domenica 19 gennaio 2025
L'ex commissario europeo ospite di riguardo all'incontro promosso da Libertà eguale di Ceccanti, Morando, Tonini e Mancina. Settanta interventi, fra i più apprezzati quello di Giorgio Gori
Paolo Gentiloni all'incontro di Libertà eguale a Orvieto. A destra Giorgio Tonini

Paolo Gentiloni all'incontro di Libertà eguale a Orvieto. A destra Giorgio Tonini - ANSA

COMMENTA E CONDIVIDI

Una «bellissima giornata», la definisce Paolo Gentiloni. L’ex premier ed ex commissario europeo è lo special guest dell’incontro numero 25 di Libertà Eguale, ma non è solo il quarto di secolo tondo a rendere “speciale” quest’anno la convention del cartello riformista del centrosinistra di Orvieto. C’è il contemporaneo incontro di Milano e il fair play reciproco con cui i due appuntamenti sono stati gestiti: «Forse abbiamo avuto periodi di mancanza di interlocuzione. Quella di oggi è simbolicamente l'apertura di una fase di grande discussione», dice Gentiloni. Sarà lui il “federatore” di un centrosinistra che fatica a sfondare al centro? Al suo arrivo replica alla domanda con un sorriso silente, poi torna sull’argomento, sollecitato da Giorgio Tonini: «Questo è il mio mondo», e bisogna saper «riconoscere l'utilità e l'importanza delle forze moderate o riformiste, perché non c'è autosufficienza da parte nostra», sottolinea. Può scaturire anche qualcosa di nuovo, ma la partita si gioca essenzialmente nel Pd: «La credibilità dell'alternativa - dice - non può essere esternalizzata a queste formazioni, che mi auguro nascano, ma dipende in larghissima misura dal profilo della forza fondamentale che guida la coalizione. Non lo dico per fare la fronda nel Pd, in polemica con Elly Schlein, che lo ha riattivato», ma «l'anima, le idee, i progetti riformisti» sono «fondamentali». Altrimenti «la credibilità di un'alternativa di governo non sarà mai sufficiente». Per quanto lo riguarda personalmente «io non aspiro a nessun ruolo, mi piacerebbe dare un contributo a questo lavoro». Sullo scenario internazionale si auto-definisce «irresponsabilmente ottimista». Il «tornante della storia» che abbiamo davanti offre grandi occasioni. Non pensa che, con l’arrivo di Trump la contesa fra democrazie e autocrazie, evocata da Claudia Mancina nella relazione introduttiva, segnerà per gli Usa il passaggio dalle prime alle seconde. E anche per l’Europa non vede foschi presagi, nonostante le evidenti difficoltà di Germania e Francia: «Durante il Covid ha dimostrato che può fare cose impossibili» e ora si può fare un passo importante «associando alla moneta unica la Difesa comune. Che non sovraccarica le spese, anzi». Non solo il Recovery, lo scatto in avanti c’è stato «anche con la risposta all’invasione dell’Ucraina, se messa in confronto con la Crimea. Mi sono spesso chiesto se ci sarebbe stata l’invasione dell’Ucraina, qualora avessimo avuto a suo tempo la stessa forte reazione ». Ne ricava un monito per l’oggi: «Con una pace ingiusta in Ucraina dal giorno dopo saremo tutti meno liberi». Tornando all’Italia «oggi non è Paese particolarmente esposto alle speculazioni », grazie proprio alla stagione di solidarietà europea di cui abbiamo beneficiato «ma è carente un tasso di riforme ». Ed ecco la partita alla quale è chiamato il centrosinistra «senza limitarsi a giocare di rimessa, ma costruendo una proposta al Paese», aveva detto Tonini, nel fine mattinata , che ha registrato un collegamento reciproco concordato - con l’intervento di Pierluigi Castagnetti a Milano, a simboleggiare il carattere complementare e non concorrenziale dell’iniziativa di Comunità democratica, con quella promossa, a Orvieto, da Stefano Ceccanti ed Enrico Morando. Libertà Eguale rompe i tabù sulle riforme, chiedendo di aprire al confronto su tutte e tre le principali partite aperte: premierato, autonomia e separazione delle carriere dei magistrati. Una settantina gli interventi, in rapida successione - dalla dem Pina Picierno alla renziana Raffaella Paita, da Piero Fassino a Piero De Luca, per citarne solo alcuni - ma il più gettonato è Giorgio Gori che chiede di «riavvicinare la sinistra al mondo reale».


© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI