sabato 15 febbraio 2020
L'agguato avvenne nel 2014, la vittima fu scambiata per il capo di una cosca rivale e rimase invalido. L'accusato era già stato condannato a 30 anni per la bomba che uccise un giovane innocente
Un fermo immagine tratto da un video dei carabinieri mostra momenti delle indagini che hanno dato esecuzione a due ordinanze di custodia cautelare in carcere ad Avellino (AV) e Voghera (PV), emesse del Gip del Tribunale barese, su richiesta della competente Procura della Repubblica - DDA, nei confronti di Mario Dambrosio, 49enne di Altamura e Alfredo Sibilla, 34enne di Bari, ritenuti tra i responsabili del tentato omicidio di Pietro Bigi, 50enne di Altamura, avvenuto ad Altamura il nell'agosto 2014, a Bari, 15 febbraio 2020.

Un fermo immagine tratto da un video dei carabinieri mostra momenti delle indagini che hanno dato esecuzione a due ordinanze di custodia cautelare in carcere ad Avellino (AV) e Voghera (PV), emesse del Gip del Tribunale barese, su richiesta della competente Procura della Repubblica - DDA, nei confronti di Mario Dambrosio, 49enne di Altamura e Alfredo Sibilla, 34enne di Bari, ritenuti tra i responsabili del tentato omicidio di Pietro Bigi, 50enne di Altamura, avvenuto ad Altamura il nell'agosto 2014, a Bari, 15 febbraio 2020. - ANSA/CARABINIERI

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Un tragico scambio di persona. Dovevano uccidere per vendetta un mafioso rivale, invece sbagliarono persona e resero invalido un onesto lavoratore. Dopo una lunga indagine i Carabinieri del Comando Provinciale di Bari, hanno arrestato il boss di Altamura, Mario Dambrosio e Alfredo Sibilla, con l'accusa di tentato omicidio con l’aggravante del metodo mafioso, ai danni di un innocente, Pietro Bigi, che avevano scambiato per Michele Loiudice, capo di una cosca rivale. Era il 24 agosto 2014.

Non è la prima volta che un'azione criminale ordinata da Dambrosio coinvolge persone innocenti. Il mafioso è già stato condannato a 30 anni, anche in appello, ed è infatti già in carcere, come mandante della bomba al Circolo Green di Altamura, del 5 marzo 2015. Un attentato per colpire un rivale nell'affare dell'azzardo. Ma l'ordigno, molto potente, uccise il giovane calciatore altamurano Domenico Martimucci, appena 26 anni, prima vittima innocente delle azzardomafie.

E anche per questa nuova vicenda la violenza mafiosa ha provocato una vittima innocente. Mario Dambrosio, per vendicare l’omicidio del fratello Bartolomeo, avvenuto il 6 settembre 2010 per mano di Michele Loiudice, figlio di Giovanni detto "Giannino" pregiudicato locale, avrebbe incaricato Alfredo Sibilla, detto "il brillante", soggetto vicino al clan Di Cosola di Bari, di uccidere, assieme ad un complice ancora non identificato, Giovanni Loiudice.

L’agguato venne organizzato presso l’Ospedale Perinei di Altamura ove il Dambrosio aveva avuto notizia di una visita diagnostica cui il Loiudice avrebbe dovuto sottoporsi. I due killer avevano una pistola calibro 45 e una foto della vittima designata. Malgrado questa, individuarono erroneamente un uomo che usciva dal nosocomio, scambiandolo per Loiudice e esplosero contro di lui tre colpi di pistola che lo raggiunsero al torace e al braccio. Un tragico scambio di persona. Si trattava, infatti, di Pietro Bigi carpentiere incensurato di Altamura, che si trovava in ospedale per accertamenti diagnostici legati ad un incidente sul lavoro. Una vittima innocente, che a seguito delle lesioni riportate non è stato più in grado di svolgere la sua attività lavorativa.

La lunga indagine, svolta dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Bari, attraverso articolate e complesse attività tecniche e dinamiche, confermate dalle dichiarazioni di quattro collaboratori di giustizia, ha permesso di ricostruire questa assurda e tragica vicenda. Il Gip ha riconosciuto la sussistenza dell'aggravante del "metodo mafioso", in quanto le circostanze dell'azione delittuosa sono state quelle tipiche delle condotte di un clan: agguato compiuto in pieno giorno, in un luogo densamente frequentato, a volto scoperto e con esplosione di più colpi d'arma da fuoco.

Proprio come per la bomba alla "sala giochi".

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