giovedì 10 aprile 2014
​In un anno segnalazioni quadruplicate. Spadafora chiede a Renzi un tavolo di coordinamento sull'infanzia a Palazzo Chigi.
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Diritti dei bambini a rischio: in circa un anno le segnalazioni al Garante per l'infanzia e l'adolescenza, per casi di violazione o di rischio di violazione dei diritti dei minori, sono quadruplicate, passando dalle 45 del 2012 (da marzo a dicembre) alle 193 del 2013. Il dato è stato presentato oggi alla Camera, durante la relazione annuale al Parlamento da parte dell'Authority. La gran parte delle segnalazioni proviene dai genitori (95) e riguarda criticità tra privati e istituzioni - come comunità, tribunali, assistenti sociali (64,3%) - o conflitti in famiglia, con figli contesi e sottrazioni internazionali (36%). 42 le segnalazioni sui media, a causa di una programmazione non adatta ai minori. Questi dati, ha osservato il presidente della Camera, Laura Boldrini, sono "la testimonianza di un disagio diffuso" a cui "è urgente dare una risposta". Va affrontato con "strumenti adeguati e un aggiornamento del diritto". Ma in generale occorre investire sull'infanzia perché "è un investimento per il paese". Un appello alla politica è arrivato anche dal garante nazionale, Vincenzo Spadafora, perché "si faccia carico di un'inversione culturale sui diritti di bambini e adolescenti, perché parlare di infanzia vuol dire parlare di economia". Questa mattina Spadafora ha scritto anche al Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, per chiedergli di istituire "un tavolo di coordinamento sull'infanzia a Palazzo Chigi": "Il Def non contiene grosse novità per i bambini. La stessa energia e rapidità che il premier ha nell'azione di governo generale dovrebbe usarla anche per le politiche per l'infanzia. Speriamo di poterlo incontrare quanto prima".    Il garante ha quindi invitato le istituzioni a non "sprecare" i fondi europei e a ricostituire l'Osservatorio per l'infanzia e l'adolescenza, che "è a costo zero" ma "è scaduto da 500 giorni e non è stato ancora rinnovato. Confido nel Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Giuliano Poletti". Insomma, bisogna fare di più. E ne è convinta anche Boldrini: occorre investire "sui nostri giovani per spezzare quel ciclo dello svantaggio sociale che rischia di penalizzare le energie indispensabili per il futuro del Paese". Ma non bastano gli investimenti, "la prima esigenza - ha sottolineato - è l'ascolto. Dobbiamo ascoltare di più i nostri figli, dobbiamo parlarci di più e dedicare loro più tempo".
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