A Milano il primo salone solidale di bellezza per gli invisibili

Nella casa di accoglienza "Enzo Jannacci" di viale Ortles parte il progetto voluto da L'Oréal con le associazioni responsabili del centro. Garantirà un servizio parrucchiere gratuito
October 25, 2025
A Milano il primo salone solidale di bellezza per gli invisibili
Milano, Casa Jannacci, in Viale Ortles 69 Inaugurazione del Salone Beauty For a Better Life, primo Salone di parrucchiere sociale di L'Oréal Italia dedicato a persone in difficoltà, con Ninell Sobiecka, Presidente e Ad di L'Oréal Italia, Assessore al Welfare e Salute del Comune di Milano Lamberto Bertolé
La bellezza salverà il mondo. Anche attraverso le vite di chi resta ai margini e spesso vede nella propria immagine il riflesso di un’esistenza senza dignità. Bastano gesti semplici per restituire cura e speranza: un taglio di capelli, una piega e qualche parola gentile, come accadrà nel piccolo «salone sociale» inaugurato ufficialmente ieri alla casa di accoglienza comunale Enzo Jannacci. Il primo in Italia, aperto nel cortile dell’ex dormitorio di viale Ortles grazie alla collaborazione fra il noto marchio della cosmesi L’Oréal Italia, Fondation L’Oréal e la rete di associazioni responsabili del centro, da Medihospes a Progetto Arca. Sessanta metri quadri dove cittadini in difficoltà e ospiti di casa Jannacci - che negli ultimi anni è stata ampliata e trasformata per dare rifugio a tante famiglie - potranno usufruire gratuitamente di un servizio parrucchiere e ricevere prodotti per l’igiene personale. La cura del corpo qui non è un vezzo, ma un’opportunità di riscatto. «Per gli invisibili, anche uno shampoo e un’acconciatura sembrano traguardi irraggiungibili» spiega la coordinatrice Medihospes, Eleonora Goretti. «In questo salone, il valore umano e l’estetica diventano strumenti di inclusione e il mezzo con cui queste persone possono tornare ad acquistare fiducia in se stessi e nel futuro». L’iniziativa è parte del programma Beauty For a Better Life avviato nel 2021 da Fondation L’Oréal- l’ente solidale del colosso francese- per sostenere le vittime di emarginazione sociale, violenza e povertà, offrendo loro trattamenti a costo zero o tirocini formativi utili a cercare un impiego nel settore estetico.
Fra lavabi «sostenibili» che riducono lo spreco di acqua e asciugacapelli di ultima generazione, parrucchiere esperte assisteranno circa mille utenti nel giro di un anno, donando più di 3.500 prodotti: «Ci auguriamo che questo spazio sia il primo di una lunga serie di altri progetti solidali. La maggior parte delle donne che sono state coinvolte nel nostro programma, in 28 Paesi diversi, dichiara di essersi sentita più integrata nella società dopo i trattamenti, acquisendo sicurezza e trovando il coraggio di aprirsi alla vita. La bellezza è un’arma potente per l’autostima» dicono la presidente e ad di L’Oréal Italia, Ninell Sobiecka e la direttrice di Beauty For a Better Life, Hayatte Maazouza. Un auspicio condiviso anche dall’assessore al welfare e alla salute Lamberto Bertolè, secondo il quale «qualsiasi percorso di reinserimento sociale, non può prescindere dal rispetto di sé».
La promessa ai 650 ospiti della casa di accoglienza e agli utenti bisognosi provenienti dall’esterno è quella di trovare nelle acconciatrici non solo il conforto di forbici e mani sapienti, ma ascolto, comprensione e la giusta sensibilità. Il parrucchiere, in fondo, è sempre stato il luogo delle confessioni. Lo sa bene Silvana Patti, che dopo una vita nel suo salone ha deciso di mettere la propria esperienza al servizio dei più deboli: «Ho avuto un negozio in zona Maciachini per cinquant’anni – racconta Silvana– e ora, insieme alla mia giovane allieva Carola Trovato, lavoro per chi non ha mai potuto permettersi di venire da me. La mia prima beneficiaria, Elena, aveva gli occhi lucidi mentre le lavavo la testa. Erano anni che non andava dal parrucchiere». 

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