lunedì 2 maggio 2022
Doppia riunione dell'esecutivo che mette in campo 14 miliardi di euro. Nuove tasse sugli extraprofitti. Prorogato il taglio delle accise sui carburanti fino all'8 luglio. Ma il M5s non vota le misure
Dal cdm misure «eccezionali» per energia e aiuti

Ansa

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Con un doppio cdm il governo prova a sbrogliare la matassa della crisi energetica e ad alleviare le conseguenze del conflitto ucraino su famiglie e imprese. Due tavoli - uno la mattina, l’altro in serata - impegnano l'esecutivo in una giornata densa di incontri e producono altrettanti decreti per il caro bollette e gli aiuti alle fasce più colpite. In campo risorse per 14 miliardi di euro, ma le soluzioni non piacciono ai 5 Stelle che fanno mancare il loro voto a Palazzo Chigi.

Il primo passo della squadra di Draghi è la proroga sul taglio delle accise per i carburanti (fino all'8 luglio), decisa già in tarda mattinata. L'intervento viene esteso anche al metano, che per il periodo indicato godrà di un'accisa pari a zero e di un'Iva ridotta al 5%. Il provvedimento prevede inoltre, «al fine di prevenire il rischio di manovre speculative», un'intensa attività di sorveglianza della Gdf, così da poter «monitorare l'andamento dei prezzi anche relativi alla vendita al pubblico». C'è poi l'aumento della tassazione sugli extraprofitti delle industrie del settore energetico (che sale al 15%). Tra le altre novità, anche l'istituzione di un fondo di 200 milioni di euro al ministero dello Sviluppo economico presso per le aziende più colpite dalla guerra. Altri 600 milioni di euro saranno invece destinati alle città per gli obiettivi del pnrr e in arrivo ci sarebbe anche un contributo una tantum ai redditi più bassi per lavoratori e pensionati fino ai 35mila euro.

«Nel mese di aprile il tasso inflazione è al 6,2%, in leggero calo rispetto a marzo ma ai livelli più alti degli ultimi 30 anni - ha fatto notare il premier -. Questa accelerazione dipende in grandissima parte dai prezzi dell'energia. Questo significa che queste sono situazione temporanee e vanno affrontate con strumenti eccezionali altrimenti finiscono per indebolire l'economia e aumentare la povertà».

I sindacati si mostrano soddisfatti per la volontà di un confronto, ma sui numeri non c'è accordo. Per il segretario della Cgil, Maurizio Landini, le risorse messe in campo non bastano: «Il decreto del governo prevede 6-7 miliardi. Abbiamo bisogno di più. Ora è il momento di uno scostamento di bilancio». Di «incontro positivo» parla invece la Cisl, ma anche per il segretario generale Luigi Sbarra «sul piano dell'emergenza bisogna mettere in campo di più per tutelare lavoratori, pensionati, famiglie e imprese colpite dall'aumento dei prezzi».

Sul fronte politico va registrato il dissenso del M5s, che in una nota attacca la scelta del governo di favorire la costruzione dell'inceneritore a Roma . «Abbiamo chiesto una cosa che credevamo scontata. Eravamo favorevoli alla norma sui poteri straordinari al sindaco di Roma - spiegano i pentastellati - ma
avevamo chiesto che questi nuovi impianti, in linea con la normativa europea, fossero di nuova tecnologia, eco-sostenibili e non inceneritori». Ma arriva anche la rivendicazione del senatore leghista Alberto Bagnai per taglio delle accise prolungato: «Diamo atto al governo di aver recepito in modo costruttivo le indicazioni della Lega. Abbiamo così mantenuto la promessa fatta agli italiani di impegnarci in Parlamento per contrastare le conseguenze della crisi. Ora bisogna continuare in questa direzione».

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