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Un presidio studentesco per protestare contro il decreto sicurezza. - ANSA
Dopo giorni di tensioni e proteste dentro e fuori dal Parlamento, il governo incassa senza patemi la fiducia della Camera sul controverso decreto sicurezza, con 201 sì, 117 no e 5 astensioni. In seduta notturna, si è poi andati avanti con la discussione sui 150 ordini del giorno presentati. E fra questi è passato, col sostegno della maggioranza, uno a firma del leghista Igor Iezzi, con la richiesta di una commissione o di un "tavolo tecnico" che vagli la possibile introduzione della castrazione chimica per chi commette violenza sessuale. Sconcerto da parfe delle opposizioni, con Avs e Pd che si fanno sentire, lamentando una «deriva medievale» determinata dal «grave scivolamento verso pratiche che richiamano pene corporali, in palese contrasto con la Costituzione e i principi dello Stato di diritto». Il voto finale di Montecitorio sull'intero provvedimento è previsto tra mercoledì (quando potrebbe scattare una seduta-fiume) e giovedì. E il testo dovrà poi passare all'esame del Senato. Si tratta della fiducia numero 89 posta dall’esecutivo da inizio legislatura, su un pacchetto di misure sostenuto con vigore dalla maggioranza (in primis dalla Lega), ma contestato dalle opposizioni sia nel merito che nel metodo (per le diverse forzature sull’iter delle norme, prima contenute in un ddl e poi confluite in un decreto che ha visto in commissione l’apposizione di una doppia “tagliola” sui tempi d’esame), nonché da giuristi e da enti umanitari della società civile.
Le opposizioni: norme liberticide e inutili
Soddisfatto il centrodestra, mentre le opposizioni - che due giorni fa hanno dato vita a una maratona oratoria in Aula, davanti ai banchi semivuoti della maggioranza, continuano a criticare il provvedimento. «Lo abbiamo denunciato in tutti i modi. Va in direzione di uno Stato repressivo e vuole mettere un tappo alle libere manifestazioni democratiche», lamenta il presidente di M5s Giuseppe Conte. Il Pd con Laura Boldrini lo ribattezza «il decreto repressione» e con Matteo Mauri parla di norme «liberticide, inumane e completamente inutili». Per Avs Nicola Fratoianni, Marco Grimaldi e Filiberto Zaratti lamentano «la restrizione degli spazi di dissenso e di libertà» e sferzano il governo di centrodestra: «La fiducia arriva dai vostri deputati silenti, ma ve la toglieranno gli italiani. Così l’Italia è più simile alla Turchia di Erdogan e all’Ungheria di Orbán». Tagliente pure Roberto Giachetti (Iv): «Volete solo prendere la gente e buttarla in galera».
I contenuti: 14 nuovi reati e 9 aggravanti
Secondo le valutazioni di alcuni penalisti, il decreto (nel quale è stato travasato gran parte del contenuto di un precedente disegno di legge governativo, già approvato dalla Camera e poi passato al Senato, ma sul quale si erano appuntati diversi rilievi del Quirinale) introduce 14 nuove fattispecie di reato e 9 aggravanti. In generale, si tratta di un giro di vite su varie situazioni: dalle pene severe per chi protesta pacificamente attuando un blocco stradale (le opposizioni la chiamano norma "anti-Ghandi") o per chi manifesta contro un'opera pubblica (come i No Tav o le associazioni ambientaliste "anti Ponte sullo Stretto"), fino alle misure anti accattonaggio o alle singolari aggravanti introdotte su determinati delitti, se compiuti nei pressi di stazioni. Nel testo compaiono pure l'estensione del daspo ubano e la punibilità della resistenza passiva durante le rivolte in carcere e nei Cpr, che ha suscitato commenti preoccupati da parte di diversi giuristi e associazioni umanitarie.
Le detenute madri negli Icam
Ancora, per le detenute madri (anche con bimbi sotto i tre anni) è prevista la detenzione negli Icam, gli istituti a custodia attenuata (prima l'applicazione del regime detentivo era a discrezione del magistrato di sorveglianza). Ci sono poi pene più severe per chi commette le truffe agli anziani (un'aggravante che comporta detenzione da due a sei anni e multe fino a 3mila euro). Su un altro fronte, relativo all'operato degli agenti dell'intelligence, la non punibilità viene estesa ai reati associativi per finalità di terrorismo, in caso di autorizzazione della presidenza del Consiglio. Norme, queste ultime, che hanno suscitato in Parlamento le ferme proteste delle opposizioni.
Maggiori tutele per le forze dell'ordine
In parallelo alla stretta penale, il decreto irrobustisce le tutele per le forze di polizia. E aggrava le pene per lesioni, resistenza e violenza a pubblico ufficiale. ). Inoltre, prevede la possibilità di dotare gli agenti di dispositivi di videosorveglianza indossabili (le cosiddette bodycam), per registrare quanto accade durante situazioni di mantenimento dell'ordine pubblico o di sorveglianza del territorio, in stazioni o altri siti sensibili o anche in ambienti in cui vengono trattenute persone. Agli operatori di polizia viene infine garantito un sostegno economico fino a 10mila euro per le spese legali, in caso di coinvolgimento in procedimenti penali relativi a fatti compiuti durante il servizio.
La stretta sulla cannabis
Un altro articolo del decreto legge rende illegali tutte le infiorescenze del ciclo di produzione della canapa, a prescindere da quanto Tetraidrocannabinolo (il Thc, sostanza che ha effetti stupefacenti) contengano. Lo fa vietando espressamente «la lavorazione, la distribuzione, il commercio, il trasporto, l'invio, la spedizione e la consegna delle infiorescenze della canapa coltivata anche in forma semilavorata, essiccata o triturata», nonché quella «di prodotti contenenti o costituiti da tali infiorescenze, compresi gli estratti, le resine e gli oli da esse derivati».
Il giro di vite sulle occupazioni di case
Nel provvedimento, è stato inserita una misura per sanzionare ulteriormente chi effettua occupazioni abusive di immobili. Una stretta rivendicata dalla stessa premier Giorgia Meloni: «Dicevano che era inutile, sbagliato, persino disumano. E invece, grazie alle nuove norme introdotte dal decreto sicurezza in Italia sono già stati eseguiti i primi sgomberi immediati di immobili occupati abusivamente». Affermazioni su cui le opposizioni ironizzano: «Vi voglio dare un indirizzo -ha detto il deputato 5s Gaetano Amato - per andare a sgomberare qualcuno che occupa illegalmente: via Napoleone III a Roma, c'è Casapound, diteglielo che vi mandiamo noi». Mentre Marco Grimaldi (Avs) ritiene che, rispetto al clima sociale, la scelta di Meloni e del governo «getta benzina sul fuoco».
Sabato nuova manifestazione studentesca a Roma
Diverse norme hanno suscitato la preoccupazione di enti umanitari e i dubbi di 250 giuristi sulla loro costituzionalità. Alcuni esponenti sindacali e del mondo associativo (Cgil, Arci, Antigone) stanno tenendo uno sciopero della fame a staffetta per protesta. E, fuori dai Palazzi della politica, cresce l’indignazione del mondo studentesco. Lunedì, a Roma una manifestazione è degenerata in scontri con gli agenti. E sabato è attesa nella Capitale una «fiumana» di persone in «difesa della democrazia», con oltre cento pullman prenotati dagli aderenti alla rete «A pieno regime».