Giubileo, non solo pellegrini. Ecco l'identikit del viaggiatore spirituale

Solo il 15% si definisce propriamente "pellegrino". La ricerca di esperienze spirituali e culturali, non solo a Roma. La ricerca di Ce.R.T.A. e Cattolicaper il Turismo
October 20, 2025
Giubileo, non solo pellegrini. Ecco l'identikit del viaggiatore spirituale
Pellegrini e viaggiatori in piazza San Pietro a Roma / ANSA
Ci sono i pellegrini, certo, a vivere il Giubileo. Tanti. Che sono partiti e partono con una spinta forte e chiara di fede e di devozione verso il luogo simbolo della cristianità, sull'invito che aveva fatto Papa Francesco, nell'indire l'Anno Santo, a farci tutti "pellegrini di speranza". Un popolo di fedeli e di camminatori che passo dopo passo hanno raggiunto Roma, San Pietro, in questi mesi. Ma non sono solo pellegrini ad animare le strade della capitale e a mettersi in viaggio. Il Giubileo della Speranza ha intercettato un vasto interesse fra viaggiatori italiani e internazionali, secondo modelli diversi di “viaggio spirituale”. La descrizione di una sorta di identikit del viaggiatore giubilare arriva dalla ricerca “Il turismo spirituale in occasione del Giubileo 2025”, condotta da Ce.R.T.A. (Centro di Ricerca sulla Televisione e gli Audiovisivi)  e Cattolicaper il Turismo (il tavolo dei ricercatori e professionisti del turismo, coordinato dal professore Massimo Scaglioni), e presentata durante un evento promosso con Publitalia ’80 – Mediaset Group all'Università Cattolica di Milano.
«Solo il 15% dei viaggiatori identificano sé stessi precisamente come “pellegrini” - spiega la professoressa Anna Sfardini, responsabile delle attività di ricerca del CeRTA, nell'illustrare i risultati dell'indagine che ha coinvolto un campione di 1405 viaggiatori giunti a Roma durante l’Anno Santo, di cui la metà italiani e l’altra metà equamente divisa tra Francia, Germania, Regno Unito e Spagna -. Una parte preponderante di viaggiatori si riconosce anche in altri “modelli di esperienza” e di viaggio spirituale, che la ricerca ha raggruppato in quattro cluster. Se il pellegrino intraprende un itinerario di devozione, fatto anche di sforzo e sacrificio, l’eremita valorizza un viaggio più contemplativo e di meditazione; l’entusiasta si muove in compagnia di amici attratto dall’esperienza di vivere un evento di grande portata storica come il Giubileo, mentre il "mindful explorer", l'esploratore consapevole, è in cerca di esperienze di autenticità. Il viaggio di spiritualità, si interseca, così, anche con altre esperienze: le esperienze di turismo culturale e artistico (oltre il 50% delle risposte) e quelle di turismo enogastronomico (50% delle risposte) sono le più scelte in generale. Fra chi si riconosce nel profilo “eremita” si distingue la predilezione per un turismo slow & green (50%)».
Il viaggio giubilare è una occasione di scoperta dell’Italia, non limitandosi alla sola città di Roma e al Vaticano, specie per i viaggiatori internazionali. Circa nove viaggiatori internazionali su dieci (90%), venendo in Italia, hanno visitato altre mete, come Milano, Napoli, Firenze e Venezia. Tra i luoghi della fede più visitati, oltre alla Basilica di San Pietro e alla Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma, ci sono Assisi, il Duomo di Milano e la Basilica di San Marco a Venezia. E c'è grande interesse per luoghi dove trovare autenticità, meditazione ed esperienza slow: fra le mete più attrattive l’Eremo di San Colombano, quello di Camaldoli, il Santuario di Oropa, il Santuario di Caravaggio, la via Francigena.
La media di permanenza in Italia per i viaggiatori internazionali che si muovono per il Giubileo è di circa 8 giorni. I viaggiatori europei spendono di più: durante il viaggio in occasione del Giubileo, per i viaggiatori europei la spesa totale supera i mille euro in oltre il 52% dei casi, arrivando fino al 71% per i francesi, in un range compreso fra 1000 e oltre 3000 euro. Gli alberghi sono le strutture preferite dagli stranieri (con una preferenza che va dal 43% dei tedeschi al 55% degli spagnoli), mentre gli italiani valorizzano in particolare i B&B (39% di preferenza).
Dalla ricerca emerge un vero e proprio “effetto Giubileo”: se il 90% dei viaggiatori ritorna in Italia in occasione del Giubileo, circa il 10% degli stranieri non era mai stato in Italia prima dell’Anno Santo, e visita dunque il Paese per la prima volta. Un'esperienza che lascia il segno: fra il 59% e il 77% degli intervistati (a seconda del profilo di viaggiatore) dichiara di vedere aumentato l’interesse nel praticare viaggi ed esperienze di tipo spirituale in futuro.

© RIPRODUZIONE RISERVATA