lunedì 11 febbraio 2019
I risultati delle elezioni regionali. Crollo del M5s, il centrosinistra con Legnini oltre il 30%. Salvini frena su possibili contraccolpi nel governo: «Voto abruzzese, M5s non ha alcunché da temere»
Vince il centrodestra: Marsilio governatore. Lega primo partito
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L'Abruzzo sceglie il centrodestra ed elegge Marco Marsilio alla presidenza della regione. A scrutinio quasi concluso il candidato della coalizione ha segnato una vittoria netta con circa il 50% dei consenti contro il 30% circa del candidato di centrosinistra, Giovanni Legnini. Al terzo posto, nettamente staccata, Sara Marcozzi, candidata M5s, sotto il 20%, circa il 19%.

"I cittadini - ha detto Marsilio nelle sue prime dichiarazioni - ci danno appoggio in pieno". Marsilio ambisce a diventare il terzo governatore nato fuori regione, dopo Ugo Crescenzi (primo presidente nel 1970) e Vincenzo Del Colle (governatore dall'ottobre del '92 all'aprile del 1995).

Entusiasmo anche dalle prime parole di Matteo Salvini: "Una vittoria clamorosa ma non cambia nulla a livello di governo. Avanti con il lavoro. Abbiamo tanti impegni da mantenere". Nonostante si sia trattato di un voto "isolato", l'affluenza non è stata troppo bassa. Gli elettori che si sono recati alle urne sono stati il 53,1% degli aventi diritto, in calo di oltre 8 punti rispetto alle precedenti Regionali (nel 2014).

Nel voto alle liste emergono forse le indicazioni più clamorose di queste elezioni. Il primo partito, un po' a sorpresa, diventa la Lega di Salvini, che raddoppia il risultato ottenuto alle Politiche 2018 superando il 26% dei consensi. Decisamente deludente è invece il risultato del Movimento 5 Stelle, che si ferma sotto il 20%: non solo rispetto al - quasi - 40% conquistato lo scorso 4 marzo in Abruzzo, ma persino rispetto al 21,4% ottenuto 5 anni fa. Salvini dunque butta acqua sul fuoco, assicurando che è un test politico locale che non avrà ripercussioni sugli equilibri della maggioranza: «È un voto abruzzese - dice - non penso che il M5s abbia alcunché da temere. Per quanto mi riguarda al governo non cambia nulla. Io quel contratto - ha aggiunto poi Salvini - lo onoro fino in fondo Siamo all'inizio di un percorso, per me non cambia nulla».

L'aspirante governatore del centrodestra - coalizione composta da Lega, Fratelli d'Italia, Forza Italia, Udc-Dc-Idea e Azione Politica - è nato a Roma nel 1968 da una famiglia di origini abruzzesi, Tocco da Casauria (Pescara). È laureato in filosofia alla Sapienza. Dalla fine degli anni Ottanta e nei primi Novanta partecipa ai movimenti studenteschi e universitari e dal 1996 al 2000 è vicepresidente di Azione Giovani, il movimento giovanile di Alleanza Nazionale.

Oltre a Marsilio il corsa c'è un esercito di 428 candidati consiglieri. Sarà proclamato eletto il candidato presidente che ha ottenuto più voti nel complesso delle 4 circoscrizioni (L'Aquila, Chieti, Pescara e Teramo), contestualmente diviene membro di diritto del Consiglio regionale. Faranno parte del Consiglio le liste che abbiano ottenuto almeno il 4% dei voti su base regionale, se corrono da sole, oppure che abbiano ottenuto almeno il 2% ma facciano parte di una coalizione che, a sua volta, abbia superato il 4%. Trentuno, compreso il presidente, i candidati che faranno parte della nuova Assemblea regionale.

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