Il nuovo Policlinico apre a dicembre
Impiegate 600 persone su due turni per finire i lavori dei due corpi verticali di sette piani e della grande piastra centrale Questo settore sarà il cuore pulsante

Sarà inaugurato entro la metà di dicembre il Nuovo Policlinico, ospedale e centro di ricerca all’avanguardia nel cuore della città e di tutti i milanesi. La piastra centrale del Padiglione Sforza è in via di ultimazione e si stanno completando gli interni dei due corpi verticali di sette piani. Il sopralluogo con Marco Giachetti, presidente della Fondazione Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico e Matteo Stocco, direttore generale del Policlinico, ha svelato la straordinaria evoluzione di questo luogo iconico e ricco di storia. Il settore centrale, su tre piani, accoglierà sale chirurgiche, sale parto, la diagnostica ad alta tecnologia, una galleria commerciale e una sala conferenze. Il piano tecnico con i macchinari sarà coperto da un vasto giardino pensile. Il grande Padiglione Sforza ospiterà i reparti di degenza (circa 900 posti letto), due Pronto Soccorso specializzati in pediatria e ostetricia-ginecologia, 26 sale operatorie e la diagnostica. In tutto stanno lavorando 600 persone, impegnate da mattina a sera, senza che siano mai state interrotte le attività di cura e di ricerca del Policlinico. «Con l’ospedale nuovo raddoppieremo la dotazione tecnologica – ha spiegato il direttore generale Matteo Stocco –. Cioè, le apparecchiature per la Tac, le risonanze e le sale operatorie ibride. In modo da ridurre i tempi di degenza e migliorare il livello di cura. Complessivamente le sale operatorie saranno 37. Il modello organizzativo vuole essere incentrato sull’assistenza. Come si usa negli ospedali moderni, i reparti affini si troveranno sullo stesso piano e utilizzeremo molto l’intelligenza artificiale per la gestione del paziente attraverso il sistema patient journey (che segue, cioè, tutto il percorso del paziente), inoltre ci sarà la possibilità di essere sempre connessi con la struttura».
Il Policlinico è tra i primi e tra i pochi ospedali in crescita come offerta di prestazioni ambulatoriali e di ricovero programmato. Un risultato che premia l’efficienza della gestione interna, la qualità del personale (anche grazie alla stretta connessione con l’università) e l’adozione di misure incentivanti che hanno favorito una più ampia disponibilità ai turni. «L’obiettivo era quello di realizzare un ospedale efficiente per i ricoveri – ha osservato Stocco -. Il pronto soccorso è concepito come un dipartimento di emergenza e accettazione di secondo livello: con la stroke unit, attività cardiochirurgiche e le sale operatorie. I vecchi padiglioni saranno, invece, riutilizzati per attività diurne, cioè day ospital, ricovero, ambulatori».
Il presidente Marco Giachetti ha sottolineato l’importanza della posizione della struttura di cura: «Il centro, da lunedì a venerdì, è il luogo più abitato di Milano. Avere un ospedale baricentrico in grado di gestire qualsiasi cosa succeda in città è molto importante». E ha precisato: «Realizzare il nuovo Policlinico comporta anche la rifunzionalizzazione di tutti i padiglioni esistenti che diventeranno il day hospital, la week surgery, gli ambulatori, gli studi medici al servizio di tutti. Quindi una “cittadella della salute” veramente completa e complessa. Di conseguenza aumenterà il personale. Chi opera nei “vecchi” padiglioni, infatti, si trasferirà nel nuovo edificio. Ma nei padiglioni ci sarà bisogno di altro personale che si occupi anche di tutte quelle funzioni che non hanno degenza. Come, per esempio, oculistica, audiologia, dermatologia, ecc... Mentre la struttura di via Pace, indirizzo storico della dermatologia, con i suoi 4000 metri quadri al primo piano, diventerà la sede più grande, a livello nazionale, dei laboratori di ricerca di un Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico. Ma non è finita: al piano inferiore sono previste aule per la didattica in collegamento con la Statale». Il costo per la realizzazione delle opere richieste dal bando è i 201 milioni di euro. Di questi, 135 milioni sono stati ricavati dalla valorizzazione del patrimonio immobiliare (attraverso il Fondo Ca’ Granda, appositamente costituito e dedicato al social housing), 30 milioni sono stanziati da Regione Lombardia e 36 milioni sono previsti dal ministero della Salute. Sono giunte anche donazioni da privati e da una Fondazione per circa 2,5 milioni destinati alla pediatria, alla dialisi e al nuovo Auditorium da 270 posti che sarà aperto anche alla cittadinanza.
La struttura verticale “A” accoglierà le attività medico chirurgiche, un’area polispecialistica medica per i pazienti cronici e fragili e le chirurgie super-specialistiche, con particolare attenzione all’area dedicata ai trapianti e ai percorsi di cura multidisciplinari. Il settore “B” sarà dedicato principalmente alla donna, al neonato e al bambino con relative aree di emergenza-urgenza (pronto soccorso pediatrico e pronto soccorso e accettazione ostetrico-ginecologica e procreazione medicalmente assistita). Nelle strutture verticali si stanno ultimando le finiture e l’allestimento con arredi di ultima generazione. All’interno, negli ambienti molto luminosi, dominano i colori bianco e turchese. Le travi testaletto sono verticali in modo che le apparecchiature con i servizi elettrici e i gas medicinali non intralcino i pazienti. Sono previste anche tende di separazione per garantire una maggiore privacy. Infine, nei corridoi ci sono dappertutto protezioni battibarella e i cavedi tecnici consentono di non disturbare i pazienti durante i controlli e le riparazioni.
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