giovedì 15 novembre 2012
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«I dati diffusi dall’Istat sulle nascite prefigurano per il nostro Paese non più un “inverno” ma un vero e proprio crollo demografico» è il commento di Francesco Belletti, presidente del Forum.«E non ha più neppure senso consolarsi con l’apporto delle donne straniere che mostrano anch’esse una fertilità in diminuzione. Risultato è che in un anno sono nati 15mila bambini in meno.«Per anni ci hanno trattato come dei profeti di sventura, ma ora, davanti all’evidenza dei numeri, cos’altro deve succedere perché quella demografica venga considerata come una vera emergenza nazionale? Un Paese senza figli è condannato ad appassire socialmente, certo, ma anche economicamente; è destinato a perdere non solo chi pagherà le pensioni dei sempre più numerosi anziani, ma anche il bacino dell’innovazione e della dinamicità imprenditoriale. Nessun sistema economico può crescere se non ha le gambe che lo fanno camminare.«Sorprende il coraggio di quei quasi 600mila genitori che ancora riescono a sperare nel futuro, mettendo in gioco la propria vita, la propria carriera, i propri progetti a servizio di una nuova vita. Non lasciamoli da soli, perché proprio loro, attraverso il loro coraggio, testimoniano che è dal basso che potrà nascere una rinnovata speranza per il futuro del Paese.«Grazie all’insistenza della società civile, sembra che dalla legge di stabilità vengano dei timidi tentativi di sostegno alle famiglie, ma siamo ancora ben lontani da quello che occorrerebbe per evitare il suicidio di una Nazione» conclude Belletti. «Sarebbe necessario un vero e proprio Piano d’emergenza da gestire neanche come oculati amministratori della cosa pubblica, ma nell’ottica di una protezione civile chiamata ad intervenire su una catastrofe generalizzata».
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