La corsa in pista, la morte risucchiato da un aereo: cos'è successo a Orio

Dramma in aeroporto: un 35enne bergamasco supera i controlli di sicurezza e irrompe in pista, lanciandosi contro un Airbus in partenza per Oviedo.
July 7, 2025
La corsa in pista, la morte risucchiato da un aereo: cos'è successo a Orio
Ansa | L'aereo fermo sulla pista
Sono da poco passate le 10 del mattino a Orio, quando accade l'impensabile. “A causa di un inconveniente verificatosi sulla via di rullaggio”, spiegherà due ore dopo la Sacbo, società di gestione dell’aeroporto bergamasco, i voli si fermano fino a mezzogiorno, mentre gli aerei in arrivo vengono dirottati su altri scali. In pista c’è un Airbus di Volotea: aveva appena iniziato la procedura di decollo per Oviedo, ma si è fermato “per cause in corso di accertamento delle forze dell’ordine”.
Cosa è successo? Si scoprirà solo intorno alle 13, quando iniziano a filtrare le prime voci dal “Caravaggio”. Un uomo sui 35 anni si è lanciato contro l’aereo, venendo risucchiato e ucciso da uno dei reattori. Non si tratta né di un passeggero e nemmeno di un lavoratore dello scalo. Pochi minuti prima, si scopre, era piombato contromano nel parcheggio esterno, aveva abbandonato la sua 500 rossa con la portiera aperta e si era lanciato a piedi nell’aerostazione. Dopo aver aperto un portone di sicurezza è entrato in pista, dirigendosi di corsa verso l’Airbus 319 in partenza per le Asturie. L'ipotesi più probabile è che si sia trattato di un suicidio, ma certamente è un modo singolare e complicato per togliersi la vita. Nel pomeriggio è trapelata la sua identità: si chiamava Andrea Russo, era nato a Calcinate nel 1990 e abitava da un parente a Mornico al Serio, nella Bassa Bergamasca. Nel suo passato ci sarebbero alcuni problemi di dipendenza, ma ultimamente sembrava esserne uscito. La procura sta cercando di capire il perché del gesto, e se ci sia un legame con l'aeroporto in particolare o comunque con il mondo dell'aviazione. Sotto la lente anche la sicurezza dello scalo: l’aspetto grave della vicenda, tragedia a parte, è che l’uomo sia riuscito a penetrare il perimetro della pista. Secondo la Sacbo, Russo sarebbe riuscito a entrare in pista «nonostante la pronta azione di contrasto delle forze dell’ordine». Poco dopo il dramma, sulla pista sono arrivati vigili del fuoco, mezzi di soccorso e forze dell’ordine, mentre nel parcheggio la polizia individuava e isolava la vettura, compiendo i primi rilievi. Nel baule e nell'abitacolo sono stati trovati "diversi materiali", si apprende dagli investigatori. La scena si è svolta sotto gli occhi dei passeggeri che stavano salendo su un aereo vicino. "Abbiamo visto questo signore scappare dagli steward, all'inizio si è buttato contro i carter, le protezioni del motore destro dell'aereo, per poi fare il giro e venire risucchiato dal girante del motore di sinistra: quindi è successo quello che è successo" ha raccontato un giovane. Un gesto volontario? "Non so capirlo" ha aggiunto il testimone.
“Il drammatico evento di oggi ha sconvolto tutta la comunità aeroportuale. Esprimo, anzitutto, il mio personale cordoglio e quello della società ai familiari della vittima, a cui siamo vicini in questo terribile momento – dichiara il Presidente di Sacbo, Giovanni Sanga – Fin da subito, oltre ad avere assicurato l’immediata gestione dell’emergenza e l’assistenza ai passeggeri e all’equipaggio, abbiamo rivolto la nostra attenzione ai colleghi che hanno assistito all’episodio e ne sono rimasti fortemente colpiti”.

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