Le associazioni temono che gli "sfratti facili" non tutelino i fragili

Il ddl pignoramenti consentirebbe ai legali del creditore di emettere direttamente l’ingiunzione di pagamento: è allarme nelle realtà impegnate per contrastare l’indebitamento
November 11, 2025
Le associazioni temono che gli "sfratti facili" non tutelino i fragili
Sfratto a Milano/ FOTOGRAMMA
Forte preoccupazione da parte delle realtà impegnate contro il sovraindebitamento per la proposta del disegno di legge 978 che tra i vari effetti rischia di accelerare in sostanza gli sfratti. Approvato recentemente dalla commissione Giustizia del Senato, la misura consentirebbe all'avvocato del creditore di emettere direttamente l'ingiunzione di pagamento senza il controllo del giudice. Luciano Gualzetti, presidente della Consulta Nazionale Antiusura, ha già sottolineato la preoccupazione per la misura nata per rispondere ai ritardi di alcuni Tribunali. Ma la vera soluzione sarebbe potenziare il numero dei giudici onorari per garantire risposte rapide. «I debitori più fragili rischiano pignoramenti su beni essenziali, in larghissima parte rinuncerebbero al ricorso perché non hanno le conoscenza e le capacità economiche per opporsi. Si altera il fragile equilibrio tra diritti dei creditori e tutele dei debitori, mettendo a rischio la dignità delle persone».
Un’altra fonte, il centro studi SoloAffitti, ha condotto un’elaborazione sui dati del ministero dell’Interno che mostravano nel 2024 un aumento dei provvedimenti di sfratto. Che sono stati 40.158, con un incremento del 2% rispetto al 2023 e del 5,2 rispetto al 2021. Aumento concentrato soprattutto al Centro-Sud, in Campania, Puglia, Abruzzo e Umbria, mentre Lombardia e Trentino-Alto Adige mostrano segnali di rallentamento. Secondo SoloAffitti, tuttavia, il quadro reale è ancor più preoccupante. I dati del ministero fotografano infatti solo i casi in cui si arriva all’emissione del provvedimento di sfratto da parte del giudice. Non vengono conteggiati, invece, i casi di morosità persistente in cui l’inquilino lascia l’immobile prima dell’udienza.
Giovanni Pastore, fondatore di Favor Debitoris e, con Sergio Bramini, della Federazione Europea della Giustizia, mette in fila i dati. «Ciò che afferma la Consulta Nazionale Antiusura rispecchia perfettamente la realtà. È vero che in alcuni distretti giudiziari possono esserci gravi ritardi nell’emissione dei decreti ingiuntivi, ma questo avviene perché i giudici onorari (attualmente competenti per contenziosi fino a 10.000 euro), sono stati ridotti da 8.000 a 6.000 e il governo non ha ancora stabilito le nuove piante organiche degli uffici del giudice di pace, impedendo così l’effettuazione dei concorsi per recuperare risorse. In alcuni uffici le scoperture superano il 60%. In altri il lavoro è organizzato male. Però nessuna presunta efficienza può giustificare la perdita delle garanzie di difesa. Oggi ci stiamo avvicinando al 20% delle esecuzioni immobiliari originate da debiti condominiali, un fenomeno in fortissima crescita per l'aumento dei costi energetici e la difficoltà delle famiglie più fragili nel far fronte a questi aumenti. E oggi chiedono aiuto alla Caritas ed alle associazioni sempre più lavoratori dipendenti o autonomi che hanno accumulato debiti di poche migliaia di euro». Pastore prevede quindi che, senza il filtro preliminare di un giudice, il Ddl 978 otterrà il risultato opposto a quello previsto dai suoi estensori, ovvero un diluvio di decreti ingiuntivi anche per somme esigue con un aumento di cause per opposizione. «Già oggi – prosegue – nonostante il controllo giudiziario, vediamo abusi clamorosi, con esecuzioni immobiliari e liquidazioni giudiziali richieste su debiti inesistenti o gonfiati. Senza il vaglio del magistrato, questi episodi potrebbero soltanto moltiplicarsi, colpendo soprattutto famiglie, piccoli proprietari e persone fragili».
Ora, dopo tutte le proteste, non soltanto della Consulta, gli stessi estensori del ddl hanno chiesto una pausa di riflessione sul testo. Fa riflettere l'esempio delle famiglie fragili che, con bollette di 100 euro non pagate per l’aumento del costo della vita, potrebbero avere il conto corrente pignorato. L'opposizione, con una interrogazione a risposta in commissione al Ministro della giustizia dei deputati del Pd Vaccari e Furfaro, chiede se siano state condotte valutazioni sugli effetti che il ddl 978 introdurrà e quali risultati abbia dato questa valutazione e quali iniziative il Ministro intenda adottare affinché possano essere risolte tutte le criticità, in modo che le modifiche al procedimento per decreto ingiuntivo non compromettano il regolare svolgimento della giustizia civile italiana. Ma anche nei partiti di governo sembra che si rifletta sulle conseguenze del Ddl 978. La senatrice che lo ha presentato, Erika Stefani della Lega, ha preparato un sub emendamento, che è disponibile sul sito del Senato da ieri, in cui si propone di limitare gli effetti del decreto soltanto a creditori e debitori che esercitano una attività di impresa o commerciale, escludendo i consumatori. Inoltre è stato nominato relatore per il Ddl il senatore Salvo Sallemi di FdI, molto attento, in passato, alle esigenze degli impoveriti.

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