Benvenuti a “Cantiere Infanzia”, l'oasi educativa al Quarticciolo

Da struttura abbandonata a punto di riferimento per la comunità con asilo, ludoteca e spazi accessibili ai minori con disabilità. Ormai da 25 anni
November 2, 2025
Benvenuti a “Cantiere Infanzia”, l'oasi educativa al Quarticciolo
Attività creative per i bambini che frequentano gli spazi del Cantiere Infanzia a Roma
A riguardare le foto di più di venticinque anni fa, sembra di essere in un altro mondo. Nel 1997 è cambiato tutto. I fiori e i giochi del “Cantiere Infanzia” hanno preso il posto della polvere e dei calcinacci. E ancora oggi si respira vita già dall’ingresso. Arrivati al civico 30 di via Molfetta, nel quartiere Quarticciolo, periferia Est di Roma, il verde del prato che circonda l’edificio si intravede dal cancello dipinto di giallo e rosa. I bambini si rincorrono, si rotolano sull’erba. Nella ludoteca giocano a tris, a “Memory”, realizzano lavoretti con le foglie. Nell’asilo nido tutto è costruito su misura per loro. Sembra di essere entrati in una sorta di Lilliput gulliveriana. All’esterno, su una grande tavolata, continuano ad arrivare panini, tramezzini, rustici. I genitori chiacchierano, brindano. La musica della “Rustica X Band” fa ballare tutti. Avrebbe dovuto piovere a dirotto, ma neanche il tempo l’altro ieri ce l’ha fatta a rovinare la festa dei venticinque anni del polo educativo e sociale “Cantiere Infanzia”, l’unico servizio scolastico per i bambini da 0 a 6 anni ancora aperto nel quartiere. È nato nel 1997 dalla riqualificazione di un asilo nido costruito nel 1987 e poi abbandonato. Il tutto grazie a un investimento iniziale di oltre un miliardo di vecchie lire (oltre 500mila euro) e a una cura costante della Cooperativa sociale “Nuove Risposte”, che continuerà anche nei prossimi anni dopo la conferma dell’affidamento da parte di Roma Capitale, come ha assicurato l’assessore capitolino al Patrimonio Tobia Zevi. “Cantiere Infanzia” è un vero e proprio presidio di cura e formazione nel difficile tessuto periferico del Quarticciolo, che però, come dimostra questa esperienza, non manca di risorse locali e territoriali.
Due i punti di forza del polo, che ogni anno si prende cura di più di 120 bambine e bambini (oltre 3mila quelli accolti dall’inizio), tra cui anche minori con disabilità o in situazioni di fragilità, grazie all’assenza di barriere architettoniche. Il primo è il Nido “Oltre il Giardino”, che ha 62 posti per bimbi dai 12 ai 36 mesi. Un servizio educativo accreditato nel Registro regionale e convenzionato con Roma Capitale. Il secondo è la Ludoteca “Il Pifferaio Magico”, uno spazio pomeridiano per bambine e bambini dai 3 ai 12 anni, iscritto all’elenco delle ludoteche regionali e convenzionato con il Municipio V. Gli ambienti interni sono organizzati secondo la pedagogia di Loris Malaguzzi, che definiva lo spazio “il terzo educatore”. Ogni area è pensata per favorire autonomia, esplorazione e benessere. I materiali, gli arredi e i colori contribuiscono a creare un luogo accogliente e leggibile, che accompagna la crescita e la curiosità dei piccoli ospiti. C’è una “piazza” centrale, la “Bibliobimbi”, biblioteca a misura di bambino, corti interne denominate “Chiostrine”, allestite con fioriere. E un ampio giardino concepito come prolungamento dello spazio interno e parte integrante della progettazione educativa. Per Elisa Paris, fondatrice della Cooperativa, «è un progetto che stimola la creatività e l’acquisizione di regole all’interno dell’autonomia, non come imposizione». Per il quartiere, aggiunge, «è importantissimo avere un posto di inclusione come questo. Noi abitanti chiediamo una maggiore presenza delle istituzioni e investimenti per la creazione di servizi funzionali ai bisogni del Quarticciolo. Nessun altro piano “calato” dall’alto può funzionare».

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