Nuovi arrivi a Lampedusa, in 123 sbarcati sull'isola

L'arrivo dopo che altre 61 persone erano state bloccate già in spiaggia. Inascoltati gli appelli della Sos Humanity per un porto più vicino rispetto a Ravenna
February 27, 2025
Nuovi arrivi a Lampedusa, in 123 sbarcati sull'isola
SosHumanity/X | Il gommone stracarico di migranti soccorso lunedì notte da Sos Humanity
Nuovi sbarchi a Lampedusa. Altri 123 migranti sono arrivati sull’isola dopo che due barconi, salpati da Zuwara in Libia, sono stati intercettati e bloccati dalle motovedette della guardia di finanza e Frontex. A bordo dei natanti bengalesi, pachistani, egiziani. Anche loro, così come i 63 bloccati a Cala Pulcino, sono stati portati all'hotspot dove, dopo il trasferimento dei 100 migranti con il traghetto per Porto Empedocle, si trovano al momento in 187.
Intanto prosegue il lungo viaggio in mare della nave Humanity 1. Sono infatti rimasti inascoltati i cinque appelli ripetuti della Ong Sos Humanity per chiedere un porto più vicino al posto di Ravenna dove far sbarcare quei 71 disperati soccorsi in mare cinque giorni fa. «Il peggioramento del tempo sulla rotta, con freddo, pioggia e onde alte, è un ulteriore disagio per tutti coloro che dormono sul ponte, anche per i minori, causando esaurimento e mal di mare. Il passaggio lungo le coste italiane durante questo inutile e lungo transito, senza poter ricevere le cure necessarie a terra, ha portato a un crescente stress tra i sopravvissuti a bordo». A dirlo è Sos Humanity, che torna a chiedere un porto più vicino per lo sbarco dei naufraghi, tra cui 21 minori, molti dei quali sotto i 16 anni, soccorsi lunedì scorso. A Ravenna, distante 1.611 chilometri dalla posizione del soccorso, la nave umanitaria dovrebbe arrivare domenica mattina, dopo cinque giorni di viaggio. A bordo, intanto, le visite mediche e psicologiche si sono susseguite senza sosta dall'ultimo soccorso. «I sopravvissuti hanno ferite, ustioni da carburante e alcuni hanno raccontato di essere stati torturati in Libia e mostrano segni visibili - spiegano da Sos Humanity -. Alcuni hanno infezioni polmonari, ma a causa delle limitate possibilità diagnostiche a bordo, è difficile definire la gravità delle infezioni, che potrebbero portare a ulteriori danni. Dovrebbero essere immediatamente portati in un luogo sicuro vicino a terra per ricevere le cure mediche di cui hanno bisogno». Tra i sopravvissuti ci sono anche diverse donne che viaggiano tutte da sole, una con un bambino di 5 anni, e 20 minori non accompagnati. I migranti sono stati soccorsi lunedì notte, intorno a mezzanotte, dopo un sos lanciato da Alarm Phone. «Era buio pesto quando il nostro equipaggio ha trovato un gommone non idoneo alla navigazione - dice Sos Humanity -. Nessuno indossava il giubbotto di salvataggio e c'era un forte odore di carburante nell'aria. Avevano trascorso diversi giorni e notti in mare aperto». Molti sopravvissuti hanno raccontato ai soccorritori le violenze e i maltrattamenti subiti in Libia.

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