Come l'intera comunità s'è mobilitata per le monache dopo il rogo alla Bernaga
A quattro giorni dalla devastazione del monastero nel Lecchese si è messa in moto una straordinaria macchina della solidarietà

A quattro giorni dal devastante incendio che ha completamente distrutto il monastero delle monache Romite Ambrosiane della Bernaga, frazione di La Valletta Brianza, nel Lecchese, si è messa in moto la macchina della solidarietà. Già nelle ore immediatamente successive al disastro - che ha fortunatamente risparmiato le 22 religiose, nessuna delle quali è rimasta ferita - un fiume di gente è accorsa per dare una mano e da tutta Italia sono arrivati messaggi di vicinanza alla comunità. Che, pur nel nascondimento e nella riservatezza della clausura , è da decenni punto di riferimento necessario non soltanto per questa parte di Brianza, ma per l’intero territorio lecchese. Che alla Bernaga trova un luogo di ascolto e di incessante preghiera. Tra i moltissimi messaggi indirizzati alle Romite, anche quello della famiglia di San Carlo Acutis, che qui ha ricevuto la prima Comunione nel 1998.
Per «custodire la memoria» di ciò che il monastero ha rappresentato e rappresenta per il territorio, è stata lanciata una raccolta fondi. Con il beneplacito delle Romite, quattro enti (il Comune di la Valletta Brianza, la Comunità pastorale Sant’Antonio Abate, il Fondo di Comunità La Valletta Brianza e la Fondazione Comunitaria del Lecchese), hanno promosso la campagna con tre obiettivi principali. Il primo: sostenere le monache Romite, garantendo un supporto immediato nella gestione dell’emergenza abitativa e del loro stile di vita fondato sulla clausura, sul silenzio, sulla preghiera e sul lavoro. Attualmente, la comunità è ospitata a Ponte Lambro, in provincia di Como, dalle Piccole Apostole della Carità di don Luigi Monza. Una sistemazione d’emergenza che, però, non è adatta allo stile di via delle monache: clausura, silenzio, preghiera e lavoro.
Il secondo obiettivo è mettere in sicurezza l’edificio, finanziando i primi interventi strutturali e tecnici e proteggendo quanto rimane da ulteriori danni. «Con l’avvicinarsi della stagione invernale, si rischia il peggioramento di una situazione già disastrosa», sottolinea il sindaco di La Valletta Brianza, Marco Panzeri. Proprio per far fronte alle primissime necessità, l’amministrazione comunale ha deciso di stanziare 400mila euro del bilancio. «Per spegnere l’incendio – ricorda Panzeri – sono stati usati 500mila litri di acqua. Dobbiamo evitare che le piogge e la neve aggravino la situazione e lo dobbiamo fare subito».
Il terzo obiettivo della raccolta fondi è salvaguardare ciò che non è andato perduto, conservando, restaurando e proteggendo beni artistici, sacri e simbolici che hanno superato le fiamme: reliquie, arredi, biblioteca e libri. Spente le fiamme, sono state recuperate le reliquie di San Carlo Acutis, il crocifisso donato dal cardinale Montini, poi papa Paolo VI e la statua della Madonna dell’Aiuto, molto venerata dalla popolazione locale. Purtroppo perduta è andata la biblioteca, che conservava, oltre a libri antichi, anche l’archivio del segretario di Montini.
«I muri non ci sono più ma la preghiera resta», dice madre Maria Alessandra, superiore della comunità, in un messaggio di ringraziamento per la solidarietà ricevuta. Pur nella drammaticità del momento, le religiose ricordano che, quanto accaduto, ha rinsaldato il «profondo legame con il territorio», provocando la «nostalgia di tante persone» per una presenza oggi non più possibile alla Bernaga.
«L’assenza delle monache ha provocato tristezza e smarrimento», conferma don Raffaele Lazzari, da un mese appena responsabile della Comunità pastorale Sant’Antonio Abate. «La Bernaga – aggiunge don Lazzari – è luogo di ascolto e preghiera e le monache erano una certezza per la gente. Ora questa relazione è diventata ancora più evidente».
Tra i primissimi ad arrivare alla Bernaga, quando ancora le fiamme stavano divampando e le monache non erano ancora state messe al sicuro, Mauro Brivio, presidente del Fondo di Comunità La Valletta Brianza, uno dei tredici Fondi di comunità attivati dalla Fondazione Comunitaria del Lecchese. «Le suore non hanno più nulla», conferma Brivio, che già domenica mattina, mentre i Vigili del fuoco erano ancora al lavoro, già pensava a come sostenere la comunità delle religiose e la ricostruzione del convento. Una «esperienza atipica» anche per la presidente della Fondazione lecchese, Maria Grazia Nasazzi. «Vogliamo custodire la memoria di questo luogo – sottolinea la presidente – che non è nostalgia del passato ma vive nel presente. Attraverso la valorizzazione della cultura del dono ci faremo compagnia alle monache, per sostenere la comunità in questo difficile passaggio. Sono sicura che questa raccolta fondi farà bene a tutti e al territorio intero. Perché ogni gesto di generosità, anche il più piccolo, lascia il segno».
Le donazioni possono essere effettuate sui conti correnti dedicati:
Intesa San Paolo Milano, Filiale Terzo Settore, IBAN IT28Z030690960610000003286
Banca della Valsassina, filiale di Lecco, IBAN IT87B0851522900000000501306
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