
La scritta intimidatoria apparsa contro la titolare del forno di Ascoli Piceno. - Ansa
Non si fermano le polemiche legate alla "fornaia del 25 aprile", la donna di Ascoli Piceno che in occasione della Festa della Liberazione ha esposto uno striscione con la scritta "25 aprile buono come il pane, bello come l'antifascismo" e per questo è stata identificata ben due volte dalla polizia locale. Secondo Ilaria Cucchi, senatrice di Avs, l'identificazione è «il frutto del decreto Sicurezza, sono fatti gravissimi» e per questa ragione è un problema che non riguarda solo Ascoli, «ma l'intero Paese». Proprio oggi Cucchi si è recata nel comune marchigiano (come aveva annunciato domenica sera Lorenza Roiati, la titolare dell'esercizio "L'assalto ai forni") per incontrare il sindaco Marco Fioravanti di FdI, ma ha ottenuto soltanto un colloquio telefonico: «Non mi ero annunciata perché i fatti sono avvenuti pochissimi giorni fa e sono, a mio avviso, estremamente gravi». La senatrice ha raccontato di aver chiesto al primo cittadino perché quest'anno la fornaia è stata sottoposta ai controlli e Fioravanti ha risposto che anche lo scorso anno c'erano state diverse identificazioni in occasione della ricorrenza della Liberazione. Cucchi però ha fatto notare che la fornaia, l'anno scorso e in una situazione analoga, non era stata identificata.
La senatrice è ad Ascoli per esprimere la sua solidarietà e vicinanza alla fornaia Roiati, che nel frattempo è diventata il bersaglio di diversi attacchi intimidatori. Nella notte tra sabato e domenica, a pochi metri dalla sede della Questura di Ascoli, è apparso uno striscione che riportava il nome della panetteria con le parole “L’assalto” cancellate da una linea nera. Più tardi ne è apparso un altro con la scritta «Da quel forno un tale fetore che diventa simpatico anche il questore» in viale De Gasperi, nei pressi dei giardini pubblici della città. Mentre la Questura indaga sui fatti, passando al vaglio le immagini registrate dalle telecamere di sicurezza delle zone, Cucchi ha assicurato che porterà avanti una serie di azioni parlamentari e legali: «Sono estremamente arrabbiata e chi mi conosce sa che andrò fino in fondo. La nostra democrazia è a gravissimo rischio e i segnali sono ormai quotidiani».
Nel frattempo, in apertura di seduta alla Camera, il Pd e il M5s hanno chiesto al ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, di riferire sui fatti di Ascoli e pure sul raduno di militanti fascisti svoltosi due giorni fa a Dongo. La capogruppo dem Chiara Braga ha chiesto
«risposte del governo» sui recenti fatti e sui «comportamenti che richiamano l'apologia del fascismo. Presenteremo interrogazioni al governo su tutte queste questioni».