Camminare in Sardegna, itinerari di luce sulle orme della fede
C’è un’isola del tutto inedita da scoprire su percorsi disegnati fra le testimonianze lasciate dai santi e dai beati di questa terra

«Molti conoscono la Sardegna soltanto per il suo mare, che negli ultimi cinquant’anni ha attirato persone da tutto il mondo. Ma la mia isola non è solo mare. Da millenni nell’entroterra vive un popolo che custodisce una ricchezza culturale e spirituale da scoprire. Qui san Francesco non è mai stato, ma i suoi primi fratelli sì, come il beato Giovanni Parenti, il secondo ministro generale dell’ordine (dopo Pietro Cattani e prima del celebre frate Elia), lasciando testimonianze che si sono poi arricchite nel corso dei secoli». Sulle orme del Poverello di Assisi, il cappuccino fra’ Fabrizio Congiu ha ideato uno dei percorsi più interessanti per scoprire la Sardegna che non si affaccia sul mare, ma vive nel respiro delle sue colline e nel silenzio delle sue pietre, una Sardegna da percorrere a piedi, seguendo le vie della fede, tra borghi e comunità che resistono e provano a reinventarsi. In queste strade s’incontrano volti segnati dal sole e dalla fatica, come quella di Lino, novant’anni e una vita trascorsa nei campi, che nella piazza assolata e spagnoleggiante di Villanovafranca saluta e si confida: «La piazza è sempre più vuota, ci sono pochi bambini. Eppure, se passano i pellegrini, forse il paese resiste». In queste parole si condensa il senso profondo dei cammini. Valorizzare una Sardegna fuori dalle rotte più battute, dare una speranza alle aree più interne e proporre un percorso di turismo lento fra borghi sorprendenti, le necropoli preistoriche delle Domus de Janas, le pietre antiche dei nuraghi e le tracce della fede.

Il Cammino francescano
Promosso e curato dalla Fondazione Cammino Francescano, questo percorso si sviluppa in otto tappe per 120 chilometri (in primavera è uscita la guida con Terre di Mezzo). La partenza è da Cagliari, davanti al santuario di Nostra Signora di Bonaria, luogo del primo insediamento francescano, e prosegue verso la suggestiva chiesa di Sant’Antioco a Villasor, alla quale è annesso il convento dei Cappuccini. Si continua attraverso Serramanna, per giungere a Samassi e Sanluri con il museo etnografico del convento. La strada porta poi in Marmilla, tra le colline attorno a sa Jara Manna, la Giara di Gesturi, dove scorrazzano splendidi esemplari di cavallini selvaggi, unici in Europa. Attraversando Villamar si arriva a Villanovafranca e dopo Las Plassas, a Barumini con il sistema nuragico di “Su Nuraxi”, patrimonio dell’Umanità Unesco. Se a Gesturi si può entrare tra le mura della casa natale (oggi museo) del beato Nicola, questuante amatissimo che «otteneva senza chiedere e riceveva senza domandare», a Genoni ecco il Parco e il Museo del Cavallino della Giara. Il punto di arrivo è Laconi, sui luoghi di Sant’Ignazio, oltre al Parco Aymerich, tra le province di Oristano e Nuoro, paradiso dei botanici e degli amanti del trekking; e il Menhir Museum con gli imponenti segni di pietra di una Sardegna ancestrale che parla fino a noi.
Un’isola di pellegrinaggi
Il cammino francescano e tante altre strade in un'isola che può considerarsi come meta di un unico grande “pellegrinaggio”, alla scoperta delle antiche tradizioni religiose e i luoghi della fede, per vivere un’esperienza di un viaggio che al di là delle mete, pone il sigillo al desiderio profondo di pienezza che abita fra i pellegrini. Il pensiero va a Luogosanto, nella Gallura, meta di pellegrinaggi per la presenza della Porta Santa, riconosciuta da papa Onorio III nel 1227, nella Basilica di Nostra Signora, o al monastero di San Pietro di Sorres a Borutta, risalente al XII secolo, in stile romanico-pisano, dove i monaci, guidati dall’abate, Dom Luigi Tiana, offrono una fraterna accoglienza a chiunque cerchi momenti di raccoglimento spirituale e rifugio dagli affanni quotidiani. Fari fra le vie della fede che attraversano la Regione, in lungo e in largo, che proviamo a ripercorrere qui. Un passo alla volta.

La Via dei Santuari
La Via dei Santuari è un itinerario di 450 km che attraversa la Sardegna centro-settentrionale, collegando antichi novenari e villaggi campestri legati alle feste religiose. Da Cabras a Santa Teresa di Gallura (e fino a Bonifacio, in Corsica), il percorso tocca luoghi di fede, natura, archeologia e cultura popolare. Tra le tappe: Santa Cristina di Paulilatino, Monte Gonare, San Paolo di Monti, Luogosanto. Accoglienza semplice, cibo autentico e spiritualità diffusa fanno di questo cammino un viaggio tra tradizione, identità e paesaggio. Ideato da Camminantes Onlus, è il cuore rurale e sacro della Sardegna (www.camminantes.org).
Il Cammino dei Beati
È un itinerario spirituale e culturale di 90 km, articolato in 5 tappe tra Galtellì, Orosei, Dorgali, Oliena e Orgosolo, nel cuore della Sardegna, nato da un’intuizione dell’Assessorato regionale del Turismo, con il sostegno delle amministrazioni locali coinvolte, nell’ambito del piano di valorizzazione dei territori. Il percorso si snoda tra mare e montagna, toccando luoghi legati a figure sacre come Antonia Mesina, Giovanni Antonio Solinas e Suor Maria Gabriella Sagheddu con il suo modello di ecumenismo spirituale. Tra le tappe più suggestive: il Monte Tuttavista, la spiaggia di Osalla, il lago Cedrino, Su Gologone e il Supramonte di Orgosolo. Attraverso la visita di questi borghi magici, sarà possibile immergersi nella storia e nella vita dei sardi, un “viaggio” che si rinnova giorno per giorno, un cammino che nasce sulle orme dei Beati e “beato” sarà colui che lo percorrerà.

San Giorgio Vescovo
Il Cammino di San Giorgio Vescovo è un itinerario di 200 km in 19 tappe che attraversa l'entroterra della Sardegna sulle orme del primo Pastore dell’antica diocesi di Suelli. Il cammino tocca paesaggi selvaggi e monumenti naturali come la Scala di San Giorgio e i Tacchi d’Ogliastra, attraversando borghi, chiese, spiagge e sentieri di rara bellezza. Lungo il percorso, spazio alle tradizioni e ai sapori, dai culurgiones ai formaggi del Sarcidano fino ad arrivare all’antico “granaio di Roma” della Trexenta, terra rinomata per la coltivazione del grano duro. Un cammino profondo, tra silenzi, fede e paesaggi senza tempo: dal supramonte di Oliena a quello di Baunei, passando per il Gennargentu, fino alle bellissime coste ogliastrine, per arrivare nel Sarcidano e a Suelli, che rappresenta la partenza e la meta del cammino: sede della Diocesi e luogo in cui riposano le venerate spoglie del Santo.
Santu Jacu
Cammino di Santu Jacu è un sistema di 1.600 km in 61 tappe che percorre tutta la Sardegna, da nord a sud, in un percorso ideale che va da Santiago de Compostela alla Terra Santa. L’itinerario più battuto è quello che collega Cagliari a Porto Torres, 450 chilometri, lungo la dorsale che taglia in due la Sardegna. Dedicato a San Giacomo Maggiore, collega chiese, nuraghi, santuari, menhir e borghi storici. Tra i luoghi chiave: San Pietro di Sorres e il monastero di Borutta, Sedilo, Noragugume, Bolotana e Villa Piercy con una storia curiosa che merita un racconto a sé, il paese fantasma (ma vivo!) di Rebeccu, e Ittireddu, vulcanico borgo di 500 abitanti (ai piedi del Monte Lisiri) dove un appassionato sindaco-archeologo, Franco Campus, si sta spendendo per valorizzare lo straordinario patrimonio della zona: «La civiltà nuragica ci insegna a fare comunità, a comporre opere, pietra su pietra, destinate a durare per sempre». Coordinato dal Comune capofila di Mandas con il supporto dei comuni di Ittireddu e Noragugume per gli eventi, e la collaborazione dell’Associazione amici del Cammino di Santu Jacu, veri pellegrini sulle tracce di San Giacomo, questo è un percorso profondo che unisce la Sardegna ai grandi cammini

Il Cammino di Sant'Efisio
Torniamo a Cagliari, per un itinerario di 80 chilometri, percorribile in 5 tappe, che la collega con Nora, sulle orme di Sant’Efisio, martire protettore della Sardegna. Un cammino che nasce dalla processione più sentita dai sardi che, ogni anno dal 1° al 4 maggio (www.festadisantefisio.com), rievoca le vicende del Santo guerriero risalenti agli inizi del IV secolo e lo scioglimento del voto a lui rivolto durante la pestilenza del 1652. Dal quartiere di Stampace di Cagliari, passando per il Villaggio dei Pescatori di Giorgino, ci si immerge in un paesaggio unico che unisce cinque Comuni (Cagliari, Capoterra, Sarroch, Villa San Pietro e Pula). La meta è la chiesa di Sant’Efisio sulla spiaggia dell’antica Nora. Qui c’è un piccolo scrigno di fede che unisce tutta l’Isola. Davanti a un mare da cartolina, ma pieno di senso.
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