martedì 29 maggio 2018
Scoppia caso politico dopo le parole di Oettinger (citate in modo sbagliato). Il Pd: scuse subito o dimissioni. M5s e Lega: deve dimettersi. L'Europa lo zittisce: Italia merita rispetto.
Bufera sul commissario Oettinger per le frasi sul voto italiano: ecco cosa ha detto
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Come se non bastasse già una tensione politica interna altissima, adesso ci si mette anche l'Europa a complicare il tutto. Sono infatti bastate alcune anticipazioni sul profilo twitter del giornalista Bernd Thomas Riegert, che ha intervistato il commissario Ue al Bilancio Gunther Oettinger, a far scoppiare il caso. «I mercati insegneranno agli italiani a votare nel modo giusto», è infatti stata la risposta di Oettinger sullo stallo politico italiano. Anche il cambiamento in corso di bufera delle parole sul profilo twitter del giornalista per cercare di ammorbidire la frase (The market and a darkened outlook will teach Italy's voters not to vote for populist parties in next elections invece che The markets will teach the Italians to vote for the right thing) e l'ammissione del giornalista (con scuse) di aver riportato in modo sbagliato sono servite a poco. Ormai la miccia era accesa.

Le scuse per l'errore. Il capo della comunicazione di Deutsche Welle, Christoph Jumpelt, ha chiarito all'ANSA come sia stato possibile l'errore nel tweet sull'Italia, relativo all'intervista al commissario europeo al Bilancio, Gunther Oettinger, che ha provocato molte reazioni indignate. "Il nostro redattore purtroppo nel suo tweet non ha separato in modo chiaro la propria valutazione dalla citazione. Di questo ci scusiamo. Questo è stato corretto col tweet successivo", afferma Jumpelt.

La frase esatta di Oettinger quindi sarebbe: «Ho fiducia nelle istituzioni italiane. Abbiamo notato il desiderio del Paese di voler continuare a tener fede all’Europa. Auspico che il prossimo governo sia pro-europeo. Mi aspetto nelle prossime settimane segnali che incitino gli italiani a non votare per i partiti populisti. I mercati certamente influiscono nella campagna elettorale».

Ma la polemica era già scoppiata. Queste frasi infatti non erano passate inosservate in Italia, con il Pd che per voce del ministro allo Sviluppo uscente Carlo Calenda chiede al p
residente Juncker di far «tacere il commissario Oettinger e gli altri commissari che regolarmente intervengono a sproposito nel dibattito politico italiano causando danni all'Unione Europea e a chi in Italia è impegnato a difendere la nostra appartenenza all'Europa». Queste, aggiunge, sono «intrusioni intollerabili. Oettinger si scusi con i cittadini italiani o si dimetta». A rincare la dose il segretario reggente dem Maurizio Martina, che chiede all'Ue di rispettare gli italiani.

Non va giù più morbido il responsabile della Lega Matteo Salvini che cinguetta: «Pazzesco, a Bruxelles sono senza vergogna. Se non è una minaccia questa. Io non ho paura». E ne chiede le dimissioni. Dal fronte Cinquestelle arrivano anche ad alzare ancora di più i toni. «Credo che, appena al governo, dovremo fare di tutto per cacciare a calci nel sedere qualche commissario europeo - scrive su Facebook il deputato pentastellato Andrea Colletti - Da queste cose si vede chi è italiano e chi è anti-italiano. Serve immediatamente una mozione di censura a livello di Parlamento Europeo». Anche il capo politico del movimento Luigi Di Maio interviene molto duramente, dicendo che «ci trattano come una colonia estiva dove fare le vacanze, è assurdo. Se io avessi detto la stessa
cosa sui tedeschi sarebbe insorta tutta la comunità politica europea». Ora le istituzioni dovrebbero difendere l'Italia, aggiunge, «ma c'è silenzio assordante. Tra pochi mesi nascerà un governo del cambiamento».

Parla invece di «parole assurde e inaccettabili», Mariastella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati, aggiungendo che «i nostri cittadini sono in grado di decidere autonomamente come scegliere i propri rappresentanti, senza bisogno di suggerimenti. Le affermazioni del Commissario Ue rischiano di alimentare ulteriormente l'anti-europeismo. Non ne avevamo proprio bisogno».

Ma è anche la stessa Europa a replicare alle parole di Oettinger, per bocca del presidente del consiglio Ue, Donald Tusk. «Il mio appello alle istituzioni europee: per favore rispettiamo gli elettori, siamo qui per servirli non per impartirgli lezioni», scrive su twitter aggiungendo l'hashtag #Italy al suo tweet. A fargli eco il presidente della commissione Ue Jean Claude Junker: «L'Italia merita rispetto», Bruxelles «è pronta a cooperare responsabilmente e nel rispetto reciproco». Le sorti dell'Italia, aggiunge, «non possono dipendere da eventuali ingiunzioni dei mercati finanziari. L'Italia, indipendentemente dai partiti che la dirigeranno in futuro, è un
Paese fondatore dell'Ue che ha fornito un enorme contributo all'integrazione europea». Juncker si dice inoltre «convinto che
l'Italia continuerà il suo percorso europeo».


In più, sempre sul social network, interviene la Rappresentanza permanente dell'Italia a Bruxelles scrivendo che «gli elettori italiani non hanno bisogno di alcun insegnamento. Elezioni e democrazia sono valori europei chiave. La democrazia italiana deve essere rispettata da tutti. Come sempre nella nostra storia repubblicana, gli italiani voteranno liberamente e in maniera indipendente». E aggiungendo l'hashtag #Respectmycountry.


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