martedì 7 settembre 2021
In trecento firmano una petizione contro l'obbligatorietà della certificazione verde. «Così si creano cittadini di serie A e di serie B». Una piattaforma per la verifica nelle scuole
Controllo del Green pass in un'aula scolastica

Controllo del Green pass in un'aula scolastica - Ansa

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L’obbligatorietà del Green pass per docenti e studenti universitari ha provocato la dura reazione di un nutrito gruppo di insegnanti. In trecento hanno firmato un appello che definisce «discriminatoria» la natura della certificazione verde. «Molti tra noi hanno liberamente scelto di sottoporsi alla vaccinazione anti-Covid-19, convinti della sua sicurezza ed efficacia. Tutti noi, però – si legge nell’appello – reputiamo ingiusta e illegittima la discriminazione introdotta ai danni di una minoranza di persone che non sono state vaccinate per diversi motivi o che hanno scelto di non essere vaccinate». Secondo i firmatari, «in sostanza, la “tessera verde” suddivide la società italiana in cittadini di serie A, che continuano a godere dei propri diritti, e cittadini di serie B, che vedono invece compressi quei diritti fondamentali garantiti loro dalla Costituzione (eguaglianza, libertà personale, lavoro, studio, libertà di associazione, libertà di circolazione, libertà di opinione)».
Intanto, in vista della ripresa delle lezioni in dieci regioni, lunedì 13 settembre, si sta lavorando a una piattaforma per la verifica dei Green pass del personale scolastico, che in questi giorni viene fatta tablet alla mano, con un dispendio notevole di tempo. La soluzione tecnica sarà fornita in tempi record da Sogei e permetterà di far dialogare il Sistema informativo dell’istruzione (Sidi) con la Piattaforma nazionale digital green certificate (Pndgc). Le scuole dovranno quindi quotidianamente collegarsi al Sidi, inserire le credenziali e comparirà una schermata coi codici fiscali del personale presente quel giorno. Un altro click della Piattaforma nazionale digital green certificate fornirà in tempo reale l’elenco del personale identificato con un semaforo verde o rosso. Qualora fosse rosso, scatteranno gli approfondimenti sull’interessato. Dopo quattro giorni di rosso, al quinto scatterà la sospensione dal servizio e dallo stipendio.

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