Il coraggio di sopravvivere alla tortura. Con un fiore
Il Festival "Fotografica" a Bergamo: tredici mostre raccontano storie di resilienza, di chi affronta le sfide con piccoli gesti. Fra i protagonisti il progetto di Valentina Tamborra per Msf sui migranti a Palermo

«C’è un prima, c’è sempre un “prima”. C’è un luogo che abbiamo amato, una canzone che abbiamo ascoltato per ore, intonandola a mezza voce o cantandola a squarciagola, una ninna-nanna tramandata nel tempo, un oggetto portafortuna o al quale comunque siamo legati. E poi c’è una fiaba con la quale siamo cresciuti, qualcosa che amavamo fare e ci faceva stare bene, semplicemente bene. Piccole cose quotidiane, nulla di straordinario, ma sono memoria, sono serenità, sono casa. Ma cosa accade quando l’indicibile irrompe? Quando il nostro mondo si frantuma, i valori in cui credevamo si dissolvono, ciò che amavamo viene spazzato via, e noi stessi ci sentiamo smarriti? Quel “prima” esiste ancora?». Da questa domanda nasce “Restano i fiori”, il progetto multimediale di Valentina Tamborra, realizzato in collaborazione con Medici Senza Frontiere (Msf), per raccontare “L’identità che sopravvive alla tortura”. «Perché la vita si può ricostruire anche così: con un fiore, con un sasso, con una candela. Un fiore per ogni momento da ricordare. Un sasso per quelli che vorremmo dimenticare. Una candela per le persone che abbiamo amato e perso. Sassi, fiori, candele: insieme raccontano la nostra storia», dice la fotoreporter milanese, che spaziando su tutte le latitudini, dal profondo Nord al profondo Sud, va ogni volta dritta al cuore dell’umanità. Il progetto "Restano i fiori" intreccia fotografie, video, immagini Instax, testi e registrazioni audio create insieme a persone migranti sopravvissute a torture e violenze affiancate dagli operatori di Msf. Le storie di Veronique e Stanley, di Olivier e Kalipha, di Dosso e Nathan, nomi simbolo di migliaia di altri migranti che hanno solcato drammaticamente il Mediterraneo, si possono leggere e vedere fino al 9 novembre, a Bergamo, nelle sale del Monastero del Carmine, per la quinta edizione del Festival "Fotografica", quest’anno dedicato al coraggio di guardare e raccontare la realtà: "Coraggiosi si diventa".

Utilizzando la Terapia narrativa Net (Narrative Exposure Therapy, uno strumento psicoterapeutico che aiuta a rielaborare i traumi vissuti e a ricostruire un senso di identità e dignità), i sassi, i fiori e le candele scelti dai partecipanti diventano metafore della memoria, del dolore, ma anche della resilienza: un fiore per ciò che resta da custodire, un sasso per ciò che vorremmo dimenticare, una candela per chi abbiamo amato e perso. Attraverso questa esperienza artistica, i partecipanti tornano protagonisti della propria storia, riscoprendo la bellezza e la forza che sopravvivono anche alle esperienze più estreme. Siamo a Palermo, dove Msf si prende cura dell’assistenza e della riabilitazione di migranti sopravvissuti a torture e violenze intenzionali. Grazie alla collaborazione con l’Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico “Paolo Giaccone”, l’Università degli Studi di Palermo, il Dipartimento Promise e la Clinica Legale per i Diritti Umani (Cledu), Msf offre un ambulatorio interdisciplinare che fornisce supporto medico, psicologico, sociale e legale, accompagnato sempre dalla mediazione interculturale, a pazienti provenienti da oltre venti Paesi. Il progetto multimediale realizzato dall'organizzazione umanitaria «celebra la resilienza della vita anche nei momenti più bui e vuole essere un tributo alla memoria e alla speranza, un invito a ricostruire e a trovare serenità anche quando tutto sembra perduto - dice Valentina Tamborra -. "Restano i fiori" non è solo una mostra: è un invito a guardare, ascoltare e comprendere. La videoinstallazione, curata e realizzata con Diego Ronzio, inoltre, valorizza ulteriormente gli elementi di bellezza e forza che continuano a esistere, nonostante tutto».
Un lavoro prezioso fra i protagonisti della manifestazione bergamasca e del suo viaggio dentro le molte forme del coraggio. «Virtù essenziale che, per Aristotele, mediava tra temerarietà e viltà, il coraggio è oggi qualità imprescindibile per affrontare le grandi sfide del nostro tempo così come quelle, più nascoste, della vita quotidiana. È forza dell’anima, è “agire con il cuore” — come ricorda la cultura latina da cui nasce la parola stessa — ed è un tema che ha attraversato il pensiero di filosofi e intellettuali di ogni epoca. "Fotografica" – dice Daniela Sonzogni, direttrice del Festival – racconta storie di coraggio, quello spesso silenzioso che abita i gesti, i sogni e le resistenze di chi non si arrende. Il coraggio di chi affronta ingiustizie, guerre e povertà, continuando però a immaginare un futuro possibile e diverso. Il nostro desiderio è custodire queste storie, perché non svaniscano, ma continuino a illuminare il presente. Perché guardare è già un atto di coraggio. E coraggiosi, appunto, si diventa».







Organizzato e promosso dall’Associazione Fotografica Aps in collaborazione con il Comune di Bergamo, con il contributo di Regione Lombardia, il sostegno dei Main Sponsor Fujifilm, Telmotor e Abb e grazie al contributo di Milan Bergamo Airport, il festival si conferma tra gli appuntamenti più attesi dell’autunno culturale lombardo. Due le sedi principali, il Monastero del Carmine e l’Ex Ateneo di Scienze Lettere ed Arti, che ospitano tredici mostre internazionali di fotografia contemporanea. Protagonisti, oltre a Tamborra, Silvia Alessi (The Cut), Forough Alaei (When Women Lead), Todd Antony (Cholitas Escaladoras), Brent Stirton (Fleeing Uganda), Peter Caton (Unyielding Floods), Roselena Ramistella (Cronache d’acqua), Fabrizio Spucches (NoWay!), Nicolò Filippo Rosso (Exodus), Francesco Roncoli (For Humanity) e Laura Leonelli, curatrice della mostra Love You Always. Completano il percorso le due vincitrici della prima open call internazionale Fotografica NEXT realizzata in collaborazione con Fondazione Alfaparf Milano ETS, Anya Tsaruk (PhotographyI Hope Your Family is Safe) e Yingying Gao (AI photography/Glass Mountain).
Scatto dopo scatto, scorrono le storie di chi affronta, con coraggio, le grandi sfide del presente. Dove un fiore può fare la differenza.
© RIPRODUZIONE RISERVATA






