mercoledì 19 ottobre 2022
Madre e padre avrebbero tardato a salire sul barcone perdendo il contatto con la figlia di 4 anni.Ora la coppia si troverebbe in un carcere di Monastir
Uno sbarco a Lampedusa

Uno sbarco a Lampedusa - Ansa archivio

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Sono stati arrestati e si trovano in un carcere nel territorio di Monastir, in Tunisia, i genitori della bimba di 4 anni che, domenica scorsa, è sbarcata senza la famiglia a Lampedusa dopo un viaggio di 30 ore su un barcone carico di altri profughi. La notizia dell'arresto è confermata dal parlamentare tunisino Majdi Karbai che è in contatto con la zia della piccola. Secondo quanto appreso dal deputato, la coppia sarebbe stata trattenuta con l'accusa di abbandono di minore dopo essere andata a denunciare la scomparsa della figlia.

Marito e moglie avrebbero cercato di imbarcarsi da Sayda per raggiungere l'Italia. "Il barcone li attendeva in mare. Per raggiungerlo dovevano attraversare un tratto di acqua. L'uomo portava in braccio la piccola, mentre la moglie era dietro con la figlia di 7 anni. Quando si è accorto che la donna aveva difficoltà e stava per annegare, il padre della bimba è arrivato al barcone e ha lasciato la figlia a bordo per tornare indietro a prendere la moglie. Ma nel frattempo l'imbarcazione è partita", racconta Karbai.

La piccola durante la traversata sarebbe stata accudita da alcune donne che si trovavano sul barcone e ora si trova in una centro per minori in provincia di Agrigento. Karbai è in contatto con la zia della bambina. La donna avrebbe fatto visita al fratello in carcere.

La bambina intanto ha passato una notte serena; ieri ha lasciato l'isola delle Pelagie e ora si trova in un centro di accoglienza siciliano. La procura dei Minori di Palermo ha presentato un ricorso urgente al tribunale dei minori per la nomina di un tutore e l'assegnazione a una comunità familiare.

Impaurita, sola, la piccola ha trascorso le prime ore a Lampedusa in un silenzio interrotto solo dalla richiesta di vedere i genitori. Gli operatori di Save The Children attraverso il gioco e facendola incontrare con i profughi che se ne erano presi cura durante il viaggio sono riusciti a rasserenarla. La notte trascorsa nel centro a cui è stata affidata temporaneamente è stata serena.

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