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Docenti incaricati di religione, in anticipo lo stipendio di settembre

Vittorio Spinelli giovedì 13 settembre 2018
Insieme a varie disposizioni per un corretto avvio del nuovo anno scolastico il ministero dell'Istruzione ha indirizzato alle segreterie delle scuole particolari istruzioni in merito alla gestione dei contratti automatizzati dei docenti di religione con incarico annuale. Anche per questa fascia di docenti l'automazione delle procedure avviata dal 2015 ha fatto notevoli progressi, in grado di superare soprattutto gli insopportabili ritardi che in passato accompagnavano il pagamento degli stipendi.
Lo stesso dicastero, anche su sollecitazioni del sindacato Snadir, ha invitato negli scorsi giorni gli uffici scolastici alla massima puntualità nella trasmissione al sistema Sidi dei dati del rapporto di lavoro dei docenti incaricati che hanno preso servizio il 1° settembre. Questa operazione non è però sufficiente per ottenere, in seguito, lo stipendio in tempo utile. È necessaria infatti una convalida del dirigente scolastico e l'invio del contratto al sito NoiPa, operazioni da concludere entro il 12 settembre (il termine è stato così prorogato dalla precedente scadenza del giorno 5).
Col rispetto dei termini da parte delle scuole, il Ministero dell'Economia ha assicurato una emissione speciale dei mandati di pagamento e quindi l'esigibilità degli stipendi già da venerdì 21 settembre, poiché la scadenza stabilita del giorno 23 cade di domenica. Stipendio puntuale significa anche un puntuale accreditamento dei contributi previdenziali obbligatori.
Le operazioni degli uffici scolastici che per vari motivi vengono concluse fuori calendario, cioè oggi o nei prossimi giorni, producono un inevitabile rinvio della mensilità di settembre ed una regolarizzazione dei mandati solo entro il mese di ottobre. In questa ipotesi, un apposito avviso del Ministero comparirà direttamente all'apertura dei computer di tutti gli operatori.
Nuovi pensionati. Il contratto nazionale per la scuola 2016-2018 stabilisce che gli aumenti delle retribuzioni previsti nel triennio valgono anche nei confronti del personale comunque cessato dal servizio, e con diritto a pensione, durante il periodo di vigenza del contratto. Per quanto riguarda la buonuscita e il Tfr si considerano solo gli aumenti maturati alla data di cessazione dal servizio.
Pertanto i docenti di religione, di ruolo e incaricati, andati in pensione dopo il 1 gennaio 2016, e compresi i neo pensionati del 1° settembre 2018, hanno diritto ad una ricostituzione dell'assegno pensionistico corrispondente agli aumenti contrattuali. Il ricalcolo degli importi sarà effettuato direttamente dall'Inps e non necessita di domande da parte degli interessati.