Le accuse di abusi, l'arresto: cosa è successo con un sacerdote di Brescia

Domiciliari a un ex parroco bresciano: deve rispondere di violenze sessuali aggravate. A gennaio il vescovo l'aveva sospeso dall'incarico. La diocesi: piena collaborazione con la magistratura
April 15, 2025
Le accuse di abusi, l'arresto: cosa è successo con un sacerdote di Brescia
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Violenza sessuale aggravata dalla minore età delle vittime: è l’accusa mossa a un sacerdote bresciano, raggiunto da un'ordinanza di custodia cautelare. A dare esecuzione all’ordinanza, emessa dal Gip su richiesta della Procura di Brescia, sono stati i carabinieri: ora il prete è agli arresti domiciliari. Si tratta di don Ciro Panigara, classe 1977, che a inizio anno aveva dato le dimissioni da parroco di San Paolo, comune nella Bassa bresciana, su richiesta della diocesi dopo che un ragazzino aveva raccontato di attenzioni ricevute dal prete. Oltre all'episodio che ha portato al passo indietro, al sacerdote ne vengono contestati altri atti dello stesso genere riguardanti il periodo compreso tra il 2011 e il 2013 quando era curato in una parrocchia ad Adro, in Franciacorta, sempre in provincia di Brescia. Le presunte vittime anche in quei casi sarebbero stati minori che il sacerdote seguiva nell'ambito di attività collegata al suo impegno pastorale. «Vi comunico che, in data 3 gennaio 2025, il vescovo Pierantonio Tremolada ha accolto le dimissioni del vostro parroco, don Ciro Panigara», si legge nella missiva inviata dalla diocesi all’Unità Pastorale di riferimento a inizio 2025. «Nel percorso di discernimento personale e pastorale con il Vescovo e con le persone che l'hanno accompagnato in questi primi mesi di ministero tra voi, sono purtroppo emerse situazioni e criticità, che consigliano di interrompere immediatamente la sua esperienza nelle vostre comunità parrocchiali. Don Ciro ha rimesso il mandato nelle mani del vescovo per poter, con più libertà, proseguire il suo cammino personale. Il vescovo Pierantonio è consapevole che il bene delle persone va sempre rigorosamente salvaguardato». Lo smarrimento «che questa decisione provoca in tutti voi è comprensibile - proseguiva la lettera -. Il vescovo, tuttavia, chiede a ciascuno di accompagnare questo momento della vita delle vostre comunità con la preghiera e in spirito di comunione. Nelle prossime settimane le parrocchie saranno rette, come amministratore, da don Pierantonio Lanzoni. Il Dio della speranza, che custodisce nella fede i nostri cuori, ci doni pace e consolazione...».
L’indagine, avviata dalla stazione dei carabinieri di Borgo San Giacomo (Bs) e dal Norm della Compagnia di Verolanuova (Bs), «ha consentito di accertare che l’indagato, in qualità di curato e parroco in due comuni della provincia di Brescia, dal 2011 al 2013 e nel 2024, avrebbe posto in essere numerose condotte di violenza sessuale aggravata nei confronti di alcuni minori, che gli erano stati affidati per lo svolgimento di attività parrocchiali», spiega una nota dei carabinieri. Tra gli episodi contestati, in base a quanto emerso - anche quello che avrebbe avuto come vittima un ragazzo che frequenta l'oratorio e la parrocchia dove l’ex parroco è rimasto in servizio per pochi mesi: ancora minorenne, aveva segnalato quanto accaduto a un'educatrice.
Sulla vicenda è intervenuta la diocesi di Brescia con una nota firmata da don Adriano Bianchi, portavoce del vescovo Pierantonio Tremolada. «La notizia che abbiamo appreso ci addolora profondamente. Il grave tenore delle accuse rivolte a don Ciro Panigara - recita il comunicato - dovrà giustamente essere attentamente valutato. Il sacerdote, a seguito di alcune segnalazioni verbali, era stato immediatamente sospeso dal suo ministero parrocchiale da parte del Vescovo con provvedimento canonico cautelare il 10 gennaio 2025, in attesa e nel rispetto delle indagini della competente autorità civile che di seguito sono state avviate». Nella nota anche una sottolineatura della gravità degli atti contestati. «Il dramma dei minori, vittime di abusi, non può essere in alcun modo sottovalutato e, tanto meno, eluso a maggior ragione se coinvolge sacerdoti, ma la delicatezza della ituazione di chi si trova accusato di una colpa tanto grave, in ogni caso, esige rispetto e cautela. Il provvedimento emesso è forte e doloroso. Confidiamo che si giunga il più rapidamente possibile a chiarire i fatti e le responsabilità. Manifestiamo la nostra vicinanza a tutte le persone coinvolte in questa dolorosa vicenda - conclude il comunicato - assicurando la nostra piena collaborazione alla magistratura».

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