venerdì 4 luglio 2025
Il ministro Schillaci vara una cabina di regia con Protezione civile e Inail. Pensionato morto nelle campagne del siracusano. Deceduto l’operaio marocchino intossicato
Roma sotto la morsa del caldo come altre 20 città in Italia

Roma sotto la morsa del caldo come altre 20 città in Italia - Ansa

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Il 2024 è stato l’anno più caldo di sempre in Italia. E tutto lascia presagire che il 2025 farà segnare un nuovo record. Oggi sarà l’ultima giornata di allerta massima, con quindici città da bollino rosso, domenica diventeranno solo sette. L’afa continua a mietere vittime. Dopo due giorni di coma è stata dichiarata la morte dell'operaio di 48 anni di origini marocchine trasportato d'urgenza all'ospedale di Bassano del Grappa (Vicenza) mercoledì scorso. L'uomo era andato in coma dopo aver inalato le esalazioni di monossido di carbonio e di anidride solforosa, probabilmente provocate dalle temperature estreme, all'interno di una cisterna in cui si era calato. Un pensionato di 58 anni, ex agricoltore di Palagonia (Catania) è morto nel suo podere in contrada Serravalle, a Lentini, nel Siracusano, forse per un infarto dovuto al caldo. Il cadavere è stato trovato ieri mattina, da alcuni agricoltori che hanno dato l’allarme ai carabinieri della stazione di Lentini.

Malori simili, nei giorni scorsi si erano verificati anche sulle spiagge, con due morti in Sardegna. «Assistiamo, mai come quest’anno, ad un incremento degli arresti cardiaci improvvisi, particolarmente sulle spiagge, nella cui genesi le elevate temperature stanno avendo ruolo fondamentale» ha detto Mario Balzanaelli, presidente di Sis118, la società italiana del sistema per le emergenze. Nessun allarme per il ministro della Salute Orazio Schillaci che ieri ha annunciato l’avvio di una cabina di regia con Protezione Civile e l’Inail. «Rispetto agli anni precedenti non stiamo notando per fortuna un’aumentata mortalità. Avremo dati più certi nei prossimi giorni però per il momento la situazione è sotto controllo» ha detto il ministro.

A preoccupare gli esperti sono gli effetti sul lungo periodo. Il cambiamento climatico spinge la colonnina di mercurio sempre più in alto, con aumenti continuti dal 2000 ad oggi, riscalda oltre modo i mari e porta piogge alluvionali al Nord e siccità prolungata al Sud. Il quadro che emerge dal Rapporto “Il clima in Italia nel 2024” del Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente, composto dall’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) e dalle Agenzie per l’ambiente di Regioni e Province autonome (Arpa/Appa) non è confortante. L’anno scorso sono stati raggiunti due nuovi record: un aumento di 1,3 gradi della temperatura media e di 1,4 di quella minima, entrambi calcolate rispetto alla media di riferimento 1991-2020 (il trentennio climatologico più recente, assunto come riferimento a livello internazionale). Particolarmente alte le temperature nel mese di febbraio 2024 con più di tre gradi sopra la media dei trent’anni presi a riferimento. I dati italiani confermano in pieno il trend osservato a livello europeo,

Il rapporto fornisce una descrizione dello stato del clima e della sua evoluzione nel nostro Paese, con analisi e valutazioni a scala nazionale, regionale e locale. Su scala annuale, le precipitazioni sono state abbondanti al Nord rispetto alla media climatologica (+38%), ma inferiori al Sud e sulle Isole maggiori (-18%), dove si è determinato un peggioramento progressivo dello stato di severità idrica nel corso dell’anno. Sono risultate, invece, prossime alla media al Centro Italia. Numerosi eventi estremi, in alcuni casi eccezionali, hanno interessato diverse aree del Paese, causando danni al territorio. In particolare l’alluvione di fine giugno in Valle d’Aosta e Piemonte settentrionale, causata e quelle ripetute, nei primi mesi dell’autunno, l’Emilia-Romagna

Di tenore completamente diverso la situazione al Sud. L’indice Consecutive Dry Days, che rappresenta il numero massimo di giorni asciutti consecutivi nell’anno, ha fatto registrare valori elevati su gran parte della Sardegna e della Sicilia, dove si sono avuti fino a 146 giorni secchi consecutivi. Mediamente, su scala annuale, quasi il 50% dell’Italia (prevalentemente Sud Italia e Isole maggiori) è stato colpito da siccità, da estrema a moderata, per effetto combinato della riduzione delle precipitazioni e dell’aumento delle temperature.

Oltre alla temperatura dell’aria, anche quella superficiale dei mari italiani nel 2024 si colloca al primo posto della serie, con un’anomalia di 1,2 gradi in più rispetto alla media climatologica 1991-2020. A partire dal 2007 le anomalie sono state sempre positive anche per le temperature dell’acqua, con l’eccezione del 2010. Il Mediterraneo, ha sottolineato la fondazione Marevivo, si sta scaldando a un ritmo più veloce dal 20% al 50% rispetto alla media globale dei mari. Nel 2100 la temperatura della superficie dell’acqua potrebbe aumentare di ben 4 gradi con conseguenze significative sulla fauna marina.

Riconducibile al caldo di questi giorni la moria di pesci che si è verificata nel Grossetano: alla foce del canale Solmine, zona a servizio di scarichi industriali, dove sono stati trovati molti esemplari di sarpe sulla spiaggia e lungo il corso d’acqua.

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