giovedì 13 ottobre 2011
​Non un taglio, ma il recupero immediato della decurtazione programmata nella manovra triennale. Sembra essere questa l’interpretazione più accreditata circa i 242 milioni di euro la cui spesa «è autorizzata» nella bozza della legge di stabilità per il 2012.
Gelmini: nessuna preferenza per le paritarie
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Non un taglio, ma il recupero immediato della decurtazione programmata nella manovra triennale. Sembra essere questa l’interpretazione più accreditata circa i 242 milioni di euro la cui spesa «è autorizzata» nella bozza della legge di stabilità per il 2012. Dai ministeri competenti (quello dell’Economia e quello della Pubblica Istruzione) rimane il riserbo sull’intera questione, ma la lettura del comma 6 dell’articolo 4 della legge, che oggi dovrebbe essere varata dal Consiglio dei ministri, sembra avvalorare questa ipotesi. Di fatto nel testo del comma 6 si fa riferimento a due articoli di altrettante precedenti leggi finanziarie (quelle del 2007 e del 2009). Il passaggio decisivo sembra essere il riferimento all’articolo 1, comma 635 della legge 296 del 27 dicembre 2006 (di fatto la finanziaria 2007). L’articolo in questione «al fine di dare necessario sostegno alla funzione pubblica svolta dalle scuole paritarie nell’ambito del sistema nazionale di istruzione» stabiliva che «gli stanziamenti, iscritti nelle unità previsioni di base "scuole non statali" dello stato di previsione del ministero della Pubblica Istruzione» (in parole più semplici i fondi già stanziati nel capitolo di bilancio della scuola paritaria, ndr), venivano «incrementati». Stando, dunque, alla lettura di questo articolo, a cui fa riferimento la bozza della legge di stabilità, i 242 milioni di cui «si autorizza la spesa per il 2012», sarebbero aggiuntivi ai 280 milioni di euro già messi a bilancio con la manovra triennale 2011/2013. Insomma, per il 2012, si dovrebbe procedere immediatamente al ripristino di gran parte dello stanziamento originario di 539 milioni (cifra ferma dal 2000), eliminando da subito gran parte del taglio già programmato (all’appello mancherebbero comunque 17 milioni di euro) ed evitando alla scuola paritaria l’estenuante, quanto mortificante, battaglia per il recupero dei fondi. Fondi, avvertono le associazioni della scuola paritaria, che permettono la prosecuzione dell’attività, ma che certo non rappresentano la soluzione per i bilanci degli istituti paritari.

Se l’ipotesi del reintegro immediato troverà conferma anche nel testo varato dal governo, per le scuole paritarie siginificherà, almeno per il 2012, la possibilità di una certezza nei finanziamenti, anche se rimane ancora un aspetto da chiarire: al primo gennaio 2012 saranno disponibili in cassa tutti i 522 milioni (280 già stanziati e i 242 recuperati) oppure soltanto quelli previsti dalla manovra triennale? Una domanda tutt’altro che marginale. Infatti, avere subito a disposizione in cassa i 522 milioni significherebbe eliminare ulteriori passaggi istituzionali per l’erogazione dei 242 milioni di cui stiamo parlando. Passaggi che nei tre anni appena trascorsi hanno portato a estenuanti trattative, lungaggini e ritardi nella ripartizione alle scuole paritarie, che nel frattempo continuano a garantire lo stipendio agli insegnanti e al personale non docente. Proprio ieri, ad esempio, la Conferenza Stato-Regioni ha dato parere favorevole al reintegro di 245 milioni di euro per l’anno 2011. Un sì al decreto interministeriale che ha coinvolto i dicasteri dell’Economia, dei Rapporti con le Regioni e della Pubblica Istruzione. E proprio la titolare del ministero di viale Trastevere, Mariastella Gelmini, ha reso noto il parere favorevole della Conferenza Stato-Regioni, che mette la parola fine alla battaglia per il recupero dei fondi per il 2011. Resta ora da verificare se la legge di stabilità per il 2012 eviterà davvero alla scuola paritaria l’estenuante battaglia di questi ultimi anni. Sarebbe anche una risposta alla richiesta avanzata in tal senso meno di due settimane fa dal Gruppo per la parità, istituito presso il ministero.

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