Uno degli istituti in cui opera l'Avsi in Ghana - Avsi
In Sierra Leone, Costa d'Avorio e Ghana entra nel vivo il progetto "Home" che ha l'obiettivo di prevenire l'abbandono dei bambini, migliorare il sistema di accoglienza dei minori vulnerabili e di percorsi educativi che aumentino il loro benessere.
Il progetto durerà un anno e mezzo, è finanziato dalla Commissione per le adozioni internazionali (CAI) ed è realizzato attraverso il partenariato di realtà internazionali (le ong AVSI, Ai.Bi., Amici Missioni Indiane, VIS – Volontariato internazionale per lo sviluppo), locali (Family Homes Movement, Istituto OSU Children’s Home, Child Protection Centre – Don Bosco) e le autorità pubbliche dei tre Paesi interessati.
Punto di forza del progetto è l’ampio partenariato: una vasta rete di soggetti pubblici e privati, famiglie e comunità, agirà in modo integrato nei tre Paesi per rispondere ai bisogni delle fasce più vulnerabili della popolazione, ponendo l’accento su accoglienza ed educazione.
“A quasi 10 anni dall’ultimo bando per la cooperazione finanziato dalla Commissione Adozioni Internazionali - racconta Marco Rossin, responsabile del progetto e delle adozioni internazionali in Fondazione Avsi - accogliamo con grande entusiasmo il ritorno di questo donatore, fondamentale per ricordarci che l’adozione internazionale deve essere sussidiaria: uno strumento per giungere dove altri mezzi non consentono di arrivare e che non può prescindere da un intervento integrato in ogni Paese”.
“L’avvio di un tale intervento – gli fa eco Michele Torri, responsabile delle attività istituzionali di Ai.Bi., - risulta essere ancora più doveroso in un Paese quale è il Ghana, che ha recentemente avviato un percorso importante per rafforzare il proprio sistema di protezione dei minori con l’entrata in vigore, a partire dal gennaio 2017, della Convenzione de L’Aja sulla protezione dei minori e sulla cooperazione in materia di adozione internazionale. Un supporto prezioso per un Paese che si pone l’obiettivo di far crescere ogni bambino in una famiglia, promuovendo l’accoglienza nazionale e internazionale”.