«No all'aumento delle spese militari»: l'Aula boccia 5 mozioni
di Redazione
Erano testi dell'opposizione: Pd, M5s, Avs, Iv e Azione. Schlein: ma siamo tutti d'accordo che il 5% è un obiettivo irrealistico. La maggioranza: l'aumento delle risorse è nell'interesse d

Vanno in scena le opposizioni a Montecitorio, in un trionfo di tatticismi in cui si incrociano gli interessi del governo e della sua maggioranza a non andare allo scontro interno (rinviato per altre pratiche aperte, come le regionali), insieme con la voglia degli avversari di mostrare i passi avanti nell’intesa di una coalizione che si va lentamente componendo. Senza colpi di scena, dunque, le cinque mozioni di Pd, M5s, Avs, Iv e Azione contro l’aumento delle spese militari al 5 per cento del Pil vengono bocciate (con qualche voto in dissenso tra i dem sulle mozioni degli alleati, messo in conto dalla segretaria Elly Schlein), mentre la coalizione di centrodestra resta a guardare, senza presentare un documento sul tema della difesa, su cui la Lega si differenzia non poco rispetto alla linea di FdI e FI. In Aula il Governo dà parere contrario a tutti i documenti.
Il sottosegretario alla Difesa Matteo Perego di Cremnago spiega come l’«impegno ad aumentare le spese per la difesa e la sicurezza», a maggior ragione in un momento critico come quello attuale, «sia nell’interesse del popolo italiano», in quanto l’Italia deve essere «parte attiva e non limitarsi a chiedere protezione».
Il centrosinistra, però, pur differenziandosi su come investire per una difesa comune europea, concorda sulla necessità di destinare gli stessi fondi per la sanità e il welfare, che - ne sono certi i partiti di minoranza- verrà fortemente penalizzato dall’adesione del Governo italiano ai piani Nato imposti dal presidente americano Trump. «Siamo più uniti noi - commenta soddisfatta Schlein - . Siamo tutti d'accordo che l'obiettivo della spesa militare al 5 per cento è sbagliato e irrealistico, che serve una difesa comune europea, così come siamo uniti su Gaza. Ci sono differenze - ammette - su come supportare l’Ucraina». Ma alla fine, per la segretaria dem, «il Governo è molto diviso sulla politica estera».
Il rito del voto si consuma alla fine senza suspence. L’assemblea respinge tutte e cinque le mozioni. Il Pd vota a favore solo della propria e si astiene sui testi di M5s, Avs e Italia viva, votando contro il testo di Azione. I 5 stelle a favore della propria mozione mentre si astengono su quella del Pd. Avs e M5s si esprimono a favore delle rispettive mozioni, bocciando invece le mozioni di Iv e Azione. Fuori dal coro tre deputati democratici, Lorenzo Guerini, Marianna Madia e Lia Quartapelle, che votano contro i documenti di M5s e Avs e non partecipano al voto di quella di Azione.
Il sottosegretario alla Difesa Matteo Perego di Cremnago spiega come l’«impegno ad aumentare le spese per la difesa e la sicurezza», a maggior ragione in un momento critico come quello attuale, «sia nell’interesse del popolo italiano», in quanto l’Italia deve essere «parte attiva e non limitarsi a chiedere protezione».
Il centrosinistra, però, pur differenziandosi su come investire per una difesa comune europea, concorda sulla necessità di destinare gli stessi fondi per la sanità e il welfare, che - ne sono certi i partiti di minoranza- verrà fortemente penalizzato dall’adesione del Governo italiano ai piani Nato imposti dal presidente americano Trump. «Siamo più uniti noi - commenta soddisfatta Schlein - . Siamo tutti d'accordo che l'obiettivo della spesa militare al 5 per cento è sbagliato e irrealistico, che serve una difesa comune europea, così come siamo uniti su Gaza. Ci sono differenze - ammette - su come supportare l’Ucraina». Ma alla fine, per la segretaria dem, «il Governo è molto diviso sulla politica estera».
Il rito del voto si consuma alla fine senza suspence. L’assemblea respinge tutte e cinque le mozioni. Il Pd vota a favore solo della propria e si astiene sui testi di M5s, Avs e Italia viva, votando contro il testo di Azione. I 5 stelle a favore della propria mozione mentre si astengono su quella del Pd. Avs e M5s si esprimono a favore delle rispettive mozioni, bocciando invece le mozioni di Iv e Azione. Fuori dal coro tre deputati democratici, Lorenzo Guerini, Marianna Madia e Lia Quartapelle, che votano contro i documenti di M5s e Avs e non partecipano al voto di quella di Azione.
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