mercoledì 12 febbraio 2025
Chiuse le iscrizioni all'anno scolastico 2025-2026. La soddisfazione di Valditara per la crescita della filiera tecnologico-professionale 4+2
Le famiglie scelgono ancora il liceo. Ma piace anche il tecnico-professionale

Ansa

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Il liceo, nelle sue diverse specializzazioni, si conferma al primo posto tra le scelte di studenti e famiglie, che mostrano anche un aumentato interesse per la nuova filiera tecnologico-professionale, che prevede quattro anni di istituto tecnico o professionale e due di Its Academy. In crescita, ma ancora poco significativo, il risultato del nuovo liceo del Made in Italy. Alla chiusura delle iscrizioni per l’anno scolastico 2025-2026, sono queste le principali evidenze dei dati diffusi dal ministero dell’Istruzione e del Merito.

Più di un nuovo iscritto su due ha, dunque, scelto un liceo, che passa dal 55,63% al 55,99%, con lo Scientifico al 13,53%, il Classico al 5,37%, l’Artistico al 4,03% e il liceo del Made in Italy che passa dallo 0,08% allo 0,09%.
Per quanto riguarda gli istituti tecnici, le iscrizioni passano dal 31,66% dell’anno scorso al 31,32%, con il 12,24% delle scelte che riguardano il settore Economico e il 19,08% quello Tecnologico. Il 12,69% delle iscrizioni riguarda, infine, gli istituti professionali, che sostanzialmente confermano il dato dell’anno scorso.

Sulla crescita della filiera tecnologico professionale “4+2”, per la seconda volta proposta alle famiglie dopo la sperimentazione dell’anno scorso, ha puntato l’attenzione il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, che parla di «importante apprezzamento».
«A conclusione delle iscrizioni online – commenta Valditara – sono stati registrati 5.449 iscritti al primo anno della filiera del 4+2, un risultato che segna un aumento straordinario rispetto ai 1.669 dello scorso anno. Il numero è più che triplicato e si prevede un ulteriore incremento nelle prossime ore, dato che le scuole stanno procedendo con la ricognizione delle iscrizioni cartacee». Al termine di tutte le operazioni di verifica, il Ministro stima che il numero degli iscritti a questo particolare percorso «supererà ampiamente quota 6mila».

In crescita anche il numero di scuole autorizzate ad effettuare il “4+2”. Lo scorso anno, ne erano state autorizzate 180 per un totale di 225 percorsi; quest’anno sono state autorizzate 396 scuole richiedenti, con un aumento di 216 scuole rispetto all’anno precedente, per un totale di 628 percorsi attivati. «La riforma del 4+2 è, dunque, ormai una realtà consolidata che coinvolge oltre 8mila studenti», ha concluso il ministro.
Lettura dei dati diametralmente opposta è quella della Flc-Cgil, che parla di «seconda, grande bocciatura», del modello “4+2”. «Facendo un rapido calcolo, su 628 percorsi attivati quest’anno abbiamo 5.449 alunni iscritti, cioè una media di 8,6 alunni per classe – si legge in una nota –. Se le regole sono uguali per tutti, la maggioranza dei percorsi non riuscirà neanche a essere attivata perché non raggiunge il numero minimo di alunni per classe».

L’incremento degli iscritti alla filiera tecnologico professionale potrebbe, comunque, avere effetti positivi sulla riduzione del mismatch tra domanda e offerta di lavoro, lamentata ancora l’altro giorno da Confcommercio. Secondo la confederazione sono attualmente 258mila le professionalità di difficile reperimento per le imprese del settore. Tra questi ci sono camerieri e macellai, cuochi e pizzaioli, commessi e addetti alla pulizia. Alla fine dell’anno, lamenta Confcommercio, ci sarà il 4% di posti vacanti in più rispetto ai didici mesi precedenti. Una situazione provocata senz’altro dal calo demografico della popolazione giovanile (diminuita di 4,8 milioni di persone tra i 15 ai 39 anni dal 1982 al 2024), ma anche dallo scollamento tra mondo della scuola e della formazione e il sistema delle imprese. Un “ponte” tra questi due universi (ancora) paralleli è rappresentato, appunto dalla filiera “4+2”. Pensato proprio per colmare una lacuna che frena lo sviluppo del Paese.

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