La famiglia nel bosco, allontanati i 3 figli

Per ordine del giudici i piccoli sono stati trasferiti in una struttura protetta insieme alla mamma
November 21, 2025
Non sono bastate 31mila firma online per convincere i giudici che la scelta di vivere nei boschi in una cascina priva di acqua corrente e riscaldamento fosse una buona scelta per tre bambini. Così ora i tre piccoli della famiglia anglo-australiana che vive tra gli alberi di Palmoli, nella provincia di Chieti hanno dovuto lasciare l'abitazione e trasferirsi in una comunità educativa, dove resteranno insieme alla madre per un periodo di osservazione. Lo ha stabilito un provvedimento del tribunale per i minorenni dell'Aquila, eseguito ieri con l'intervento di assistenti sociali e forze dell'ordine. La vicenda era finita all'attenzione della Procura minorile dell'Aquila lo scorso anno, dopo un ricovero ospedaliero dei bambini a seguito di un'intossicazione da funghi. Un controllo dei carabinieri nella casa aveva portato a una segnalazione che aveva comportato la sospensione della potestà genitoriale, senza però interrompere l'affidamento dei minori alla famiglia.
Con il nuovo provvedimento, tuttavia, i bambini dovranno stare nella comunità indicata dal tribunale, mentre la madre resterà al loro fianco. I genitori ribadiscono che la loro scelta non nasce da negligenza, ma dal desiderio di vivere a contatto con la natura, tutelando il legame con i figli e con gli animali. Quasi 31mila persone avevano firmato una petizione online per chiedere che la famiglia potessa restare unita nella casa nel bosco.  
La scelta dei genitori di vivere lontano dai centri urbani, senza collegamenti a elettricità, acqua e gas, aveva scatenato un acceso dibattito tra chi sostiene lo stile di vita alternativo e chi lo critica. I genitori hanno sempre difeso la decisione di crescere i figli - una bambina di otto anni e due gemelli di sei - immersi nella natura, optando per l'istruzione domestica con l'aiuto di un'insegnante privata molisana. 

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