giovedì 25 ottobre 2018
Oltre ai due senegalesi sprovvisti di documenti, un altro presunto complice è sotto interrogatorio. Per tutti l'accusa è di omicidio, violenza di gruppo e spaccio di stupefacienti
Un'immagine di Desiree Mariottini tratta dai social

Un'immagine di Desiree Mariottini tratta dai social

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Il ministro dell'Interno Matteo Salvini è andato nello stabile abbandonato al degrado e allo spaccio nel quartiere romano di San Lorenzo, dove è stata trovata morta la 16enne Desirée Mariottini. Arrivato tra le contestazioni, il ministro ha annunciato per i prossimi mesi un piano straordinario di sgomberi. «È l'ora di riportare le regole, ci soni stabili occupati da anni e vedremo di essere più coraggiosi, non sono occupanti per necessità».

Salvini è stato accolto da contestatori che gli hanno gridato «sciacallo» e da striscioni con l'accusa di voler strumentalizzare la tragedia. C'era anche un gruppo di cittadini che, invece, ha espresso solidarietà al ministro. Alla fine il titolare del Viminale ha desistito dall'entrare nello stabile. Non è una rinuncia, "tornerò magari di sera e in incognito", ha aggiunto, augurandosi che i colpevoli dello scempio della ragazza siano trovati presto. In effetti il ministro nel tardo pomeriggio si è ripresentato a San Lorenzo, la sciando una rosa a ricordo di Desirée.

Poco prima Salvini aveva partecipato, alla Prefettura di Roma, al comitato provinciale per la sicurezza. Oltre a lui erano presenti la sindaca Virginia Raggi e il Procuratore capo Giuseppe Pignatone. Il vertice si è occupato anche dell'omicidio di Desiree e della situazione degli sgomberi di immobili occupati.

La sindaca Virginia Raggi ha scritto su Facebook che presto in città arriveranno 154 poliziotti e 100 carabinieri in più per garantire maggiore sicurezza ai cittadini, e che "nel quartiere San Lorenzo vieteremo il consumo di alcolici in strada dopo le 21, limiteremo anche la vendita da parte dei negozietti".

Il testimone: drogata e violentata

Una storia terribile, raccapricciante, quella di Desiree, raccontata un testimone. Una persona che quella sera era lì, presente. Che ha visto l’orrore consumarsi tra le mura di uno stabile abbandonato di via dei Lucani nel quartiere San Lorenzo di Roma. Desirée, la ragazza di Cisterna di Latina, trovata morta tra venerdì e sabato scorso, è stata prima drogata e poi violentata. Lo confermano i risultati dell’autopsia disposta dal procuratore aggiunto Maria Monteleone che sta procedendo per omicidio e violenza sessuale aggravata. Ma lo confermano, purtroppo, anche le parole drammatiche e terribili di un testimone oculare che avrebbe raccontato alla polizia quello che ha visto quella sera. «L’hanno drogata e violentata, urlava» ha raccontato un ragazzo senegalese. Il racconto del giovane è vagliato in queste ore anche dai magistrati della Procura di Roma del pool reati sessuali che procedono per omicidio e stupro. «Io sono del Senegal. Io c’ero quella sera, dopo che è morta c’ero», ha raccontato il testimone le cui parole sembrano rafforzare gli indizi emersi dall’esame autoptico. «Sono arrivato lì tra mezzanotte o mezzanotte e mezza – ha aggiunto – sono entrato e c’era una ragazza che urlava. Nell’edificio c’erano africani e arabi: un po’ di gente, sei o sette persone». Sempre secondo la testimonianza, accanto a Desirée ci sarebbe stata anche un’altra ragazza: «Era italiana penso pure fosse romana, parlava romano, urlava “l’hanno violentata”, poi lei ha anche preso qualche droga perché lì si vende la droga. Lei diceva “sono stati tre sicuramente o quattro”».

La verità dalle telecamere?

Per ora, anche se la Procura ipotizza lo stupro, l’autopsia non avrebbe evidenziato segni di violenza ma di un rapporto sessuale che ora le indagini dovranno verificare se consensuale. Gli investigatori stanno ascoltando diverse persone, quasi tutti frequentatori dello stabile di via dei Lucani, nel quartiere di San Lorenzo, zona di universitari e che di notte si trasforma in luogo di movida, ma anche di alcol e spaccio. L’edificio intanto è stato posto sotto sequestro. Tanti i sopralluoghi e sono stati acquisiti anche i filmati delle telecamere di sorveglianza.

La solidarietà del quartiere

Il quartiere di San Lorenzo sono giorni che mostra la sua solidarietà alla famiglia della ragazza e su un muro è apparsa anche una scritta vergata con la vernice bianca «Giustizia per Desirée. San Lorenzo non ti dimentica ». La ragazza aveva avuto problemi di droga e, secondo alcune testimonianze frequentava lo stabile considerato luogo di ritrovo anche di spacciatori. Il corpo privo di vita dell’adolescente era stato trovato la notte del 19 ottobre in seguito ad una richiesta di aiuto al 118: «C’è una ragazza che sta male. Aiuto sta morendo», l’allerta lanciata da un uomo per ben due volte da una cabina telefonica della zona. Arrivati al civico 22 di via dei Lucani i soccorritori hanno però trovato il cancello chiuso, perdendo minuti importanti per salvare Desiree. Per cui alla fine non c’era stato più niente da fare. Una morte che ricorda quella di un’altra giovanissima, Pamela Mastropietro, la 18enne romana, fuggita da una comunità e andata a morire a Macerata drogata, violentata e poi uccisa.



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