
L'alluvione a Traversara di Bagnocavallo, in provincia di Ravenna, lo scorso 19 settembre - Ansa
Italia, Spagna e Grecia sono tra i dieci Paesi più colpiti a livello mondiale dal cambiamento climatico secondo la nuova classifica del Global Climat Risk Index. A livello globale si contano invece quasi 800.000 morti a causa di oltre 9.400 eventi estremi e danni per 4,2 trilioni di dollari in 30 anni in tutto il mondo.
Il numero e l’intensità degli eventi meteorologici estremi come alluvioni, siccità, tempeste e ondate di calore stanno aumentando e stanno gradualmente diventando la “nuova normalità” in alcune regioni del mondo. Il Climate Risk Index 2025, pubblicato oggi dall’organizzazione ambientalista Germanwatch, elaborato sui dati relativi agli eventi meteorologici estremi dell'International Disaster Database (Em-dat) e sui dati socio-economici del Fondo Monetario Internazionale (FMI), mostra che negli ultimi 30 anni i paesi del Sud Globale sono stati particolarmente colpiti dagli impatti degli eventi meteorologici estremi. L’indice, retrospettivo, analizza come gli eventi meteorologici estremi legati al clima colpiscano i paesi e li classifica in base agli effetti economici e umani (decessi, feriti, senzatetto e persone colpite), con il paese più colpito classificato al primo posto.
Tra il 1993 e il 2022, si sono verificati più di 9.400 eventi meteorologici estremi. Questi hanno causato la morte di quasi 800.000 persone e danni economici per un totale di 4,2 trilioni di dollari USA (aggiustati per l’inflazione). Mentre paesi come Cina, India e Filippine sono stati principalmente colpiti da eventi estremi ricorrenti, Dominica, Honduras, Myanmar e Vanuatu sono stati maggiormente colpiti da eventi estremi eccezionali. Con Italia, Spagna e Grecia, ci sono tre stati dell’UE tra i dieci paesi più colpiti nel mondo negli ultimi 30 anni.
“L'Italia si colloca al quinto posto negli ultimi 30 anni soprattutto a causa dell'elevato numero assoluto e relativo di vittime. Negli ultimi due decenni il Paese ha sperimentato numerose ondate di calore estremo, che hanno causato un numero eccezionalmente alto di vittime e gravi conseguenze economiche. Le temperature torride, la siccità, gli incendi, la riduzione della produttività agricola, i danni alle infrastrutture e la pressione sui servizi sanitari e sulle reti energetiche hanno contribuito a queste perdite. Anche le forti inondazioni, soprattutto lungo il fiume Po, come quelle del 1994 e del 2000 in Piemonte, hanno causato vaste distruzioni. Complessivamente, l'Italia ha subito perdite economiche per circa 60 miliardi di di dollari e più di 38.000 vittime”, ha commentato Lina Adil, co-autrice del Climate Risk Index e Policy Advisor, Climate Change Adaptation and Loss & Damage presso Germanwatch
Dominica, Cina e Honduras sono stati i paesi più colpiti da alluvioni, tempeste e ondate di calore dal 1993.