sabato 20 aprile 2024
Manifestazione indetta da Cgil e Uil per la sicurezza sul lavoro, il diritto alla cura, la riforma del fisco e la tutela dei salari
I segretari generali di Uil (Bombardieri, a sinistra) e Cgil (Landini)

I segretari generali di Uil (Bombardieri, a sinistra) e Cgil (Landini) - Ansa

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«Siamo qui per dimostrare che c'è un Paese reale che soffre, che ha difficoltà ad arrivare a fine mese, a fruire dei servizi sanitari: sei milioni di poveri, cinque milioni di lavoratori con il contratto scaduto aspettano risposte, sul lavoro, la sicurezza, la sanità. E ci sono persone che pagano sempre le tasse e qualcuno che non le paga mai e il governo fa finta di non vedere. Ci aspettiamo dalla politica attenzione e risposte concrete, abbiamo una politica molto preoccupata dalle competizioni elettorali». Così il segretario generale della Uil Pierpaolo Bombardieri alla manifestazione nazionale Adesso basta organizzata a Roma con la Cgil per la sicurezza sul lavoro, il diritto alla cura, la riforma del fisco e la tutela dei salari.

Il corteo - circa 20mila partecipanti secondo la polizia (50mila per i sindacati), nessun disordine - è partito da piazzale Ugo La Malfa ed è giunto a piazzale Ostiense, dove hanno preso la parola il segretario generale della Uil e il segretario generale della Cgil Maurizio Landini. In testa uno striscione con i simboli dei sindacati e la scritta Adesso basta che riprende il titolo della manifestazione. Tra gli striscioni presenti nel corteo anche uno con scritto: La guerra uccide, il lavoro pure. Alcuni partecipanti hanno intonato Bella ciao. E poi ancora diversi cartelli: tra questi Lavorare per vivere, non per morire e Basta morti sul lavoro, fermiamo la strage. Alcuni partecipanti, con strumenti musicali al seguito, hanno suonato Ma il cielo è sempre più blu di Rino Gaetano. I due sindacati sono scesi di nuovo in piazza a meno di dieci giorni dallo sciopero dell'11 aprile per chiedere zero morti sul lavoro, una giusta riforma fiscale, un nuovo modello sociale di fare impresa.

«Con la Cisl ci sono diverse sensibilità, noi continuiamo sulle piattaforme unitarie. Abbiamo passato altri periodi nei quali il sindacato ha avuto visioni diverse, supereremo anche questo. Il pluralismo sindacale è una ricchezza - ha aggiunto Bombardieri -. Il Primo maggio saremo tutti insieme per una grande manifestazione».

«Da questa piazza arriva il messaggio del Paese reale, visto che stanno raccontando delle balle, irreggimentando e cercando di controllare tutto: questo è il Paese reale che parla, che dice quali sono i problemi e che c'è bisogno di cambiare: si ascolti il mondo del lavoro, che tiene in piedi questo Paese e non ce la fa più», ha dichiarato Landini, aggiungendo che «non abbiamo alcuna intenzione di fermarci». «L'autonomia differenziata è una follia pura - ha continuato -. Se pensiamo alla sanità e guardiamo quello che sta succedendo abbiamo 12 regioni su 20 che dichiarano già adesso di non essere nella condizione di garantire i livelli di assistenza minimi garantiti dalla Costituzione. Abbiamo quasi cinque milioni di persone che non si curano perché non hanno i soldi per farlo. Anziché fare sistema e discutere di ciò che si fa in Europa, qualcuno pensa che bisogna fare l'autonomia differenziata. Siamo radicalmente contrari a questa logica, per noi bisogna applicare la Costituzione e rivoluzionare il nostro Paese cambiando e applicando i principi della Costituzione».

«Il mondo del lavoro, quello che tiene in piedi questo Paese, non ce la fa più. Ha un problema salariale grande come una casa, una precarietà inaccettabile. E ha un problemi di fondo, perché i diritti fondamentali oggi non sono garantiti, come quello alla sanità pubblica e alla salute. In questo momento è molto importante l'unità dei lavoratori. E siccome qui le lavoratrici e i lavoratori mi pare che ci siano, il punto fondamentale è discutere di quello che si vuole concretamente fare. Noi lavoriamo per unire. Il diritto di manifestare, di scendere in piazza, va difeso. Nel mondo del lavoro, nell'Università, per le donne», ha concluso il segretario generale della Cgil.



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