mercoledì 16 ottobre 2019
La legge di bilancio e il decreto fiscale approvati senza un testo definitivo. Formula che permette integrazioni e correzioni prima della pubblicazione
Manovra al via "salvo intese". Ma cosa significa?
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Non è certo la prima volta che un provvedimento legislativo viene approvato "salvo intese". Ed è accaduto nuovamente nel Consiglio dei ministri della notte scorsa che ha dato l'ok alla legge di bilancio e al decreto fiscale collegato con quella formuletta misteriosa. Ma cosa significa esattamente "salvo intese"? Semplicemente, che ancora non c'è un testo definitivo degli articolati, che potranno così essere riveduti e corretti prima dell'invio al Parlamento (la manovra) o della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale (il decreto).

E' una procedura che negli ultimi anni è stata adottata dai diversi governi con sempre maggiore frequenza e che permette di rispettare formalmente le scadenze (in questo caso si doveva inviare a Bruxelles il Documento programmatico di bilancio entro la mezzanotte del 15 ottobre) e di dare al contempo all'esecutivo più tempo per redigere i testi ma anche per sciogliere nodi tecnici e politici.

Con questa formula però non solo si sono allungati a dismisura i tempi tra l'ok formale ai testi e la loro pubblicazione ma in taluni casi i provvedimenti legislativi hanno subito modifiche importanti rispetto a come erano stati presentati nei Cdm. Una prassi poco trasparente che ha portato nello scorso aprile il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha richiamare il precedente governo per i troppi decreti approvati "al buio". Tanto che il Dl sbocca-cantieri, atteso dal Quirinale per diverse settimane, fu riportato una seconda volta in Consiglio dei ministri per un'approvazione-bis. E senza "salvo intese".


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