Antonino Cannavacciuolo, che venne a rilanciare il Ca’ Moro nel 2017 col programma tv “Cucine da incubo”. I danni subiti dal natante sono insanabili, servirà una nuova barca, inoltre il relitto va smantellato. Per rimettere in piedi l’attività ci vorranno circa 150 mila euro.

Per sostenere ll progetto è stata avviata una raccolta fondi (L’Iban per i bonifici è: IT17S0200813909000103487785): si può donare con la causale “Salviamo il lavoro dei Ragazzi del Ca’Moro” mettendo il proprio nome e cognome. Inaugurata anche una pagina su Gofund.me: clicca qui. Per maggiori informazioni puoi andare sulla pagina Facebook del Ca' Moro clicca qui

Guarda il video che presentava il progetto Ca' Moro:


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