martedì 12 marzo 2019
Accogliendo la richiesta delle difese, dichiarata "l'incompetenza per territorio del tribunale di Torino"; annullata quindi la sentenza di condanna tra gli altri per Jonella Ligresti
Jonella Ligresti in una foto dell'archivio Ansa

Jonella Ligresti in una foto dell'archivio Ansa

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La Corte d'appello di Torino ha disposto il trasferimento a Milano del processo Fonsai, annullando le condanne pronunciate in primo grado nel 2016 dal tribunale del capoluogo piemontese. I giudici avevano inflitto cinque anni e otto mesi Jonella Ligresti, figlia di Salvatore Ligresti (deceduto), cinque anni e tre mesi all'ex ad Fausto Marchionni, due anni e sei mesi all'ex revisore Riccardo Ottaviani.

Accogliendo la richiesta delle difese, la Corte d'appello ha dichiarato "l'incompetenza per territorio del tribunale di Torino" e "per l'effetto" ha annullato la sentenza per quel che riguarda "gli imputati Ligresti Salvatore, Ligresti Jonella, Marchionni Fausto e Ottaviani Riccardo nonché delle società responsabili civili Reconta Ernst & Young spa e Unipol-Sai". I giudici hanno ordinato "la trasmissione degli atti al tribunale di Milano competente per territorio".

"Ci abbiamo sempre creduto e oggi la Corte dell'appello di Torino finalmente riconosce le nostre ragioni. Jonella è molto contenta, ma non possiamo dimenticare che lei e la sua famiglia sono state sconvolte da questa vicenda processuale: è stata arrestata nell'estate 2013 ed è rimasta in carcere sei mesi". Lucio Lucia, difensore di Jonella Ligresti, non nasconde la soddisfazione per la sentenza dei giudici torinesi che hanno annullato le condanne inflitte in primo grado e hanno trasmesso gli atti a Milano per competenza territoriale.

Presente all'udienza di stamane, Jonella Ligresti era stata condannata in primo grado a 5 anni e 8 mesi per aggiotaggio e falso in bilancio: secondo l'accusa, gli imputati avrebbero ridotto le riserve di bilancio creando un buco di circa 800 milioni di euro nel bilancio della compagnia assicurativa. "Abbiamo sempre sollevato la questione di incompetenza territoriale - spiega il legale Lucio Lucia all'Adnkronos - ma sia il tribunale del Riesame che i giudici di primo grado hanno respinto la questione, oggi l'abbiamo riproposta", sostenendo di nuovo che l'ipotesi di reato scatta con la diffusione del comunicato mediante il Nis, sistema di cui si avvale Borsa Italiana che ha sede a Milano - "e abbiamo finalmente avuto ragione".

La stessa questione preliminare aveva consentivo, già in udienza preliminare, a Paolo Ligresti di essere processato a Milano e poi assolto in via definitiva per gli stessi reati. "Dobbiamo attendere 30 giorni per le motivazioni, ma oggi siamo soddisfatti. Il reato di falso in bilancio è prescritto e il magistrato milanese a cui verranno assegnati gli atti dovrà valutare se esiste l'ipotesi di aggiotaggio. Noi siamo sicuri delle nostre ragioni", conclude il difensore Lucio Lucia.

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