lunedì 20 luglio 2020
Il bebè, una settimana di vita, è stato lasciato in una culla termica vicino alla chiesa di San Giovanni Battista. Commosso il parroco don Ruccia. Biglietto dei genitori: Luigi, ti ameremo per sempre
La parrocchia di Bari dove è stato lasciato il piccolo

La parrocchia di Bari dove è stato lasciato il piccolo - Ansa

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Al Policlinico di Bari stanno arrivando decine di telefonate da tutta Italia: in tanti vogliono informazioni su come chiedere l’affido o l’adozione del piccolo Luigi. Il neonato sta bene e il suo tutore legale al momento è il primario di Terapia intensiva neonatale, Nicola Laforgia, che se ne sta prendendo cura da quando, domenica, è stato ritrovato nella "culla per la vita" allestita nella parrocchia di San Giovanni Battista, nel quartiere Poggiofranco a Bari.

È stato il parroco, don Antonio Ruccia, a trovarlo, quando il numero di telefono collegato al dispositivo ha squillato, di prima mattina. «Strillava come un matto ed era meraviglioso», ha raccontato il sacerdote che ha anche detto di essersi commosso quando ha letto il biglietto che era stato lasciato accanto al bebé: «Lui è Luigi. Piccolo, mamma e papà ti ameranno per sempre».

La culla termica era stata installata in parrocchia, in collaborazione con il reparto di terapia intensiva neonatale del Policlinico, cinque anni fa, dopo il ritrovamento del corpo senza vita di una neonata su una spiaggia di Monopoli, ma è la prima volta che il dispositivo salva-bimbi viene utilizzato. «Vedere quella vita nella culla mi ha riempito il cuore di meraviglia e gioia. È stato indescrivibile», ha detto don Antonio.
Impossibile conoscere, al momento, i motivi che hanno indotto i genitori a separarsi dal loro bambino, ma la nota positiva è che il neonato, nato il 10 luglio secondo lo stesso biglietto, è stato lasciato in sicurezza.
«È in ottime condizioni – ha confermato il primario Nicola Laforgia –. Procederemo a tutti i controlli. La scelta dei genitori è stata sicuramente sofferta. Non sappiamo i motivi alla base della scelta, forse economici o altro. L’importante è che abbiano dato una possibilità a questo bambino, che è come se rinascesse una seconda volta».

Ora toccherà al Tribunale dei minori avviare le procedure del caso, intanto «continueremo a prendercene cura noi», ha aggiunto il neonatologo, che ieri è stato nominato tutore legale. Nelle prossime ore i giudici dovranno decidere se far restare il bimbo in ospedale, anche le sue condizioni fisiche sono ottime, oppure se trasferirlo a una struttura esterna in attesa di un affido.

Sulle grate che circondano il piccolo locale dove si trova la culla termica, in via Arcidiacono, vicino alla chiesa, campeggia un manifesto con la scritta «Nessun bambino è un errore. Se sei in una situazione difficile e non riesci a prenderti cura del tuo bambino, lascialo nella culla termica. Nel più completo anonimato, sarà accolto e assistito».

In Puglia ci sono altre due "culle delle vita": a Monopoli, vicino alla parrocchia della Ss. Trinità e a Taranto nell’ospedale SS. Annunziata.

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