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Social card anche per i religiosi

Vittorio Spinelli giovedì 6 novembre 2008
La social card, la «carta acquisti» ideata dal Governo per sostenere gli anziani in condizioni disagiate, spetta anche ai membri degli ordini e delle congregazioni religiose. Le suore e i monaci con più di 65 anni e con redditi inferiori a 6mila euro possiedono giusto i requisiti per ottenere la tessera. In queste condizioni si ritrovano, infatti, i religiosi titolari dell'assegno sociale (per il 2008 non supera i 5.761 euro) oppure della vecchia pensione sociale.
I religiosi che ricevono assegni e pensioni di invalido civile, comprese le indennità di accompagnamento, non rientrano fra i beneficiari della social card. Queste prestazioni, di tipo assistenziale, possono essere riconosciute a qualsiasi età dell'invalido, ma allo scoccare dei 65 anni si trasformano tutte ed automaticamente in assegno sociale. Di conseguenza, l'assegno sociale livella tutti i cittadini anziani in base alle sole condizioni economiche. È allo studio la concessione della social card anche agli anziani sopra i 70 anni e con reddito di 8mila euro. L'allargamento della fascia dei beneficiari non apporta particolari novità nelle comunità religiose.
L'Inps, per incarico del Ministero dell'economia, sta inviando agli interessati una lettera che consentirà di ritirare la tessera alle Poste con un valore di 80 euro fino a dicembre. La social card sarà utilizzabile come un normale bancomat per acquistare generi alimentari oppure per pagare le bollette a tariffe agevolate. La carta non è personalizzata e non riporta stampato il nome del beneficiario. È stata pensata quindi per un utilizzo del tutto anonimo.
Si calcola che siano circa 2 milioni gli anziani che vivono soli, dei quali 1,3 milioni concretamente interessati alla tessera.
Non è stato ancora preso in esame l'uso della social card nelle comunità religiose e nelle convivenze collettive di tipo familiare (ipab, case famiglia ecc.). Per queste strutture, che hanno convenienza a effettuare acquisti all'ingrosso, dovrebbe essere consentito l'utilizzo cumulativo di più tessere, senza tuttavia escludere la facoltà di acquistare al dettaglio. Il sistema potrebbe funzionare più o meno come avviene per la normale riscossione delle pensioni da parte di un delegato. Per le pensioni, le regole dell'Inps non prevedono limitazioni in caso di pensionati che vivono in comunità di anziani o in comunità religiose. La persona delegata può pertanto ricevere deleghe in numero illimitato. Per le social card resta però il problema che la delega, per essere valida, richiede la precisa identificazione del delegante. Sembrano quindi necessarie alcune disposizioni ad hoc, specifiche per i religiosi, che salvaguardino nello stesso tempo le caratteristiche della tessera e i diritti di riservatezza degli interessati.
Francescani. Il Comune di Assisi pagherà una propria quattordicesima (500 euro) agli anziani con 70 anni e pensione minima. Il contributo è negato a chi risiede in comunità e conventi.