Cortei, scontri, atenei occupati: lo sciopero generale blocca già l'Italia

Studenti in rivolta in diverse città, da Torino a Roma. A Bologna manifestanti respinti dalla polizia mentre tentavano di entrare in stazione. L'allarme dei servizi: rischi di derive violente
October 1, 2025
Cortei, scontri, atenei occupati: lo sciopero generale blocca già l'Italia
Francesco Enriquez / fotogramma.it | Il corteo pro Pal in piazza della Scala a Milano
Cento cortei in altrettante città e uno sciopero generale, contestato, che coinvolge tutti i settori dai trasporti alla sanità allo spettacolo. Si alza l’asticella dello scontro tra sindacati e governo sulla guerra a Gaza e sullo stop imposto l’altra notte alla Global Sumud Flotilla dalla marina israeliana. Al grido di “blocchiamo tutto” e “stop al genocidio” Cgil e sindacati di base (Usb e altre sigle) si preparano domani ad una grande mobilitazione nonostante l’altolà arrivato dalla Commissione di garanzia che ha definito “illegittimo” lo sciopero, respingendo al mittente il richiamo ai casi particolari in cui non è previsto il preavviso, e minacciando conseguenze formali. In mattinata era stata la premier Giorgia Meloni ad attaccare duramente i sindacati, ironizzando sulla scelta della giornata. «Mi sarei aspettata che i sindacati almeno su una questione che reputavano così importante» come Gaza «non avessero indetto uno sciopero generale di venerdì. Il weekend lungo e la rivoluzione non stanno insieme» ha polemizzato parlando a margine del vertice Ue di Copenaghen. A stretto giro di posta la replica del leader della Cgil Maurizio Landini che ha parlato di «un’offesa» fuori luogo visto che sono «in discussione i valori della democrazia, il diritto delle persone di vivere in pace».
Nel pomeriggio, dopo il parere della Commissione, il segretario generale della Cgil ha annunciato un ricorso contro il Garante e ribadito che lo sciopero immediato è previsto in caso di violazioni costituzionali. «Non si stanno rispettando le nostre norme costituzionali - ha detto - non sono tutelati i nostri connazionali arrestati in acque libere da Israele». Il ministro Matteo Salvini che mercoledì aveva minacciato la precettazione ha scelto la linea morbida, appellandosi ai manifestanti affinché «scelgano la responsabilità e il rispetto delle regole». Il vicepremier ha presentato un’informativa sugli scioperi nel settore trasporti nel Consiglio dei ministri di ieri sera, proponendo un inasprimento delle sanzioni previste per i lavoratori che «incrociano le braccia senza rispettare le regole».Lo sciopero di oggi riguarda tutti i settori pubblici e privati. Garantite comunque le prestazioni minime essenziali. I disagi più consistenti saranno come al solito nel settore dei trasporti. Previsto il rispetto delle fasce di garanzia: dalle 6 alle 9 e dalle 18 alle 21 per i treni regionali, dalle 7 alle 10 e dalle 18 alle 21 per il trasporto aereo, differenziate da città a città per i mezzi pubblici. L’agitazione riguarda anche i tassisti e i traghetti. Possibili disservizi anche nella sanità, con sciopero diffuso su tutti i turni, e nella scuola. Adesioni anche dal mondo dello spettacolo con il movimento “Siamo ai titoli di coda” del settore cine-audiovisivo che parla di un gesto di responsabilità civile e politica. «La cultura non è una bolla isolata ma parte integrante di una società che lotta e non si arrende». Adesione, ma con la garanzia della copertura giornalistica in un momento così delicato, dal sindacato della Rai Usigrai mentre la Fnsi ha deciso di non sottoscrivere l’agitazione, ma ha chiesto il i rilascio immediato dei colleghi giornalisti che sono stati fermati assieme agli attivisti della Flotilla.
Landini sarà alla guida del corteo di Roma, con concentramento previsto alle ore 8.30 in piazza Vittorio e arrivo in piazza dei Cinquecento. Riflettori puntati su Milano, l’unica città dove la scorsa settimana la protesta è degenerata in scontri con la polizia alla stazione Centrale, il corteo partirà alle 9 da porta Venezia e raggiungerà la sede del Politecnico in piazza Leonardo da Vinci. Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha assicurato la massima attenzione per evitare incidenti. Sullo sciopero generale «ci siamo organizzati e siamo stati molto impegnati in alcune città».

Occupazioni e scontri da Nord a Sud

Lo stop israeliano alla Flotilla ha riacceso il fuoco della protesta pro Pal nelle piazze italiane. In prima linea, di fronte agli scudi di carabinieri e polizia, soprattutto alcuni gruppi studenteschi. Il primo assaggio si è avuto ieri mattina a Bologna, dove è stato occupato il rettorato dell’Università. Più tardi un corteo composto in gran parte da liceali e allievi delle medie ha tentato di invadere la stazione, ma è stato respinto a manganellate dai reparti antisommossa. Trasporti nel mirino anche a Torino, dove alcuni manifestanti si sono introdotti nella sede aeroportuale dopo aver tagliato la rete di recinzione, e a Cagliari, dove un corteo ha bloccato per diversi minuti il centro, provocando ingorghi in serie.
La protesta all'Università di Bologna - Ansa
La protesta all'Università di Bologna - Ansa
Alta tensione anche a Roma: ingresso bloccato alla facoltà di Lettere della Sapienza dagli studenti di Cambiare Rotta. «Dalle prime ore dell’alba – hanno spiegato - gli ingressi sono chiusi, la facoltà è vuota e crescono i presidi in solidarietà con i pichetti». Occupato anche il liceo Morgagni, mentre all’artistico Caravillani, nella zona Villa Pamphili, durante la ricreazione alcuni allievi sono usciti nel cortile condiviso con un tempio di preghiera ebraico, e con il megafono hanno intonato slogan pro Palestina. A quel punto alcune persone che erano all’interno sono uscite: è nata prima una discussione e poi, secondo quanto ricostruito, sono volati degli spintoni. È intervenuta la polizia, che ha identificato decine di persone: indagini in corso per ricostruire fatti e responsabilità. Occupata anche la Statale di Milano, così come l’università di Torino. A Venezia, un gruppo di studentesse e studenti dello Iuav ha calato uno striscione di otto metri con la scritta “Free Palestine” dal Cotonificio, una delle sedi storiche della facoltà di architettura.
Ma picchetti e assemblee nelle scorse ore sono spuntati un po’ ovunque, in attesa di aderire allo sciopero generale.
Alla mobilitazione aderirà idealmente anche il sindacato di polizia Silp Cgil: «Purtroppo le lavoratrici e i lavoratori della Polizia di Stato non godono del diritto di sciopero, ma liberi dal servizio parteciperemo alle iniziative che si svolgeranno sul territorio nazionale» fa sapere il segretario generale Pietro Colapietro. Con il rischio di ritrovarsi faccia a faccia con i colleghi in uniforme. Sono del resto giorni di forte apprensione nelle stanze del Viminale e delle questure italiane. Si teme che possano materializzarsi i “fantasmi” avvistati dai servizi segreti nei mesi scorsi. «La mobilitazione in solidarietà del popolo palestinese si è progressivamente qualificata come il principale connettore del dissenso, manifestandosi in diverse iniziative di piazza indipendentemente dalla rivendicazione specifica» annotavano gli 007 nella consueta relazione al Parlamento. Preoccupano gli anarco-insurrezionalisti, autori di episodi violenti già in alcuni assalti contro le forze dell’ordine, ma non solo. «La mobilitazione pro-Palestina ha costituito un fattore di forte aggregazione anche per il composito movimento antagonista, che ha connesso il tema della guerra ad altri fronti, come l’antirepressione, l’antifascismo, l’anticapitalismo e le problematiche sociali, migratorie e ambientali». Se però finora tutto sommato non è accaduto niente di grave, avvisano i servizi, non lo si deve alla fortuna. «L’attento monitoraggio delle iniziative di protesta, nonché la sinergia info-operativa tra l’Intelligence, le Forze dell’Ordine e gli altri attori istituzionali coinvolti, sviluppata anche nell’ambito del Comitato di Analisi Strategica Antiterrorismo - si legge nell’analisi - hanno consentito di limitare i rischi di derive violente e lo svolgimento degli eventi in programma in un’adeguata cornice di sicurezza».
Allarme recepito dal Viminale. «Ci siamo organizzati già da oggi (ieri, ndr) e siamo stati molto impegnati in alcune città - ha detto il ministro Matteo Piantedosi -. Abbiamo assistito alle solite scene di queste manifestazioni che talvolta hanno anche delle derive non sempre plausibili, ma io confido che ci sia in parte la ragionevolezza della maggior parte dei manifestanti da una parte e la professionalità ormai consolidata delle nostre forze di polizia. Affronteremo anche questo weekend impegnativo».

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