
Tra le misure adottate contro il sisma l'evacuazione delle scuole - Ansa
La terra ha tremato ancora, forte e più di una volta, seminando ancora una volta il panico nella popolazione, a Napoli e nell’intera area dei Campi Flegrei. Un primo terremoto di magnitudo 4.4 è stato registrato dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologica alle 12.07. Da quel momento molte persone si sono riversate in strada e stanno rivivendo le stesse scene di paura che hanno accompagnato le scosse più intense che ci sono state nei mesi scorsi, mentre si preparano di nuovo a dormire fuori dalle proprie abitazioni. Al momento non risultano feriti. Uno stabile abbandonato è crollato nel territorio di Pozzuoli, senza ripercussioni sulla via in cui sorge (ora chiusa), e alcune porzioni di costoni sono franate. Il sisma di magnitudo 4.4 è stato immediatamente preceduto da uno di 2.1. Alle 12.22 c’è stata poi un’altra forte scossa di magnitudo 3.5. Lo sciame sismico è proseguito nel pomeriggio: un terremoto di 3.3 è stato avvertito alle 14.58. Tre minuti dopo ce n’è stato un altro di magnitudo 2.7. La Protezione civile regionale ha aperto l’area di accoglienza nell’ex base Nato di Bagnoli per chi non vuole fare rientro in casa. Altre aree di attesa e di accoglienza vengono predisposte nei diversi Comuni interessati dallo sciame. Queste ultime consentiranno il pernottamento a chi non vorrà dormire nella propria abitazione stanotte. La circolazione ferroviaria nel nodo di Napoli è stata sospesa per circa tre ore in via precauzionale per consentire la verifica dello stato delle linee. Ora è in graduale ripresa sull’Alta velocità Roma-Napoli. Continua invece la ricognizione dei tecnici di Rfi al fine di riattivare anche le linee regionali. È in corso un vertice a Roma tra il ministro per la Protezione civile, Nello Musumeci, e i capi dipartimento di Protezione civile e Casa Italia, per fare il punto sulle attività di ricognizione tecnica nell’area interessata dallo sciame sismico in corso. Subito dopo la scossa di magnitudo 4.4, il prefetto di Napoli, Michele di Bari, ha convocato il centro coordinamento soccorsi.

L'area interessata dal sisma - Ansa
Le sedi dell’Università della Federico II che si trovano nel quartiere di Fuorigrotta, a Napoli, vicino all’epicentro dei terremoti, sono state evacuate subito dopo la scossa di magnitudo 4.4 delle 12.07. Anche numerose scuole, sia dei Comuni flegrei che di quello di Napoli, hanno fatto uscire i propri alunni, come previsto dai protocolli in caso di sisma. La Città metropolitana di Napoli ha attivato i controlli negli istituti di propria competenza ricompresi nella perimetrazione delle aree a rischio. Non sono stati registrati danni al momento. Il sindaco di Pozzuoli, Luigi Manzoni, ha firmato un’ordinanza con cui ha disposto la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado presenti sul territorio comunale. Molti dei terremoti registrati al momento sono avvenuti alla profondità di circa 2.7 chilometri. La scossa di magnitudo 4.4 è stata localizzata in mare, in un punto in prossimità della costa di Pozzuoli. «Si tratta di una profondità sempre più interessata da queste energie maggiori − spiega la direttrice del dipartimento Vulcani dell’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Francesca Bianco −. Il valore del sollevamento del suolo (da cui hanno origine i terremoti, ndr) nelle ultime settimane è stimato intorno a 1,5 centimetri, e ad oggi non è stato osservato un incremento nella velocità di sollevamento. Nelle prossime ore potremo valutare meglio». Un boato fortissimo, il pavimento che pareva in procinto di esplodere. Matteo e Rita, rispettivamente 86 e 83 anni, vivono nell’area dei Campi Flegrei da 50 anni. I due anziani raccontano i terribili secondi vissuti per l’ennesima volta in questi mesi. «Ho sentito un rumore forte e poi il pavimento che non smetteva più di muoversi − racconta Rita −. C’è stata prima una scossa più lieve, poi una fortissima. Sono caduti bicchieri, portafiori. Qui sono tutti in strada. Noi ci siamo stancati finanche di lasciare la nostra casa, tanto non finirà mai…».