Caregiver, il punto su legge e fondi. «Le promesse? Tradite»
di Redazione
Nella manovra previste risorse per 1,15 milioni nel 2026 e 207 milioni nel 2027. Cittadinanzattiva e Carer: finanziamenti esigui, norme arenate. La ministra Locatelli: il riconoscimento di queste figure è un punto fermo

Serve una legge, in attesa dei fondi. E le risorse siano vere, sin da subito. È un allarme a tutto tondo, quello lanciato da Cittadinanzattiva, sui caregiver. Un allarme che si basa su quanto (non) c'è nella Legge di bilancio, che prevede l’istituzione di un fondo, pari a 1,15 milioni per il 2026 e 207 milioni dal 2027, per finanziare «iniziative legislative a sostegno del ruolo di cura e di assistenza del caregiver familiare».
Di quante persone stiamo parlando, innanzitutto? La platea dei caregiver è stimata in oltre 7 milioni di donne e uomini dediti alla cura, che assistono quotidianamente oltre 4 milioni di persone disabili e non autosufficienti. «I caregiver - siano essi conviventi o non conviventi, siano essi a supporto di persone con disabilità o di persone anziane non autosufficienti - ogni giorno fanno fronte alle carenze strutturali del sistema pubblico, con una attività di sostegno e cura il cui valore economico è stimato tra il 2,5 e il 3% del Pil italiano» hanno dichiarato in una nota Loredana Ligabue, segretaria di Carer, l'associazione dei caregiver professionali, e Isabella Mori, responsabile tutela di Cittadinanzattiva. Le due organizzazioni, ad ottobre dello scorso anno, si sono fatte promotrici di un Manifesto-Appello per una legge sui caregiver inclusiva ed equa che ha raccolto l’adesione di oltre 100 organizzazioni, fra Enti locali, associazioni, sindacati pensionati e confederali, ordini professionali.
Il nodo dei finanziamenti resta, poi, particolarmente critico. «Si tratta di risorse assai esigue - sottolineano le organizzazioni -. Ma soprattutto si stanziano fondi in assenza di una legge nazionale più volte annunciata e che dovrebbe, prima di tutto, definire la platea dei beneficiari e le tutele previste. Anche il tavolo tecnico interministeriale, promosso nell’ottobre 2023 dalla ministra Locatelli e dalla viceministra Bellucci, e al quale partecipano anche organizzazioni civiche e di pazienti, si è arenato senza produrre formalmente alcun documento preparatorio per la stesura della proposta di legge».
Nei giorni scorsi, la ministra Locatelli era intervenuta sul tema a margine di un convegno a Firenze, sostenendo che «una cosa importante che stiamo portando avanti è la legge di riconoscimento sul caregiver, quello è in legge di bilancio, è un punto fermo: non so ancora esattamente la dotazione, ma ci sarà e io sono convinta che questa sia una grande e importante possibilità, soprattutto per le persone che amano, che curano, che non vogliono essere sostituite».
Cittadinanzattiva e Carer parlano invece di «promesse tradite» e sottolineano adesso che «ad un anno di distanza dal nostro Manifesto, e alla luce di quanto previsto nella bozza di Finanziaria, chiediamo al governo di esplicitare la proposta legislativa e di sottoporla al confronto parlamentare perché si arrivi ad un testo di legge adeguato alle attese e ai bisogni dei caregiver».
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