martedì 23 aprile 2013
Oggi la nomina: sul tavolo i nomi diGiuliano Amato o Enrico Letta. Esecutivo di profilo politico e due obiettivi: riforme e lavoro. Veto della Lega ad Amato. M5s: Napolitano può essere uomo di parte. Berlusconi: daremo appoggio, governo sia duraturo. Renzi: la mia candidatura la meno probabile. Letta: governo "sulla scia delle indicazioni del discorso" di Napolitano. 
Il discorso di Napolitano: basta sordità | LEGGI IL TESTO
Lavoro, tasse e credito: l'agenda è già sul tavolo ​
EDITORIALI La spinta per risalire​ di Marco Tarquinio | È l'ora dei fatti, per il Paese di Gianfranco Marcelli
COMMENTA E CONDIVIDI

Sono state "consultazioni lampo" quelle del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, con le forze parlamentari.Nelle scorse ore, in un ritmo stringente imposto dal capo dello Stato, si sono avvicendati i rappresentanti dei gruppi parlamentari (non i leader politici).  Fotografa così la situazione la delegazione di Fratelli d'Italia, dopo l'incontro con Napolitano: "Siamo contrari alle larghe intese, ma se il prossimo esecutivo proporrà provvedimenti giusti, non ci tireremo indietro", ha detto Giorgia Meloni. E Ignazio La Russa, di rincalzo: "Aspettiamo di vedere il nome e la natura del governo, che dovrà essere non l'ultimo della Seconda Repubblica, ma il primo della Terza".A questo punto, anche considerando le voci che rimbalzano dai partiti e che vogliono Renzi apprezzato anche dal centrodestra, è d'obbligo immaginare che il sindaco di Firenze costituisca l'elemento di discontinuità. "Renzi è uno dei nomi che rappresentano questa tipologia", ammette La Russa, "ma non è l' unico". Tutti, del resto, giurano che nomi non ne sono stati fatti, dietro la porta dello Studio alla Vetrata: Svp, Cd, socialisti e Autonomie. Sel rappresentata ai massimi livelli: "Se sarà governissimo per noi sarà il tempo dell'opposizione", avverte Nichi Vendola, "Anche in caso di premiership di Renzi, nessuna nonvità è così spiazzante se nel futuro governo ci sarà il centrodestra".

"La mia candidatura è la più sorprendente e la meno probabile. Non credo che sia sul tappeto": intanto Matteo Renzi respinge così l'ipotesi che possa essere il suo il nome che uscirà dalle consultazioni al Quirinale.«Siamo all'apposizione, auspichiamo tuttavia che si formi rapidamente un governo a guida politica per dare risposta alla situazione di emergenza". Lo ha detto Roberto Maroni al termine dell'incontro tra la delegazionedella Lega e Giorgio Napolitano, nell'ambito delle consultazioni. "Noi non siamo interessati a farne parte", ha sottolineato Maroni chiedendo però che il nuovo esecutivo "crei lavoro, crei ricchezza e distribuisca la ricchezza sui territori per abbassare la pressione fiscale alle imprese e alle famiglie". Per quanto riguarda i nomi "non ne sono stati fatti, ma per la Lega è impossibile aderire se l'incarico verrà dato a Giuliano Amato o a Mario Monti"."Siamo noi l'unica opposizione in questo Paese" ma "non saremo contrari per principio ai provvedimenti che il  governo varerà : valuteremo caso per caso". Così i capigruppo del M5S. Che hanno aggiunto: «Per le modalità dell'elezione, il rischio è che Napolitano sia un uomo di parte». "Abbiamo confermato la nostra posizione, ovvero la necessità che ha il Paese, data la crisi, di un governo forte che possa prendere provvedimenti importanti e che non sia di passaggio ma duraturo e fondato sull'accordo delle forze politiche in campo". Lo ha detto Silvio Berlusconi al termine delle consultazioni con Giorgio Napolitano. E poi, telegrafico, ha aggiunto: "Aspettiamo che il presidente decida a chi affidare l'incarico e, a quel punto, cercheremo di dare il maggior sostegno possibile a chi sarà incaricato".Ultima delegazione a uscire è stata quella del Pd, guidata da Enrico Letta, che ha affermato la"disponibilità e volontà del Pd di concorrere alla nascita di un governo sulla scia delle indicazioni del discorso del presidente  della Repubblica", concentrandosi su due punti: "l'emergenza economico e sociale, del lavoro, della disoccupazione giovanile, di far cambiare linea all'unione europea" e in secondo luogo la riforma della politica con riduzione dei parlamentari, eliminazione delle province, modifica della legge elettorale... Da Letta il chiarimento che la decisione del presidente Napolitano non sarà nota prima di domattina.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: