martedì 5 novembre 2019
Il giudice sportivo chiude per una giornata il settore Poltrone Est. La procura apre due fascicoli, uno sul capo ultrà Castellini. Ma dai consiglieri comunali leghisti una mozione contro il bomber
Hellas Verona vieta l'ingresso al capo ultrà fino al 2030
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Il Verona calcio mette al bando dallo stadio, fino al 2030, Luca Castellini, il capo della tifoseria dell'Hellas Verona ed esponente dell'organizzazione di estrema destra Forza Nuova. In una nota ufficiale, la società gialloblù comunica la misura interdittiva a seguito delle dichiarazioni dell'ultrà, che aveva parlato ieri tra l'altro di «pagliacciata di Balotelli», di «Balotelli non completamente italiano», ma anche delle frasi delle settimane scorse («inneggiare a Hitler è goliardia») riemerse in queste ore. Il Verona parla di «espressioni gravemente contrarie ai principi etici e ai valori del nostro club».

Ben altra posizione invece a palazzo comunale, che appare non in sintonia con la società calcistica. Quattro consiglieri comunali propongono infatti una mozione contro Mario Balotelli. Secondo i firmatari il Comune di Verona dovrebbe adire le vie legali nei confronti di Mario Balotelli e di chi con lui avrebbe diffamato la città di Verona. La singolare proposta è contenuta nella mozione che ha come primo firmatario Andrea Bacciga, eletto in consiglio con 'Battiti', la lista civica del sindaco Federico Sboarina. Proprio il primo cittadino ieri aveva negato l'esistenza dei cori razzisti allo stazio. Gli altri firmatari sono i consiglieri della Lega Alberto Zelger, Paolo Rossi e Anna Grassi.

Ma Mario Balotelli in un'intervista ha ripetuto chiaro il concetto: "Non ho accusato il Verona, non ho accusato la Curva del Verona.
Ho accusato pochi scemi che lo hanno fatto e li ho sentiti. Di sicuro non erano due o tre perché li ho sentiti dal campo. Lo stadio del Verona e i tifosi del Verona - aggiunge - mi stanno anche simpatici con i loro sfottó. Ma se vuoi distrarre un giocatore, lo puoi fare in mille modi ma non così. Così non va bene". Quindi nessuna accusa alla città.

Intanto però il giudice sportivo ha deciso un turno di chiusura per il settore 'Poltrone Est' dello stadio di Verona, cioé dai posti da cui sono partiti domenica scorsa durante la gara con il Brescia gli insulti razzisti nei confronti di Balotelli, di cui esistono le registrazioni. E questo smentisce quanto affermato dai consiglieri comunali veronesi, secondo i quali non è successo nulla e la vicenda sarebbe stata creata ad arte dal giocatore del Brescia. Infatti il giudice sportivo scrive: "I cori (razzisti, ndr) sono stati chiaramente percepiti, oltre che dal calciatore, anche dal rappresentante della Procura federale posizionato in prossimità".

Sul caso interviene anche la Procura della Repubblica di Verona ha aperto due fascicoli d'indagine. Il primo per l'ipotesi di reato di violazione della legge Mancino sull'istigazione alla discriminazione razziale, in merito alle dichiarazioni radiofoniche di Luca Castellini, esponente di Forza Nuova, alla radio dopo Verona-Brescia. L'altro per gli ululati contro Mario Balotelli, partiti dal settore 'Poltrone Est' dello stadio Bentegodi. I responsabili non sarebbero molti, si tratterebbe di un «gruppo esiguo», secondo quanto segnalato dagli investigatori, situato non nella Curva Sud degli ultras, ma nel confinante settore delle "Poltrone Est", di cui il giudice sportivo ha appunto decretato la chiusura. Una vicenda quindi che è ancora lontana dal chiudersi.

Sulla questione va anche registrato quanto detto dal tecnico del Manchester City, Pep Guardiola, durante la vonferenza stampa alla vigilia della sfida con l'Atalanta in Champions League: "Per fare passi avanti servono gesti forti. Succede spesso che la vittima venga colpevolizzata". "E' un problema di tutta Europa, di tutto il mondo, non solo italiano - ha aggiunto l'allenatore spagnolo - Bisogna lottare di giorno in giorno, a casa, a scuola. Non riguarda solo il calcio purtroppo".

Nel frattempo arriva l'auspicio del presidente della Figc, Gabriele Gravina: "Mi auguro ci sia in tempi rapidi una partecipazione attiva nel gruppo Nazionale di Mario Balotelli: sarebbe un messaggio straordinario verso il mondo che pensa di scoraggiare l'avversario facendo espressioni di quel tipo".

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