Ancora un naufragio nel Mediterraneo: 87 salvati, annegata una donna
di Redazione
Erano partiti dalla Tunisia e sono stati salvati da pescatori tunisini. L'allarme alle due di notte a 45 miglia dalla maggiore delle isole Pelagie. Ci sono 5-6 dispersi

Erano partiti di notte da La Louza, in Tunisia. Novanta persone stipate su un barcone di metallo arrugginito di circa 12 metri. Avevano pagato 2 mila dinari a testa: circa 600 euro, una cifra improponibile da mettere insieme se non ci fosse di mezzo la propria vita da salvare. Salvare da guerre, violenze e fame che stavano cercando di lasciarsi alle spalle in Cameroun, Costa d'Avorio, Guinea, Guinea Konakry, Mali, Senegal e Sudan: i loro Paesi di provenienza.
La barca ha fatto naufragio a circa 45 miglia dalla maggiore delle isole Pelagie, in area sar tunisina-maltese. L'allarme è scattato alle 2 della notte scorsa quando alla sala operativa della Capitaneria di porto è arrivata la segnalazione di alcuni pescatori tunisini: stavano tirando su, uno a uno, i migranti. Ottantasette ce l'hanno fatta. Una giovane donna è morta e il suo corpo è stato poi sbarcato e trasportato da una motovedetta della Guardia Costiera al molo Favarolo di Lampedusa. Ci sono 5, forse 6, dispersi.
Un portavoce della Commissione Europea ha espresso preoccupazione per l'aumento delle partenze, in particolare dalla Libia.
Secondo i dati del Viminale, dall'inizio dell'anno a oggi sono 29.903 i migranti sbarcati, in aumento rispetto al 2024 (26.015 nello stesso periodo dell'anno). Nel solo mese di giugno, gli eventi di sbarco rilevati sono statu 6.932 (nel 2024 erano stati 4.902).
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